Con l’arrivo del nuovo anno cambiano le regole del Codice della strada. In particolare vengono modificate alcune norme della parte che riguarda le infrazioni, le irregolarità e le sanzioni. Non è opera del governo, che nella prima Legge di Bilancio di Mario Draghi non ha inserito alcun cambiamento che possa interessare i milioni di cittadini italiani che ogni giorno si mettono alla guida.
A determinare il mutamento regolamentare è stata infatti la sentenza di un giudice. Infatti, come capita ormai sempre più di frequente nel nostro Paese, spetta agli organi giudiziari l’onere di verificare l’applicazione pratica delle leggi teoriche approvate dai politici. Con tutte le inevitabili ripercussioni (non sempre negative, come spiegato in seguito) che ci sono nel passaggio dall’astratto al concreto.
Multa annullata se manca la foto? La sentenza
E così accade che dal 2022 le multe fatte con l’autovelox a funzionamento automatico potranno essere annullate in caso di ricorso se sussistono delle specifiche condizioni. Infatti, se chi ha elevato la sanzione non può produrre in giudizio la foto utilizzata per provare la sanzione del Codice della strada, il responsabile dell’infrazione può rivolgersi al Tribunale locale di competenza e chiedere l’annullamento del procedimento a suo carico.
Lo ha stabilito una sentenza emessa del Tribunale di Cassino, nel Lazio. Nello specifico è stato il giudice di pace ad esprimersi in merito ad un’infrazione registrata in provincia di Frosinone. Come accade per tutte le irregolarità segnalate dagli autovelox a postazione fissa, il resoconto era stato stilato successivamente da parte dell’ufficio del municipio ciociaro dove si era verificata l’irregolarità.
La multa annullata tramite la sentenza numero 2430 era stata fatta per eccesso di velocità in un paese del Frusinate, a seguito dell’esame delle prove fotografiche scattate dall’apparecchio posizionato a bordo della carreggiata. Non era dunque presente nessun agente sul posto nel momento in cui l’auto transitava: il verbale è stato quindi redatto in un secondo momento nell’ufficio dove si svolgono gli accertamenti.
Multa annullata se manca la foto? Il precedente
L’automobilista aveva quindi pensato di rivolgersi al Tribunale locale, chiedendo che venisse accertata con chiarezza la sua responsabilità, di cui era difficile avere prove certe in quanto non vi era alcuna fotografia a riguardo. “Per questo – si legge nel testo della sentenza – il verbale proposto non ha fede privilegiata”.
Il giudice continua specificando che “rispetto alla presunta infrazione contestata, si tratta di un accertamento eseguito mediante un’attività ispettiva di verifica del rilievo strumentale e della relativa documentazione fotografica”. Pertanto, il giudice di pace riscontra che “il verbale in questione fornisce all’autorità giudiziaria elementi che diventano oggetto del suo libero apprezzamento“. In altre parole, non essendoci alcuna prova fotografica dell’accaduto, il giudice si riserva di confermare o annullare la sanzione.
Non è un caso isolato quello del Tribunale di Cassino. Già altre situazioni simili erano finite agli onori della cronaca durante gli ultimi anni, ma mai prima una sentenza aveva tracciato in maniera così chiara e inequivocabile il limite di discrezionalità di un giudice. In Italia sono decine di migliaia ogni anno i casi assimilabili a questo: la maggior parte dei cittadini finisce per subire passivamente la decisione, pagando la sanzione senza nemmeno svolgere i relativi accertamenti.