Cos’è il turismo sostenibile e su quali principi si basa

In cosa consiste il turismo sostenibile, le sue funzioni e le differenze con il turismo responsabile

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Il turismo sostenibile è un nuovo modo di viaggiare di chi pone molta attenzione al rispetto dell’ambiente, degli elementi naturali e delle comunità locali. Chi viaggia in questo modo pianifica attentamente le tappe del viaggio per limitare l’impatto del proprio viaggio sull’ambiente e sostenere le realtà più piccole e locali (in tal senso si parla anche di turismo responsabile).

Chiunque di noi può viaggiare tentando da una parte di limitare il proprio impatto negativo sull’ambiente (in termini di inquinamento e spreco di risorse) e dall’altra di sostenere realtà locali, autentiche e artigianali. C’è un’ampia fascia di viaggiatori che per stile di vita ha deciso di viaggiare solo in questo modo e si stima crescerà sempre di più.

Questo non vuol dire viaggi a basso costo o al contrario viaggi più costosi. Ci sono forme di viaggio sostenibile alla portata di chiunque, così come ci sono modi di viaggiare con confort anche di livello. É il caso del glamping, ovvero quella forma di campeggio che unisce appunto il camping, il contatto con la natura, le esperienze immersive e autentiche al glam, cioè i comfort di soggiornare in strutture che non fanno mancare nulla. Il tutto nel pieno rispetto di ambiente e persone.

Sempre più persone hanno dimostrato di essere molto sensibili alle tematiche ambientali e alla conservazione dei luoghi e per questo motivo gli investimenti in forme di turismo ecosostenibile potrebbero crescere notevolmente nei prossimi anni, grazie anche a campagne di sensibilizzazione sempre più frequenti.

Ecoturismo e turismo sostenibile: trend o stile di vita?

Come sta cambiando il modo di viaggiare? Molto, stando ai dati. Il turismo sostenibile è cominciato come un trend ma sta prendendo la forma di un vero e proprio stile di vita. Si tratta di un fenomeno che è cominciato diversi anni fa ma con la pandemia da Covid-19 viaggiare non basta più. Bisogna farlo con consapevolezza.

Dagli anni Novanta l’attenzione verso il fenomeno dell’ecoturismo è cresciuta sempre di più fino ad esplodere in un vero e proprio boom ecologico. Per questo motivo hanno cominciato a circolare alcune definizioni alternative che vanno dal turismo “verde” al turismo a basso impatto ambientale. Questo ha sicuramente aumentato la consapevolezza sui temi ambientali e l’attenzione su queste tematiche.

Secondo l’ultima ricerca di giugno 2021 di Booking.com, la pandemia globale porterebbe più persone a viaggiare in modo più sostenibile. Il 92% dei viaggiatori italiani pensa infatti che viaggiare in modo sostenibile sia di estrema importanza e il 57% è interessato a farlo in futuro. Mentre 3 strutture ricettive su 4 affermano di aver adottato almeno qualche pratica sostenibile, solo una su 3 lo dice chiaramente ai potenziali ospiti sui vari canali.

Risulta chiaro quindi che il turismo sostenibile non è solo una moda passeggera: forse in parte lo è stato, almeno all’inizio, ma visto che l’interesse nei confronti dell’ecoturismo sta aumentando, questo sta diventando un vero stile di viaggio e di vita. Ecco perché le strutture ricettive e turistiche dovrebbero tenerne conto migliorando la propria proposta o addirittura stravolgendola in funzione di una nuova nicchia che nicchia tanto non è.

Cosa sono i viaggi ecosostenibili

Partire per viaggi ecosostenibili non vuol dire alloggiare in una tenda e muoversi solo in bici. Si tratta di un atteggiamento di rispetto nei confronti dell’ambiente e, soprattutto, delle persone che vivono sul territorio, di chi ci lavora e delle comunità locali nel loro insieme.

Un viaggiatore ecosostenibile prima di partire, trova il maggior numero di informazioni sul territorio, sugli spostamenti e i mezzi che meno causano l’inquinamento e sui servizi che può utilizzare. Questo non vuol dire non usare la tecnologia, anzi, è possibile usare, ad esempio, le cartografie digitali e i sistemi di geolocalizzazione per spostarsi.

Tutto questo nel rispetto dell’ambiente e con una predisposizione all’incontro che permette di conoscere altre persone lungo il cammino. Parte del turismo sostenibile consiste infatti nell’entrare in relazione con le comunità locali condividendo il più possibile la loro vita.

Come? Acquistando nei mercati locali, preferendo hotel e ristoranti gestiti da gente del posto, scegliendo guide turistiche del luogo. In questo modo, i soldi spesi durante il viaggio arrivano direttamente alla gente del posto, portando benefici alle comunità locali. Anche per il turista diventa un’esperienza diversa: le emozioni hanno un ruolo importante nell’esperienza turistica.

Turismo sostenibile e turismo responsabile: ci sono differenze?

Fino a poco tempo fa turismo sostenibile e turismo responsabile erano due concetti distinti, ma oggi si stanno avvicinando sempre di più. In particolare il turismo sostenibile e responsabile è una forma di turismo che riconosce l’importanza della comunità ospitante e il suo diritto di partecipare attivamente allo sviluppo del proprio territorio.

In base alle linee guida dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO) il turismo sostenibile è quella forma di viaggio che sì soddisfa delle necessità ma contemporaneamente porta beneficio al paese che lo ospita allo scopo di arricchire le opportunità per il suo sviluppo futuro.

Invece per turismo responsabile, così definito proprio dall’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR), si intende un tipo di turismo realizzato in base ai criteri di uguaglianza sociale e nel rispetto dei diritti umani affinché possano essere garantiti a tutti. Valuta quindi l’impatto etico del turismo sulla popolazione locale e il suo sviluppo economico e sociale.

Attenzione però: pensare ad un viaggio sostenibile e responsabile come un viaggio low-cost è un errore: un viaggio di questo tipo si può intraprendere da soli zaino in spalla o affidandosi a tour operator e associazioni specializzate. Il costo potrebbe addirittura essere più alto delle offerte del turismo di massa.

Entrambi i concetti condividono la cura e il rispetto dell’ambiente e della cultura oltre che delle comunità nei luoghi di destinazione ed introducono il concetto di salvaguardia e di valorizzazione economica per le popolazioni che vivono in questi luoghi.

I principi del turismo sostenibile

È possibile identificare delle linee guida del turismo sostenibile che sono applicabili in tutti i tipi di destinazioni, compreso il turismo di massa e di nicchia. I principi di sostenibilità prendono in considerazione gli aspetti ambientali, economici e socio-culturali dello sviluppo del turismo e deve essere stabilito un adeguato equilibrio tra queste tre dimensioni per garantire la sua sostenibilità a lungo termine.

Quindi, il turismo sostenibile dovrebbe comprendere:

Una partecipazione consapevole di tutte le parti interessate, una forte leadership politica per:

Sia per i viaggiatori che per le strutture turistiche, la sostenibilità è una materia in continuo divenire. Persino in viaggio bisogna monitorare costantemente l’impatto delle proprie scelte. Anche le strutture ricettive, gli enti locali e le associazioni sul territorio dovrebbero sensibilizzare sui problemi di sostenibilità e promuovere tra loro le pratiche del turismo sostenibile.

Come organizzare un viaggio sostenibile: le 3 regole

Nella pratica, ci sono diversi modi di organizzare e fare un viaggio sostenibile. Puoi organizzarlo prima di partire e verificare che durante il viaggio sia tutto come avevi previsto, pur mantenendo la flessibilità che ti consente di affrontare i problemi dell’ultimo minuto. Vediamo quindi 3 importanti regole che possono contribuire a ridurre il nostro impatto ecologico.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963