Come funziona e come evitare uno sfratto

Lo sfratto è una procedura legale attraverso la quale il proprietario di un immobile richiede l'allontanamento di un inquilino per motivi quali il mancato pagamento dell'affitto o la violazione del contratto di locazione

Pubblicato: 12 Settembre 2020 17:18Aggiornato: 8 maggio 2024 12:42

Silvia Baldassarre

Avvocato Civilista

Iscritta all'Ordine degli Avvocati di Milano nel 2011 dopo il conseguimento della laurea in Giurisprudenza a pieni voti, ha maturato esperienza professionale in diversi studi civilistici di Milano.

Lo sfratto è un procedimento che serve al proprietario di un immobile per poter recuperare i canoni di affitto che gli inquilini non pagano e poter ottenere il rilascio dell’immobile. Si può procedere con lo sfratto solo ed esclusivamente quando si è in presenza di un contratto di affitto regolare, che indica la somma che l’inquilino deve pagare mensilmente (o in altre modalità appunto decise e scritte nero su bianco) al proprietario dell’immobile, il locatore.

Il canone dà la possibilità agli inquilini di vivere nella casa locata; se il padrone non riesce ad ottenere il pagamento previsto dal contratto bonariamente, allora è necessario che si rivolga al giudice, che ordina lo sfratto e il versamento delle somme che mancano. Se gli inquilini, nonostante l’ordinanza di sfratto, si rifiutano e non liberano l’immobile, allora saranno gli ufficiali giudiziari ad intervenire eventualmente anche con il fabbro e le forze dell’ordine.

Quando l’inquilino è moroso

L’inquilino di un immobile diventa moroso se:

Quali documenti servono per lo sfratto

Se il proprietario di casa decide di procedere con lo sfratto degli inquilini che non pagano il canone, deve presentare i seguenti documenti:

Come funziona il procedimento di sfratto

Il primo passo che si consiglia è quello di tentare con delle soluzioni bonarie: richieste agli inquilini per via orale e scritta anziché procedere immediatamente per vie legali. Inizialmente quindi sarebbe bene mandare una lettera di diffida, con raccomandata, che contenga l’intimazione al pagamento del canone e un avvertimento che, in caso non si riceva alcun pagamento, si procederà per vie legali.

La lettera deve anche indicare un termine massimo entro il quale gli inquilini devono pagare i canoni non versati. Se ciò non bastasse sarà necessario rivolgersi al giudice competente, che emetterà l’ingiunzione di pagamento e inviterà il conduttore/affittuario in udienza per la convalida dello sfratto.

Cosa succede durante l’udienza di convalida dello sfratto

All’udienza possono verificarsi differenti situazioni:

Il costo della causa di sfratto cambia in base alla complessità, alla durata e al valore della causa.

Sfratto: è possibile evitarlo alla prima udienza

All’udienza si possono verificare differenti ipotesi che possono impedire lo sfratto:

È possibile impedire lo sfratto con opposizione

Se il proprietario di casa, davanti al giudice, dimostra che persiste la morosità, ma l’inquilino propone opposizione allo sfratto, allora il magistrato deve sospendere il procedimento, ma solo se l’opposizione è fondata su una prova scritta o esistono dei motivi gravi che permettono di ritenere che l’opposizione sia fondata. Se questi elementi non ricorrono, allora il giudice pronuncia ordinanza di rilascio non impugnabile, fissando la data di esecuzione del rilascio dell’immobile.

Quando ci si può opporre allo sfratto

Il conduttore può opporsi allo sfratto se:

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