Certificazioni tessili per riconoscere la moda sostenibile: la guida

Greenpeace lancia la guida “Oltre il fast fashion” e spiega come riconoscere certificazioni tessili davvero etiche e sostenibili

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il fast fashion rappresenta una vera e propria catastrofe ecologica, fra discariche larghe chilometri nei Paesi in via di sviluppo e inquinamento da solventi, vernici e microplastiche. Per non parlare dello sfruttamento dei lavoratori della filiera.

Greenpeace ha lanciato una campagna per dire no al fast fashion e per promuovere l’acquisto consapevole degli indumenti, anche imparando a riconoscere le certificazioni tessili. La guida di Greenpeace è intitolata “Oltre il fast fashion, come vestirsi rispettando il pianeta”.

Fast fashion fra inquinamento e sfruttamento

Il fast fashion è un’industria ad altissimo impatto ambientale e sociale: solo nell’Ue ogni anno finiscono tra discariche e inceneritori circa 5 milioni di tonnellate di vestiti e calzature, pari a 12 kg per persona, mentre a livello globale si stima che ogni secondo venga smaltito un camion di tessuti.

La filiera degli acquisti online amplifica il problema: i resi percorrono fino a 10.000 km e spesso non vengono rimessi in vendita, aumentando le emissioni di CO₂. Oltre il 60% delle fibre tessili impiegate è sintetico (soprattutto poliestere, derivato dal petrolio), che rilascia migliaia di microplastiche a ogni lavaggio.

Sul fronte sociale, secondo l’Ilo (Organizzazione Internazionale del Lavoro delle Nazioni Unite) milioni di lavoratori del settore in Asia ricevono salari inferiori al minimo legale e sono esposti a sostanze tossiche e cancerogene, con gravi conseguenze per la salute.

Le certificazioni per un abbigliamento green

Greenpeace invita a rispettare l’ambiente anche nella scelta dei vestiti, evitando il fast fashion scegliendo preferibilmente capi che riportino una certificazione green. Le certificazioni tessili rappresentano uno strumento essenziale per distinguere i capi prodotti in modo etico e rispettoso dell’ambiente dai capi che, invece, arrivano da filiere che potrebbero potenzialmente rappresentare un problema ambientale e sociale.

Gots – Global Organic Textile Standard

Global Organic Textile Standard (Gots) è una delle certificazioni più complete perché prende in considerazione l’intera filiera tessile sotto il profilo ambientale e sociale:

Ivn Best

Per le fibre naturali biologiche Ivn Best è attualmente la certificazione più rigorosa:

Naturland Textile

La certificazione Naturland è nata nel settore alimentare, per poi estendersi a quella dell’abbigliamento:

Oeko-Tex Made in Green

La certificazione Oeko-Tex Made in Green copre tutti i tipi di fibre tessili e garantisce che

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