Se il mese di agosto aveva visto un’impennata per il prezzo del gas, quello di settembre porta un po’ di sollievo alle famiglie che rientrano nel servizio di tutela della vulnerabilità. La bolletta, secondo Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, è diventata meno cara dell’1,92%, tuttavia se guardiamo ai dati del resto dell’anno è evidente come i costi rimangano superiori anche del 10% rispetto a quelli, per esempio, di febbraio. L’incremento di questi mesi è stato quindi maggiore dell’inflazione e ha messo in difficoltà quella platea di consumatori che rappresenta le fasce più fragili della popolazione. A essere sottoposti al servizio di maggior tutela, dopo l’abolizione del vecchio mercato tutelato, sono, infatti quanti:
- hanno più di 75 anni
- hanno condizioni mediche tali da richiedere l’utilizzo di apparecchiature alimentate dall’energia elettrica
- hanno una disabilità riconosciuta
- abitano in territori colpiti dalle emergenze (come alluvioni o terremoti)
- vivono sulle isole minori
- hanno un Isee non superiore 9.530 euro e rientrano tra i beneficiari di bonus economici
La lieve diminuzione del prezzo del gas di settembre è dovuta alla riduzione del prezzo medio sul mercato all’ingrosso italiano, che ovviamente deriva dalle tariffe internazionali. È passato da 40,54 a 38,8 €/MWh per un calo del 4,3%.
Prezzo del gas a 110,93 euro al metro cubo in settembre
La bolletta, però, è scesa meno, solo dell’1,92%, perché a determinarla sono anche altri fattori. Intanto, quando il gas è per l’uso domestico, invece che in MWh la tariffa è misurata in metri cubi e Arera calcola quale sarà la spesa per una famiglia tipo (che consuma 1.100 metri cubi all’anno), che oltre a pagare per il gas in sé deve pure contribuire ai costi di trasporto, approvvigionamento, vendita e deve versare anche delle imposte. A settembre si è trattato di 110,93 euro per metro cubo, appunto, l’1,92% in meno rispetto ai 113,1 euro di agosto.
I costi di approvvigionamento sono ammontati a 45,09 centesimi al metro cubo, ovvero 1,85 in meno rispetto al mese precedente, proprio grazie alla diminuzione delle quotazioni internazionali del gas naturale. Sul prezzo complessivo del gas per i consumatori fragili questa componente a settembre ha pesato per il 40,6%, quindi meno del 41,5% di agosto. Va aggiunta anche la spesa per la vendita al dettaglio, 6,15 centesimi al metro cubo, identica a quella di agosto, che conta per il 5,5% di tutta la bolletta.
Come si diceva, sono rilevanti anche i trasporti del gas, così come i servizi di gestione del contatore, di distribuzione, di misura, di perequazione, di monitoraggio della qualità, insieme a settembre il loro costo è stato di 24,53 centesimi al metro cubo e anche in questo caso non ci sono stati cambiamenti rispetto ad agosto. Il peso di questa voce sul totale è stato del 22,2%.
Assieme al costo della materia prima scendono anche le imposte
La più piccola tra le componenti del prezzo del gas è quella degli oneri di sistema, che includono costi di commercializzazione e contributi per la realizzazione di progetti di risparmio energetico o per lo sviluppo delle rinnovabili. Complessivamente sono ammontati a 2,95, come nel mese precedente. Più importante è il ruolo delle imposte, che pesano per il 29% della bolletta e che sono proporzionali al resto dei costi: sono scese dai 32,53 ai 32,21 centesimi di euro al metro cubo tra agosto e settembre.
Cosa succederà nel futuro? Dopo una fase di discesa dei prezzi sui mercati internazionali tra metà agosto e metà settembre, sono ripresi i rialzi, alimentati, secondo gli analisti, dai lavori di manutenzione degli impianti per la produzione di gas naturale norvegesi e dalle tensioni geopolitiche internazionali, soprattutto in Medio Oriente. A contare, però, è anche la consueta stagionalità dei consumi con gli incrementi della domanda dovuti all’avvicinamento dell’inverno. Le famiglie più fragili dovranno affrontare un nuovo aumento delle bollette dopo quello degli ultimi mesi?