Ogni anno, solo in Europa, vengono generati circa 26 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica: per dare un numero, circa l’80% dei rifiuti marini è di plastica. Si stima che la plastica che galleggia negli oceani si aggiri tra i 5 e i 13 milioni di tonnellate e che la metà di questa sia composta proprio da plastica usa e getta.
L’87% degli europei si dichiara preoccupato per l’impatto dei prodotti di plastica sull’ambiente.
La politica Ue contro la plastica
La plastica come sappiamo è un materiale importantissimo nella nostra economia e nella nostra vita quotidiana. Che però, come è ormai evidente, ha un impatto enorme in termini negativi sull’ambiente e sulla salute umana. L’UE sta prendendo da anni importantissimi provvedimenti per contrastare l’inquinamento da plastica e i rifiuti marini, e accelerare la transizione verso un’economia della plastica circolare ed efficiente sotto il profilo delle risorse.
Norme e obiettivi specifici si applicano ormai a vari settori, come plastica monouso, imballaggi in plastica, microplastiche e presto anche plastiche biodegradabili e compostabili. La politica europea sulla plastica mira a proteggere l’ambiente e la salute umana riducendo i rifiuti marini, le emissioni di gas serra e la nostra dipendenza dai combustibili fossili importati.
In pratica, significa trasformare il modo in cui i prodotti in plastica sono progettati, prodotti, utilizzati e riciclati nell’UE, favorire la transizione verso un’economia sostenibile della plastica, e creare anche in questo settore nuove opportunità di innovazione, competitività e occupazione.
Quali prodotti non si trovano più in negozi e supermercati
Il 14 gennaio è finalmente entrata in vigore anche in Italia la legge che vieta l’uso della plastica monouso, non compostabile e biodegradabile: il governo Draghi ha infatti finalmente recepito la direttiva Sup (Single Use Plastic). Stop dunque a tutti gli utensili monouso, costituiti per oltre il 40% da materiale non biodegradabile e non compostabile.
Ma cosa significa nel concreto? Cosa cambia nella nostra vita quotidiana? Cambia che in tutti i negozi e supermercati spariscono definitivamente alcuni prodotti, per lasciare spazio a materiali riciclati. A partire dal 14 gennaio sono vietati e dunque non più disponibili questi prodotti, che prima acquistavamo senza problemi:
- posate, piatti e bicchieri in plastica, anche ‘oxo-degradabile’ (ovvero le materie plastiche contenenti additivi che attraverso l’ossidazione comportano la frammentazione della materia plastica in microframmenti)
- cannucce
- cotton fioc
- borse di plastica
- palloncini e aste da attaccare a sostegno dei palloncini
- alcuni specifici contenitori per alimenti in polistirene espanso (tipici dei fast food)
- contenitori e tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi
- agitatori per bevande
- attrezzi da pesca contenenti plastica
Questo elenco viene poi integrato dalle norme sulla riduzione del consumo di tazze e bicchieri con i loro tappi e coperchi, e contenitori, con o senza coperchio, per alimenti che vengono consumati sul posto o da asporto, direttamente dal recipiente e senza bisogno di ulteriore preparazione.
Cosa succede a chi continua a venderli
I venditori possono smaltire le scorte dei prodotti purché siano state acquistate prima del 14 gennaio.
Per chi non rispetta le regole le multe sono salatissime: sono previste infatti sanzioni che possono andare da 2.500 a ben 25mila euro. Sì, avete letto bene.
Se vi doveste trovare in un negozio o supermercato dove questi prodotti sono ancora in vendita, a meno che si tratti come dicevamo di scorte, lo potete segnalare alle autorità competenti.