Con l’arrivo delle belle giornate e delle festività, come Pasqua e pasquetta appena passate ma con 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno in arrivo, gli italiani riscoprono il piacere di stare all’aria aperta, in compagnia di amici e del buon cibo. I giorni di festa in primavera, infatti, portano milioni di italiani a puntare a una grigliata in famiglia o con gli affetti più cari, per passare insieme ore spensierate e di divertimento prima di tornare alla solita routine settimanale del lavoro.
Eppure non in tutti i posti d’Italia fare il barbecue è consentito. Sì, perché in alcune zone del Bel Paese, e soprattutto in alcune città, accendere il fuoco e imbandire la griglia con cibi prelibati può costare un conto salato.
Divieto di barbecue, dove in Italia
La grigliata all’aperto, in giardino, in terrazza o ancora in zone adibite ad hoc, è un vero e proprio must per le belle giornate. Gli italiani, infatti, unendo giornate di sole a quelle di festa, organizzano spesso mangiate all’aperto tra carne, verdure e leccornie da grigliare, facendo felici tutti, dai più grandi ai più piccoli.
Ma fare un barbecue non sempre è consentito e in diverse città d’Italia vige un vero e proprio divieto. Lo sanno bene, per esempio, i cittadini di Bologna, col sindaco Matteo Lepore che ha di recente emesso un provvedimento emergenziale che vieta le grigliate all’aperto. Il provvedimento, a dir la verità, parla di combustioni all’aperto che sono vietate in determinati periodi dell’anno.
Nello specifico, infatti, il primo cittadino di Bologna ha emesso il divieto per tutte quelle giornate in cui i livelli di polveri sottili raggiungono livelli eccessivi.
Divieto simile anche a Milano, dove il no alle grigliate è stato dato dal Regolamento per la qualità dell’aria in vigore dal 2020. A Roma, invece, la situazione è diversa. Per i vari quartieri e rioni della Capitale il divieto di barbecue vale per tutto l’anno se non si dispone di una canna fumaria ed è vietato fare barbecue nei periodi in cui entrano in vigore le ordinanze antincendio tipiche della stagione estiva che proibiscono severamente ogni tipo di combustione durante i mesi più caldi dell’anno.
A prescindere dalle ordinanze emanate dai vari Comuni d’Italia, ci sono comunque dei casi in cui è sempre vietato accendere il barbecue: il divieto vale nelle aree verdi pubbliche o private, come i parchi, i giardini, le pinete oppure i boschi. In queste zone il barbecue è vietato per prevenire il rischio di incendi e proteggere l’ambiente. Per poter grigliare in queste zone è necessario ottenere il permesso dal proprietario o dall’ente gestore e seguire tutta una serie di precauzioni e comportamenti, come tenere sempre a portata di mano dell’acqua o un estintore e assicurarsi di spegnere con cura i residui della brace.
Barbecue vietato? Le multe sono salate
E cosa succede a chi viene beccato a fare una grigliata in posti in cui è vietato? Oltre a una possibile denuncia, i trasgressori possono essere puniti con una multa salata (a proposito di multe, qui vi abbiamo parlato dell’addio a quelle cartacee sul parabrezza dell’auto).
A Bologna, per esempio, dopo l’emanazione del provvedimento del sindaco Lepore un uomo è stato multato dai vigili urbani per aver acceso il barbecue mentre i divieti erano in vigore. La contravvenzione da pagare è stati di 200 euro, ma in altri casi potrebbe essere molto più pesante.
A Milano, per esempio, a seconda dei casi le contravvenzioni vanno dai 25 ai 500 euro per chi non rispetta le regole.