Rischiava di rimanere una delle opere incompiute della rete autostradale italiana, ma la A33 Asti-Cuneo potrà finalmente essere completata. Sarà battezzata ‘Autostrada del Tartufo’ per richiamare il prodotto tipico dei territori che attraversa, come ha spiegato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, annunciando il via libera definitivo ai lavori dell’ultimo lotto: “Una giornata importante, che i cittadini attendevano da anni. Con questo nome intendiamo celebrare il frutto più prezioso di Langhe, Monferrato e Roero”.
Il via libera
Grazie al via libera della Conferenza di localizzazione, che ha valutato l’interesse pubblico, l’urgenza e la compatibilità dell’opera, sono stati sbloccati i cantieri che porteranno a termine la realizzazione dei 5 chilometri finali, che collegano i comuni di Verduno e Cherasco, in provincia di Cuneo. Il completamento dell’opera è previsto entro il 2024 e avrebbe un costo intorno ai 150 milioni di euro.
Durante i lavori della Conferenza è stata approvata anche la prima parte di una serie di infrastrutture collegate all’A33 che miglioreranno la viabilità locale e consentiranno un accesso agevole all’autostrada. Tra queste opere, finanziate con uno stanziamento di 43 milioni di euro, è previsto un nuovo ponte sul fiume Tanaro nella frazione Pollenzo di Bra, con a fianco una passerella ciclopedonale sul percorso dell’antico ponte Albertino.
Il secondo complesso di opere accessorie sarà realizzato contestualmente all’adeguamento della tangenziale di Alba tra Baraccone di Castagnito e Cantina Roddi, integrata nel tragitto dell’autostrada, mantenendo però lo status di tangenziale. “Ciò consentirà di conservare la gratuità per il traffico locale, permettendo anche il transito dei mezzi agricoli veloci” ha spiegato il governatore Cirio (qui abbiamo spiegato a chi spetta lo sconto sui pedaggi in autostrada).
La valutazione di impatto ambientale
L’autorizzazione definitiva del completamento dei lavori dell’A33 è potuta arrivare grazie al nullaosta del ministero della Cultura e di quello dell’Ambiente con la firma lo scorso aprile del ‘Decreto Via’, la Valutazione dell’impatto ambientale. Il 10 ottobre il dicastero del ministro Gennaro Sangiuliano aveva poi diffuso una nota constatando che tutte le prescrizioni indicate erano state rispettate.
Con l’ottenimento del Via, ad aprile il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio aveva annunciato che “la partita autorizzativa della Asti-Cuneo è davvero chiusa”.
“I lavori potranno pertanto procedere sul lotto mancante, senza interruzione, – aveva aggiunto il governatore, insieme al vicepresidente Fabio Carosso e l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi – grazie a una impresa che in questi mesi ha già dimostrato grande capacità tecnica e rapidità di esecuzione, entro fine 2024 l’Asti Cuneo sarà completata. È un momento storico per la nostra terra perché coroniamo gli sforzi, la pazienza e la fatica di tanti anni”.
Il via libera dei ministeri faceva riferimento a una serie indicazioni che non riguardavano il tracciato in sé, ma disponevano interventi di tipo paesaggistico e di mitigazione ambientale per ridurre l’impatto con corridoi ecologici già realizzati su altre arterie. Negli ultimi mesi la collaborazione tra la concessionaria autostradale Asti-Cuneo e la Sovrintendenza, con il coordinamento della Regione, ha consentito di approfondire e migliorare il progetto definitivo dell’ultimo lotto, Verduno-Cherasco, per i quali sono infine iniziati i lavori (qui avevamo parlato dello stop ai tutor in autostrada con le relative date e mappe).