Gli squali bianchi sono una delle creature marine più affascinanti e temute. Ma a causa dei cambiamenti climatici, stanno cominciando a spingere verso le coste italiane. Questi predatori sono estremamente pericolosi, ma anche affascinanti. Da sempre sono stati i più gettonati dagli appassionati di animali marini, soprattutto perché avvistarne qualcuno era difficilissimo. Ora che stanno cominciando a comparire lungo le coste italiane, sicuramente attireranno l’attenzione di molti.
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Lo squalo bianco
Gli squali sono animali straordinari, in grado di nuotare velocemente grazie alla loro forma idrodinamica. Hanno un olfatto molto sensibile, che gli permette di percepire particelle odorose anche a grandi distanze.
Gli squali sono tra i predatori più temibili degli oceani e la loro fama è spesso legata alle dimensioni imponenti di alcune specie. Il più famoso è senza dubbio il grande squalo bianco, che può arrivare a misurare ben 6 metri di lunghezza e pesare fino a 20 quintali.
Ma non è solo il grande squalo bianco a essere temibile: anche lo squalo balena, che vive in tutti i mari tropicali e temperati della Terra, può arrivare a misurare fino a 19 metri di lunghezza. La maggior parte degli squali è inoltre un ottimo navigatore pelagico, grazie alla forma affusolata del corpo che gli permette di muoversi continuamente, di giorno e di notte, senza stancarsi.
Gli squali nel Mediterraneo
I pesci cartilaginei sono una delle famiglie di pesci più grandi e variegate nel mondo, e nella nostra zona del Mediterraneo non fanno eccezione. Ci sono più di 50 specie di squali, razze e chimere che nuotano nei nostri mari, ognuna con caratteristiche e comportamenti unici.
Gli squali lamnidi, come lo squalo bianco e lo squalo mako, sono tra i più temuti e conosciuti, ma ce ne sono altrettanto interessanti come la verdesca e lo squalo bronzeo. Lo squalo toro è un odontaspididi particolarmente imponente, mentre lo squalo volpe appartiene alla famiglia degli alopidi.
Infine, lo squalo martello maggiore è un sfirnidi particolarmente affascinante, mentre lo squalo elefante è un cetorinide che non manca di stupire. In breve, i pesci cartilaginei sono una delle famiglie di pesci più interessanti e affascinanti che popolano il Mediterraneo, e vale la pena di prendersi il tempo di conoscerli meglio.
Numerosi sono stati gli avvistamenti di squali nelle regioni italiane di Campania, Liguria, Sicilia, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia. Uno degli incontri più incredibili è stato quello a largo della Spiaggia di Lampedusa, quando nel 2020 è stato avvistato un esemplare di squalo bianco.
Lo squalo bianco in Italia
Nonostante i numerosi film di Hollywood che mettono in scena attacchi di squali, questi animali non sono così aggressivi come si potrebbe pensare.
A partire dal 2012, sono stati documentati solo 272 “incidenti da morso” in tutto il mondo, e la maggior parte di questi non si è verificata nelle acque del Mediterraneo. In tutta la storia del Mare Nostrum, infatti, sono stati documentati solo 4 casi fatali.
Nel Mar Mediterraneo ci sono stati 31 episodi di morso dello squalo bianco, confermati dalle autorità. Anche se il numero “31” può farci impensierire, questa cifra è stata registrata nel corso di due secoli. Inoltre, solo in rari casi il morso dello squalo bianco può essere fatale.
Gli squali non sono un pericolo per l’uomo
Gli squali sono in drammatica diminuzione nelle nostre acque e ciò è particolarmente preoccupante. Non solo rappresentano una importante parte della catena alimentare, ma sono anche esseri straordinari, in grado di compiere incredibili imprese. Purtroppo, la paura che ispirano ha portato alla loro caccia indiscriminata, mettendo a rischio la loro esistenza.
L’ultimo caso di attacco mortale di squalo ad un essere umano verificatosi in acque italiane risale al 1989, da allora sono passati più di 30 anni. A discapito di quanto viene rappresentato nei film, gli squali, quelli bianchi inclusi, non hanno interesse per gli esseri umani. Infatti, non facciamo parte della loro dieta.
Perché gli squali sono a rischio
Gli squali sono animali straordinari e resistenti, ma purtroppo sono in pericolo a causa delle attività umane. La pesca accidentale e quella illegale sono la principale causa della riduzione delle popolazioni di squali in tutto il mondo. È importante fare la nostra parte per proteggere questi animali affascinanti e resistenti che hanno vissuto su questa Terra per centinaia di milioni di anni.
Solo pochi sono a conoscenza del fatto che molti squali sono in via d’estinzione. L’Unione europea ha finanziato il progetto internazionale ELife, al fine di sensibilizzare la popolazione e promuovere pratiche di conservazione nel contesto della pesca professionale. Sara Bonanomi, ricercatrice del Cnr, afferma che ciascuno può contribuire alla tutela degli squali, evitando di consumare pesce proveniente da zone lontane o di utilizzare prodotti cosmetici che contengono squalene ricavato dal fegato di squalo.