Denunce e querele, diventa obbligatorio il deposito online: cosa cambia

Dal 6 febbraio 2021 è obbligatorio depositare gli atti esclusivamente in forma telematica, come stabilito dal decreto del Ministero della Giustizia del 13 gennaio

Pubblicato: 22 Gennaio 2021 22:35Aggiornato: 29 maggio 2024 20:38

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Con il decreto del 13 gennaio 2021, il Ministero della Giustizia ha imposto la via telematica per depositare gli atti relativi a denunce e querele. La nuova norma, in tema di “Deposito di atti, documenti e istanze nella vigenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”, fa seguito alle decisioni prese dal dicastero e dal Consiglio dei Ministri dall’inizio della pandemia. Nei vari decreti veniva infatti incoraggiato l’uso della tecnologia per evitare la diffusione del coronavirus dopo lo stop dei tribunali previsto fino al 31 maggio 2020.

Il nuovo decreto del 13 gennaio 2021, pubblicato sul numero 16 della Gazzetta Ufficiale del 21 gennaio 2021, entra in vigore dopo 15 giorni, ovvero il 6 febbraio 2021. È composto da due articoli.

Processo penale telematico: gli atti si depositano online

Il deposito per via telematica degli atti che riguardano un procedimento giudiziario avviene sul portale del pst.giustizia.it. Il nuovo decreto ministeriale firmato da Alfonso Bonafede estende il numero di atti per i quali è prevista la misura telematica. Questa facoltà era già prevista per gli atti e i documenti di polizia giudiziaria, e per le memorie, le istanze e i documenti successivi alla chiusura delle indagini preliminari.

“L’ampliamento degli atti rappresenta un significativo passo avanti per la realizzazione del processo penale telematico realizzato tramite deposito da portale. Si tratta di una nuova importante tappa della profonda opera di modernizzazione della giustizia italiana. Un ringraziamento particolare va agli operatori del settore, ai tanti avvocati, magistrati e al personale amministrativo che in questo momento delicato imposto dalla crisi pandemica, hanno accettato la sfida dell’innovazione digitale e stanno permettendo, con il loro lavoro, il raggiungimento di questi importanti traguardi”, ha dichiarato il Guardasigilli Alfonso Bonafede.

Grazie al lavoro degli uffici coinvolti, si legge sul sito del Ministero della Giustizia, si è già passati dai 20 depositi del mese di maggio 2020 ai 20.895 del periodo compreso tra il 1 dicembre e il 21 gennaio 2021. Il 25 gennaio è previsto l’avvio della fase di sperimentazione “bidirezionale” del portale del processo penale telematico. Sarà infatti possibile non solo trasmettere ma anche consultare e ricevere da remoto gli atti.

Verso il processo penale telematico: cosa cambia il 6 febbraio

I difensori saranno obbligati a depositare esclusivamente in via telematica negli uffici della Procure della Repubblica dei tribunali i seguenti atti a partire dal 6 febbraio 2021.

Processo telematico: App

Il percorso per il completamento dell’attuazione del processo telematico è ancora in corso. Le rivoluzioni digitali possono essere fallaci, in alcuni aspetti. Lo dimostra App, il programma del ministero della Giustizia per il processo penale telematico.

Un software chiesto dall’Europa, che consente la redazione e il deposito in modalità virtuale. Il ricorso ad App è diventato obbligatorio a gennaio 2024, evidenziando però fin da subito delle carenze tecniche. Il risultato? Un enorme rallentamento delle procedure. La strada è di certo quella giusta e fallimenti del genere possono aiutare a migliorare, a patto però che si intervenga per tempo con soluzioni e non toppe.

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