Istat, quanto fanno le imprese per essere sostenibili

Secondo i dati Istat, le imprese italiane sono più sostenibili, ma ci sono differenze tra Nord e Sud oltre che nei diversi settori

Pubblicato: 6 Settembre 2024 16:19

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Secondo un’indagine condotta dall’Istat, il 66,5% delle imprese del settore ha dichiarato di aver intrapreso azioni specifiche per migliorare la propria sostenibilità. L’impegno delle aziende si è concentrato principalmente sulla tutela ambientale (55,6%) e sulle pratiche di sostenibilità economica e di governance (56,1%). La strada però è ancora lunga.

La sostenibilità ambientale: i dati Istat

L’attenzione alla sostenibilità ambientale è emersa come una delle principali priorità per le aziende manifatturiere italiane. Quasi il 56% delle imprese ha adottato misure per ridurre l’impatto ambientale, cercando soluzioni che migliorino l’efficienza energetica, riducano l’uso di materie prime inquinanti e ottimizzino il riciclo dei materiali.

Il dato sembra riflettere un cambiamento culturale sempre più radicato nel tessuto produttivo italiano, anche se restano significative differenze in base alle dimensioni aziendali:

Sostenibilità economica: tra governance e innovazione

Oltre alla dimensione ambientale, la sostenibilità economica, che comprende una gestione responsabile delle risorse, politiche di governance più trasparenti e un’attenzione alla crescita duratura, ha giocato un ruolo fondamentale.

In questo ambito, il 56,1% delle imprese manifatturiere ha avviato progetti per migliorare la propria sostenibilità economica. Anche in questo caso, la dimensione aziendale ha avuto un impatto significativo: mentre l’80,2% delle grandi aziende ha adottato queste pratiche, solo il 32,7% delle piccole imprese è stato coinvolto in iniziative simili, con le medie imprese che si attestano al 54,6%.

Differenze tra Nord e Sud

Dal punto di vista geografico, le differenze nell’adozione di pratiche sostenibili sono marcate. La suddivisione:

I dati evidenziano come la diffusione delle pratiche sostenibili sia fortemente condizionata dalle dinamiche economiche locali e dalle diverse disponibilità di risorse.

Quali sono i settori trainanti della sostenibilità?

Guardando ai singoli settori economici, emerge chiaramente che oltre la metà delle aziende manifatturiere ha intrapreso azioni di sostenibilità. Alcune categorie spiccano per un impegno maggiore. Il settore della produzione di coke e prodotti petroliferi è al primo posto, con l’88,4% delle imprese coinvolte in iniziative di sostenibilità, seguito dal settore dei mezzi di trasporto (81,9%), dalla farmaceutica (77,5%) e dalla chimica (77%).

I dati Istat ci dicono che il settore del coke e dei prodotti petroliferi si distingue per l’attenzione alla tutela ambientale, con l’86,8% delle aziende che ha messo in atto pratiche di protezione ambientale. Nei mezzi di trasporto, invece, la priorità è stata data alla sostenibilità economica, con il 76,5% delle imprese impegnate in questo ambito.

Altri settori, come la farmaceutica e la chimica, hanno mostrato un impegno rilevante sia nella dimensione ambientale sia in quella economica, con il 68,9% delle aziende farmaceutiche e il 73,7% di quelle nel settore del coke impegnate in pratiche di governance e gestione economica responsabile.

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