È stato individuato un nuovo sintomo “spia” della variante Omicron. Un disturbo che pare sia il primo a manifestarsi nei casi di nuova infezione e che spesso precede la positività. La crescente e improvvisa impennata di ricoveri ha permesso a dottori e scienziati di fare un’analisi dettagliata relativa ai sintomi più comuni, fino a scoprire che nei casi osservati, il primo disturbo è stato spesso uguale per tutti i pazienti risultati poi positivi alla variante Omicron.
Variante Omicron, individuato un nuovo sintomo “spia”
Verso la fine del mese di dicembre, il dottor Jorge Moreno – assistente professore di medicina alla Yale School of Medicine intervistato da Business Insider – e i suoi colleghi hanno iniziato il monitoraggio dei pazienti Covid che venivano ricoverati presso la loro clinica ambulatoriale nel Connecticut. Le persone positive portate in struttura, fino a quel momento, non superavano la media di cinque al giorno. Dopo le feste, però, i numeri sono iniziati ad aumentare, fino a raggiungere il picco di quasi 100 pazienti in sole 24 ore lunedì 3 gennaio.
Il dato interessante emerso dall’osservazione dei dottori è che, molti dei nuovi pazienti, risultati positivi alla variante Omicron, hanno riportato lo stesso disturbo: una gola secca e mal di gola che ha causato un dolore acuto durante la deglutizione. Un sintomo questo che è stato il primo a manifestarsi, prima di qualsiasi altro.
“È un sintomo molto importante”, hanno spiegato i dottori, perché “non è come un piccolo mal di gola”.
Variante Omicron, come distinguere i sintomi da un comune mal di gola
L’esperienza riportata dai medici americani, che – dobbiamo però precisarlo subito – non ha trovato seguito in uno studio pubblicato o in dati scientificamente dimostrati, non fa altro che confermare quanto già osservato da diversi medici in Norvegia, Sud Africa e Regno Unito. Anche in questi casi, infatti, il mal di gola associato al prurito è stato identificato come uno dei sintomi distintivi di Omicron.
Per esempio, un’analisi di un focolaio Omicron scoppiato durante una festa di Natale in Norvegia ha rilevato che il 72% delle persone infette ha sviluppato un mal di gola, che è durato in media circa tre giorni. La maggior parte dei positivi coinvolti, però, non aveva ancora ricevuto la terza dose del vaccino (qui i dati sull’efficacia del booster anti Covid).
Inoltre, durante una conferenza stampa di dicembre, Ryan Noach, CEO di Discovery Health, il più grande assicuratore sanitario privato del Sud Africa, ha affermato che i pazienti positivi a Omicron hanno spesso segnalato – come primo disturbo – gola irritata, seguita dopo da congestione nasale, tosse secca e dolori muscolari.
Dati questi che sono stati confermati anche da uno studio effettuato dallo Zoe COVID Symptom Study, che utilizza un’app per smartphone per registrare come si sentono centinaia di migliaia di persone ogni giorno nel Regno Unito. In questo caso, il monitoraggio ha suggerisco fino ad ora che il mal di gola è un sintomo comune e che precede la positività a Omicron. Già a dicembre, il ricercatore principale dello studio, Tim Spector, aveva affermato che circa il 57% dei casi Omicron avevano riportato mal di gola.