Scuola: carta docente, cosa succede ai soldi non spesi l’anno prima

Bonus docenti per la formazione professionale e autoaggiornamento: accreditati i 500 euro per l'anno 2019/2020

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Redazione

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Il nuovo anno scolastico è appena iniziato e, con esso, anche l’accredito del bonus docenti.

I 500 euro destinati alla formazione professionale e all’autoaggiornamento di professori, professoresse e insegnanti sono stati accreditati sulle card e, come i ben informati sapranno, saranno spendibili fin da subito.

Nella carta docente, inoltre, verranno riversati anche i soldi non spesi del bonus relativi all’anno scolastico precedente. Chi non ha investito parte del denaro erogato nel periodo 2018-2019, infatti, adesso si vedrà accreditato nella card proprio le rimanenze non utilizzate.

Il bonus docenti è stato già erogato il 13 settembre e, tra le polemiche e i dubbi spesso sollevati sull’uso delle risorse statali, è stato riconfermato per una platea abbastanza ampia di professionisti. Per evitare un uso distorto e fraudolento, spesso denunciato dagli organi di controllo, il Miur tempo fa aveva stilato una lista chiara di prodotti, oggetti e servizi che si possono acquistare tramite la carta docente, e questo elenco resta ancora valido oggi.

Con la carta docente, nello specifico, è possibile acquistare:

I soldi riconosciuti dal bonus docenti, anche per l’anno 2019-2020, possono comunque essere investiti in qualsiasi tipo di iniziativa che rientra nella categoria delle attività individuate nell’ambito del piano triennale dell’offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione.

Anche quest’anno, con appositi controlli, si punterà ad evitare che le risorse destinate alla formazione e all’aggiornamento dei docenti vengano utilizzate per l’acquisto di beni e prodotti di consumo che poco abbiano a che fare con lo scopo del bonus. Per tale ragione, dunque, sono vietati gli acquisti di smartphone e dispositivi destinati più alla comunicazione che alla formazione, cartucce per stampanti, webcam, usb, viaggi (e rimborsi spese inerenti a questi, anche se sono serviti per raggiungere e partecipare ad una manifestazione culturale) e altre spese come il pagamento del canone Rai o la Pay Tv.

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