Il vaglia cambiario è un titolo di credito che viene utilizzato per trasferire del denaro in modo sicuro. È emesso dalla Banca d’Italia ed è una promessa incondizionata di effettuare un pagamento a favore del beneficiario non appena quest’ultimo presenti il titolo. Come funziona ora a seguito della normativa del 2022 e cosa devono fare gli eredi per incassarlo?
Indice
Cos’è e come si riscuote il vaglia cambiario
Il vaglia bancario è un assegno circolare emesso da banca d’Italia che possiede un alto grado di affidabilità e sicurezza. L’importo di questo titolo può essere riscosso dal portatore o dal beneficiario in due modalità:
- presso il proprio istituto bancario o l’ufficio postale versando il vaglia sul conto corrente;
- presso una delle filiali di Bankitalia che offrono il servizio.
Se ci si rivolge a banca d’Italia si può chiedere che l’importo venga erogato in denaro contante oppure accreditato sul conto corrente bancario dopo la verifica del beneficiario o del portatore mediante carta di identità o altro documento di riconoscimento.
Durante questa fase vengono effettuati anche dei controlli interni sul titolo e delle verifiche sull’ente che ha emesso il documento per cui il pagamento potrebbe essere posticipato di qualche giorno.
Nel caso non si voglia attendere, è possibile:
- chiedere l’intervento di un notaio, a spese del richiedente, che ne certificherà l’identità e consentirà che il pagamento avvenga subito;
- chiedere che l’accredito avvenga sul conto corrente in modo tale da evitare l’attesa allo sportello.
Che differenza c’è con l’assegno circolare?
L’assegno circolare è un titolo di credito che viene emesso direttamente da un istituto di credito.
Viene emesso solo se il cliente fornisce all’istituto di credito la somma indicata mediante copertura con conto corrente o con versamento di denaro così da eliminare il rischio che il titolo possa essere a vuoto.
Quando poi il beneficiario lo presenta per la riscossione, l’istituto di credito prima del pagamento controlla con attenzione i dati del beneficiario, verifica che il titolo sia valido e che non vi siano delle anomalie.
È più sicuro di un normale assegno bancario perché la banca garantisce che la somma esista già al momento dell’emissione così come succede con il vaglia bancario. A differenza di quest’ultimo. che ha norme più specifiche e rigide, è regolato dalla legge con procedure bancarie moderne e dei controlli più semplici per far sì che i pagamento siano più rapidi e sicuri.
Come funziona l’incasso del vaglia bancario per gli eredi
Gli eredi possono riscuotere l’importo del vaglia bancario del beneficiario deceduto. Per farlo hanno a disposizione due possibilità:
- possono versare il controvalore sul conto corrente bancario o postale a loro intestato;
- presentarsi presso una delle filiali della banca d’Italia.
Nel primo caso per sapere quali documenti serviranno per l’accredito della cifra, gli eredi si dovranno rivolgere a Poste Italiane o alla loro banca. Nel secondo caso, invece, potranno:
- recarsi di persona;
- presentare una delega semplice degli eredi purché l’importo non sia superiore ai 3.000 euro;
- inviare una richiesta per posta.
In quest’ultimo caso si dovrà allegare:
- la fotocopia del documento di identità di tutti gli eredi;
- la copia originale del vaglia bancario;
- il modulo specifico che si potrà scaricare sulla pagina ufficiale di banca d’Italia.
In alternativa si potranno inviare tali documenti anche mediante Pec oppure fax all’indirizzo e-mail o numero di telefono della filiale scelta per l’incasso. Qualora si avessero dei dubbi su quali documenti presentare si potrà contattare una delle filiali della banca d’Italia.
Nel caso di furto o smarrimento che fare?
Qualora dovesse capitare di non ricevere un vaglia cambiario o che quest’ultimo venga smarrito o rubato sarà necessario contattare subito Bankitalia. Tale comunicazione potrà avvenire mediante:
- posta semplice;
- posta elettronica certificata (Pec);
- telegramma o fax;
- allo sportello.
Il modulo si troverà nella pagina ufficiale di Banca d’Italia. Bisognerà scaricare esattamente “la richiesta d’informazioni e dichiarazione di mancata ricezione, smarrimento, distruzione o sottrazione” che andrà poi compilata.
Dalla medesima pagina si potranno inoltre scaricare i modelli di:
- dichiarazione sostitutiva di certificazione e atto di notiìorietà per la riscossione del vaglia;
- richiesta di restituzione di beni ereditari – successione senza testamento (legittima);
- richiesta di restituzione dei beni ereditari – successione con testamento pubblico;
- richiesta di restituzione dei beni ereditari – successione con testamento olografo o segreto.
Qualora il vaglia fosse stato emesso per il rimborso del credito d’imposta, la segnalazione dovrà contenere anche i dati identificativi del vaglia. Questi ultimi si potranno richiedere all’Agenzia delle Entrate.
Qual è la scadenza del vaglia cambiario?
I vaglia perdono la loro validità dopo dieci anni se non vengono incassati. Più esattamente, diventano nulli, vanno in prescrizione, il 31 dicembre del decimo anno successivo a quello di emissione.
Tale regola ha una funzione di tutela per l’ordinamento contabile pubblico e per la banca in quanto grazie ad essa si evita che i titoli mai incassati restino in giro per molti anni. La prescrizione riguarda anche i vaglia per crediti fiscali che se non vengono riscossi sono riassorbiti dall’erario.
Cosa cambia con il vaglia cambiario dal 2022?
Il governo nel 2022 ha stabilito che le vecchie regole sul vaglia bancario contenuti negli articoli 87-97 del Regio Decreto del 1933 saranno eliminate. Ciò è quanto prevede l’articolo 31 contenuto nel Decreto Semplificazioni.
Tale scelta è stata effettuata perchè al giorno d’oggi la maggior parte dei pagamenti avviene con strumenti più moderni e veloci come i bonifici istantanei e le carte elettroniche. Al momento, però, tale cancellazione non è entrata ancora in vigore in quanto non c’è una data precisa.
Intanto, dal 23 giugno scorso, diverse banche hanno modificato le modalità di gestione dei vaglia bancari emessi da Bankitalia. L’accredito dell’importo, infatti, avviene solo dopo che banca d’Italia ha confermato il pagamento all’istituto di credito del beneficiario. Quest’ultimo, quindi, deve attendere più tempo per poter ricevere il denaro e in più non ha la possibilità di versare i vaglia mediante gli Atm automatici o casse self service. Ha comunque la possibilità di incassare i vaglia presso le filiali adibite della banca d’Italia.
A differenza del passato, quindi, la procedura è diventata più lunga ma la modifica si collega all’abrogazione progressiva del vaglia cambiario che è uno strumento di pagamento oramai superato da mezzi più moderni e digitali.
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