Elon Musk prova a fermare ChatGPT, altra causa contro la società OpenAI

Nuova causa di Elon Musk contro OpenAI, l'azienda di ChatGPT, per fermarne la transizione ad azienda for profit

Pubblicato: 1 Dicembre 2024 11:35

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

L’imprenditore sudafricano Elon Musk ha chiesto nuovamente a un tribunale americano di bloccare la transizione di OpenAI, l’azienda di ChatGPT, da no profit a for profit. L’operazione è in corso da tempo e ha causato anche grandi stravolgimenti all’interno della dirigenza della stessa OpenAI, con il fondatore e Ceo Sam Altman che ha assunto un ruolo sempre più centrale.

Musk è tra i fondatori di OpenAI, ma ha abbandonato la società nel 2018. Inizialmente l’intento della startup era quello di sviluppare l’intelligenza artificiale in maniera open source, per mettere le sue scoperte a disposizione di tutti. L’introduzione di ChatGPT e gli investimenti delle grandi aziende tech hanno però cambiato le cose.

Elon Musk ancora contro OpenAI

Lo scorso venerdì 29 novembre gli avvocati di Elon Musk hanno presentato un’ingiunzione a un tribunale federale statunitense per bloccare la transizione di OpenAI da no profit a for profit. È la seconda volta che l’imprenditore di origini sudafricane ma naturalizzato statunitense prende questa iniziativa. Musk ha aiutato a fondare OpenAI come no profit nel 2015 e afferma che la transizione verso una società volta al profitto sia un tradimento del progetto iniziale.

Musk ha però anche un interesse nel limitare la possibilità di OpenAI di ricavare denaro da reinvestire nelle sue operazioni. È infatti titolare di xAI, startup dietro al motore di intelligenza artificiale generativa Gork, rivale del principale prodotto di OpenAI, ChatGPT. Gork sta incontrando però alcune difficoltà anche nei confronti di altre realtà del settore come Perplexity. Durante la notte delle elezioni americane, sia xAI che Perplexity avevano messo a disposizione i propri software a tutti per seguire l’andamento del voto. Quasi immediatamente, Gork ha iniziato ad allucinare, restituendo risultati falsati, mentre la concorrenza ha riscontrato un successo molto maggiore.

La prima causa indetta da Elon Musk contro OpenAI risale a marzo 2024, quando il processo di trasformazione della stratup di Sam Altman ha ricevuto un’improvvisa accelerazione.

Come ChatGPT ha cambiato OpenAI

Fino al successo di ChatGPT, iniziato nei primi mesi del 2023, OpenAI era una società relativamente sconosciuta. Fondata da un gruppo di imprenditori legato alla cosiddetta “PayPal Mafia” (termine improprio utilizzato per individuare diversi nomi importanti dell’imprenditoria tecnologica internazionale che hanno mosso i primi passi investendo proprio nel sistema di pagamento online PayPal) OpenAI avrebbe dovuto fare ricerca sull’intelligenza artificiale generativa per mettere a disposizione di tutti i risultati.

L’entusiasmo causato da ChatGPT però ha attratto investimenti oltre ogni immaginazione, cominciati con i 10 miliardi di dollari di Microsoft e proseguiti con la partecipazione, anch’essa miliardaria, di Nvidia e Apple nell’ultimo round di finanziamenti. Giustificare questo flusso di denaro è però molto difficile per una società no profit, da qui la volontà di Sam Altman e di altri dirigenti di trasformare OpenAI.

L’azienda ha derubricato le cause intentate da Elon Musk come un tentativo di bloccare la trasformazione dell’azienda legato a un pentimento di averla abbandonata nel 2018, prima del successo e degli investimenti miliardari. Sembra quindi che Sam Altman abbia intenzione di proseguire con lo sviluppo di un’azienda a fini di lucro per gestire meglio il flusso di denaro proveniente da big tech.

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