ChatGPT arriva su WhatsApp, come averlo gratuitamente sull’applicazione

Su WhatsApp arriva ChatGPT, il chatbot di OpenAI sarà utilizzabile, anche se in maniera limitata, in una semplice chat

Pubblicato: 19 Dicembre 2024 15:17

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

OpenAI ha messo a disposizione degli utenti di WhatsApp il suo chatbot di intelligenza artificiale generativa, ChatGPT. Per averlo basta aggiungere uno specifico numero di telefono, con prefisso statunitense, e cominciare una conversazione per iniziare a utilizzare il software. Questa funzionalità ha però alcune restrizioni rispetto alla versione web di ChatGPT.

La scelta di OpenAI di sbarcare sulla piattaforma di Meta arriva in ritardo rispetto alla concorrenza. Microsoft aveva già messo a disposizione su WhatsApp il suo assistente di intelligenza artificiale generativa, Copilot. L’obiettivo è quello di diffondere, anche a chi non è avvezzo alla tecnologia.

Come avere ChatGPT su Whatsapp

OpenAI ha reso disponibile ChatGPT anche su WhatsApp. Il più famoso chatbot di intelligenza artificiale al mondo potrà essere utilizzato anche attraverso la famosa applicazione di messaggistica di Meta. Per farlo bisognerà semplicemente aggiungere un numero di telefono con prefisso statunitense alla propria rubrica, 1-800-242-8478, e cominciare a chattare.

Nella sua versione su WhatsApp, ChatGPT non avrà le stesse funzionalità del suo equivalente web o sull’app dedicata. Mancheranno:

Per il momento ChatGPT su WhatsApp funzionerà soltanto per le chat singole e non per i gruppi. Sarà però completamente gratuito. Esclusivamente per gli utenti che interagiranno con ChatGPT dagli Stati Uniti o dal Canada, sarà disponibile anche una funzione per telefonare al chatbot, per interagirci con la propria voce. Inizialmente questa funzione sarà limitata a 15 minuti al giorno.

OpenAI in ritardo sulla concorrenza

L’obiettivo principale di OpenAI tramite questa nuova funzione è diffondere il proprio prodotto. La società di Sam Altman ha ancora difficoltà a trovare un modello di business che le permetta di fare profitto. Far conoscere anche alle persone meno avvezze alla tecnologia ChatGPT, attraverso uno strumento familiare a un gran numero di persone come WhatsApp, dovrebbe aiutare a diffondere ulteriormente l’utilizzo del chatbot e portare sulla piattaforma ulteriori potenziali clienti.

OpenAI è però in ritardo su questo fronte. Microsoft l’ha infatti anticipata, portando peraltro anche un prodotto più avanzato. Copilot, il chatbot di intelligenza artificiale di Microsoft, anche nella sua versione WhatsApp, può infatti generare immagini attraverso il software Dall-E 3, e le sue risposte sono aggiornate con informazioni in tempo reale.

L’intelligenza artificiale continua a diffondersi in diversi ambiti, soprattutto lavorativi. Secondo un sondaggio della Federal Reserve Bank di St. Louis il 25% dei dipendenti negli Usa utilizza un chatbot per incrementare la propria produttività almeno una volta a settimana. In settori come la finanza o la produzione di software si arriva al 50%. Spesso si tratta di un utilizzo non regolamentato dalle aziende, spontaneo e spesso nascosto dai dipendenti, che vogliono evitare carichi di lavoro maggiori.

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