Alcuni lotti di friarielli alla napoletana, relativi a due marchi, sono stati ritirati dai supermercati per rischio botulino.
L’avvertenza, pubblicata sul sito del Ministero della Salute, è quella di non consumare i prodotti e di riportarli nel negozio di provenienza. Di seguito le informazioni necessarie per individuare i lotti coinvolti.
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Friarielli alla napoletana ritirati per rischio botulino
I friarielli sono stati prodotti da una sola azienda, per poi venire venduti sotto due distinti marchi.
I prodotti sono commercializzati da Ciro Velleca, nome del produttore Stefano Amura con sede dello stabilimento a Scafati (Salerno).
Qui sotto le informazioni sulle singole confezioni, tutte del peso di 1 chilogrammo:
- marchio Vittoria – lotto 290425 – data di scadenza 29 aprile 2028;
- marchio Vittoria – lotto 280325 – data di scadenza 28 marzo 2028;
- marchio Bel Sapore – lotto 280325 – data di scadenza 28 marzo 2028;
- marchio Bel Sapore – lotto 060325 – data di scadenza 6 marzo 2028.
I controlli fra gli operatori della grande distribuzione sono efficienti, per cui per i clienti il rischio di trovare i prodotti indicati sui banchi dei supermercati è minimo. I consumatori sono comunque invitati a fare attenzione in caso di acquisto, e a controllare eventuali prodotti già acquistati in precedenza.
Botulino, il caso di Diamante in Calabria
In merito al botulino, l’attenzione dei media e nella popolazione è ai massimi livelli dopo i fatti di Diamante, in provincia di Cosenza, dove due persone sono morte e quattordici sono finite in ospedale a causa di una intossicazione da botulino dopo aver mangiato panini con salsiccia e cime di rapa acquistati presso un commerciante ambulante. Per la vicenda sono indagate nove persone, fra le quali cinque medici.
Cos’è il botulino e dove si trova
Come scrive l’Iss (Istituto Superiore di Sanità), il botulismo è una malattia neuro-paralitica causata dalle tossine dei clostridi produttori di tossine botuliniche. Si tratta di microrganismi presenti in molteplici ambienti come il suolo, i sedimenti marini e lacuali, il pulviscolo atmosferico e, soprattutto, gli alimenti.
Esistono diverse forme di contagio relativamente al botulismo:
- alimentare;
- da ferita;
- infantile (colonizzazione dell’intestino dei lattanti sotto l’anno di vita);
- colonizzazione intestinale dell’adulto;
- iatrogeno (derivante dalla errata somministrazione delle tossine botuliniche a scopo terapeutico o cosmetico);
- da inalazione.
Sintomi e rischio di morte
Il botulismo alimentare può colpire chiunque ingerisca prodotti contaminati dalla tossina botulinica. Non si trasmette da persona a persona. I sintomi si manifestano da poche ore a oltre una settimana dopo il consumo dell’alimento contaminato. In Italia il range temporale più diffuso per l’insorgenza dei sintomi è di 24-72 ore dopo il consumo dell’alimento contaminato. Più precoce è la comparsa dei sintomi, più grave è la malattia.
I sintomi più comuni sono:
- disturbi alla vista (annebbiamento, diplopia, dilatazione delle pupille, difficoltà a mantenere aperte le palpebre);
- difficoltà nell’articolare le parole;
- difficoltà di deglutizione;
- secchezza della bocca;
- può talvolta insorgere ritenzione urinaria;
- nelle forme più gravi arriva l’insufficienza respiratoria.
Il botulino non curato può avere un decorso mortale, ma se la malattia è diagnosticata in tempo e curata con ricovero in ospedale si risolve in tempi che vanno da alcune settimane fino ad alcuni mesi.