I pavimenti in legno, di tradizione prevalentemente nordica, spopolano ormai anche da noi. Negli ultimi anni c’è stata una vera e propria corsa all’acquisto del parquet da posare in casa, che regala bellezza, comfort, eleganza. Tuttavia, non sempre è una scelta davvero 100% sostenibile. L’impatto che l’industria del legno ha sul disboscamento è un tema sempre più potente, sia per le aziende che lo producono che per le persone che scelgono cosa comprare.
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Il parquet non è sempre 100% green
La domanda di legname è così alta che appare oggi più che mai necessario definire standard comuni a livello mondiale, non solo di idoneità dei prodotti, provenienza e lavorazione, ma anche di legalità rispetto alla commercializzazione di queste produzioni internazionali.
Vero è che, al momento dell’acquisto del legname, ogni produttore di parquet deve porre la massima cura per poter documentare l’idoneità della materia prima utilizzata rispetto a tante norme e certificazioni di riferimento, tutte legate al tema della gestione sostenibile delle foreste. Il rischio però che vengano immessi sul mercato semilavorati in legno non tracciati e non idonei provenienti da foreste sconosciute o addirittura da filiere illegali c’è, e potrebbe aumentare nei prossimi anni.
Le certificazioni internazionali FSC e PEFC, sviluppate più di vent’anni fa tra Stati Uniti ed Europa e oggi adottate sostanzialmente da tutti gli operatori internazionali della qualità per certificare la provenienza del legno da foreste gestite in modo sostenibile, sono un elemento certamente necessario, ma non sufficiente a garantire l’impegno dell’intera filiera coinvolta nella produzione.
Ad esempio, queste certificazioni di origine volontaria non sono attualmente riconosciute dalla normativa europea di riferimento – la EU Timber Regulation – come sufficienti a dimostrare l’adeguatezza del sistema di due diligence che questa normativa assegna ai produttori, con rispetto alla verifica della provenienza dei materiali lavorati.
In questo scenario molto complesso, c’è chi si sta muovendo sempre di più per trovare alternative davvero green, inventando soluzioni d’arredo identiche al legno, ma non di legno. Si tratta in alcuni casi di realtà nuove, in altri di storici brand che puntando su materiali diversi perché ce l’hanno nel loro DNA.
Il nuovo pavimento uguale al legno, ma in gres porcellanato
È ad esempio il caso di Emilgroup, azienda italiana leader nel settore della ceramica in gres porcellanato dal 1961. Caratterizzata da una costante spinta verso l’innovazione tecnologica e importanti investimenti in ricerca e sviluppo, si tratta di una realtà fortemente ancorata alla sua terra, l’Emilia Romagna, ma con una forte vocazione internazionale.
Ora, per il lancio del suo nuovo gres porcellanato effetto legno “Revival”, Emilgroup ha scelto di abbracciare uno stile del tutto originale e una comunicazione ironica, smart e completamente fuori dagli schemi, che porta con sé un messaggio potente e assolutamente unico.
Revival si distingue per l’aspetto realistico del gres porcellanato rispetto al materiale naturale da cui prende ispirazione: il lavoro del team di Ricerca&Sviluppo Emilgroup sulla materia è riuscito a rispettare il valore intrinseco del legno e a regalare tutta la sua bellezza. Il legno conserva la sua essenza piena di calore e carattere. La superficie non è uniforme, presenta una grana irregolare che le conferiscono un aspetto raffinato ed elegante. Le venature inimitabili, forti e prominenti, e la gamma di colori dalla bellezza naturale raccontano la scelta di un legno perfettamente imperfetto.
L’aspetto realistico di “Revival by Provenza” crea una connessione immediata con la natura: il legno di quercia racchiude la storia delle proprie origini, del terreno da cui ha tratto la propria energia e ne conserva l’essenza piena di calore e carattere. Revival porta la natura in casa, con la sicurezza di un materiale dalle alte performance tecniche, una durabilità senza paragoni e una resa estetica impeccabile. Revival è waterproof, duraturo e rispetta gli alberi.
Una comunicazione fuori dagli schemi, ma con un messaggio potente
Il tono di voce fuori dai sentieri tracciati è il tratto distintivo dell’identità dell’azienda, da sempre. Emilgroup ha scelto di raccontare il prodotto in chiave divertente, originale, a tratti irriverente, ma veicolando un messaggio molto forte. La comunicazione è audace e trasmette tutto l’amore e il rispetto per la natura che caratterizza le produzioni Emilgroup.
La campagna di comunicazione è stata ideata da BTREES, new media agency di Ebano Spa guidata da Christian Zegna, che aveva proposto un tone of voice ironico e dissacrante già nella precedente campagna “Pave and Go”, che proprio per la sua originalità si era aggiudicata il bronzo al Premio “Italia che comunica” 2022, raccontando con uno stile mai visto nel settore ceramico il rivoluzionario sistema di pavimentazione di Emilgroup che si installa in pochi click.
Anche per la nuova campagna del gres porcellanato “Revival”, BTREES ha sviluppato un concept creativo che fa leva proprio sui plus del prodotto, con taglio divertente ma profondo, del tutto innovativo per prodotti di questa tipologia. Al centro dello storytelling alcuni video in cui un uomo si prende cura di un bonsai, che rappresenta la natura, bellissima ma delicata.
L’impegno di Emilgroup per la sostenibilità
Emilgroup realizza pavimenti e rivestimenti, ma anche countertop, superfici antibatteriche ed elementi d’arredo per l’interior design, soluzioni outdoor con ceramiche per esterni e le rivoluzionarie facciate ventilate.
I prodotti ceramici Emilgroup contribuiscono anche a realizzare edifici salubri e a basso impatto ambientale, secondo l’approccio del Green Building Council americano (USGBC) e del Green Building Coucil Italia (GBC Italia), di cui l’azienda è parte. L’impegno nel green building è certificato anche dai CAM (Criteri Minimi Ambientali) che definiscono le caratteristiche di sostenibilità dei materiali da costruzione utilizzati nelle opere pubbliche.
Dal 2012 Emilgroup ha implementato lo studio LCA per valutarne gli effetti ambientali lungo l’intero ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime alla lavorazione del prodotto, fino alla rimozione con recupero o smaltimento. I risultati ottenuti sono stati verificati e pubblicati nell’EPD (Environmental Product Declaration).
Emilgroup utilizza materie prime di origine naturale, come argille, feldspati, sabbie e pigmenti inorganici. Dal 2016 pubblica anche l’HPD (Health Product Declaration) sulla composizione chimica del prodotto, che permette di verificare il grado e la tipologia di rischio associata ai singoli componenti dei prodotti da costruzione. Infine, Emilgroup si impegna a realizzare prodotti sempre più sicuri, come certificato dai due standard americani Greenguard e Greenguard Gold.