Intacture, il primo data center sostenibile in Europa all’interno di una miniera attiva

Nel cuore della montagna del Trentino, il progetto di Trentino DataMine a ridotto impatto ambientale da oltre 50 milioni di euro, finanziato in parte dal Pnrr

Pubblicato: 2 Ottobre 2024 16:41

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

È stato ufficialmente svelato Intacture, un progetto pionieristico che porterà alla nascita del primo e unico data center in Europa situato all’interno di una miniera attiva. Questa straordinaria infrastruttura sorgerà in una miniera incastonata tra le montagne della Val di Non, a soli 40 km a nord di Trento.

L’investimento complessivo per la realizzazione del progetto ammonta a 50,2 milioni di euro, di cui 18,4 milioni provenienti dai fondi del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e circa 31,8 milioni da risorse private. Il data center, in fase di costruzione all’interno della miniera di dolomia gestita dall’azienda Tassullo, rappresenta un esempio di utilizzo innovativo delle risorse naturali. La miniera, infatti, offre un ambiente naturale ideale, garantendo protezione contro l’inquinamento elettromagnetico, sicurezza dei dati, risparmio energetico e sostenibilità, sia in termini di consumo di suolo che di efficienza operativa.

Trentino DataMine, un polo di innovazione e sostenibilità

Il progetto si propone di realizzare un’infrastruttura digitale di ultima generazione, non solo integrata nel territorio ma anche con una ridotta impronta ambientale. L’ambizioso obiettivo non si limita alla costruzione di un data center, ma aspira a sviluppare un vero e proprio polo di innovazione. In questo contesto, la ricerca e lo sviluppo si intrecceranno in campi di applicazione strategici, come le scienze della vita, l’intelligenza artificiale, la transizione energetica e la cybersecurity.

L’inizio delle operazioni del data center è previsto per il 2026, e i lavori edili e infrastrutturali sono già in fase di avanzamento. A guidare questa sfida architetturale, che unisce ingegneria, sostenibilità ambientale e tecnologia, è Trentino DataMine. Questa società rappresenta un esempio di partenariato pubblico-privato, che coinvolge l’Università degli Studi di Trento in qualità di soggetto attuatore e guida scientifica del progetto.

Il partenariato si avvale di un raggruppamento di imprese, selezionate attraverso una gara pubblica, ciascuna con competenze distintive e valore aggiunto. Tra queste, figurano Covi Costruzioni, che svolge il ruolo di impresa edile e promotore del progetto; Dedagroup (Deda), un acceleratore di tecnologia e business; il Gruppo GPI, specializzato nella digitalizzazione in ambito sanitario; e Isa – Istituto Atesino di Sviluppo.

La progettazione del data center è affidata a In-Site, una società di ingegneria integrata che si distingue per la realizzazione di infrastrutture tecnologiche complesse. Questo progetto rappresenta una sinergia tra competenze tecniche avanzate e un impegno per l’innovazione, destinato a posizionare il Trentino come un leader nell’ambito della tecnologia sostenibile e della ricerca applicata.

L’innovazione sostenibile di Intacture, la scelta della miniera per il data center

La decisione di collocare un data center all’interno di una miniera non è casuale, ma frutto di una riflessione approfondita. La montagna offre infatti una serie di vantaggi inestimabili che rendono questa scelta strategica:

Intacture rappresenta molto più di un semplice data center; è un simbolo di come sia possibile coniugare tecnologia e natura, innovazione e sostenibilità. Questo progetto ambizioso non solo offre una soluzione tecnologica all’avanguardia, ma segna anche una svolta epocale nel modo di concepire le infrastrutture digitali, aprendo la strada a nuove possibilità e a un futuro più verde.

Grazie alla sua posizione unica e alle sue caratteristiche sostenibili, Intacture sta ridefinendo gli standard del settore dei data center, ponendo l’accento sull’importanza di una gestione responsabile delle risorse e sull’innovazione in armonia con l’ambiente. In questo modo, il progetto diventa un modello per iniziative future che aspirano a integrare la tecnologia con la sostenibilità, trasformando radicalmente il panorama digitale.

Un faro di innovazione sostenibile in Europa

“Con questo progetto, l’Università di Trento si posiziona come un punto di riferimento europeo nella ricerca e sviluppo, contribuendo così alla creazione di uno dei pochi poli di innovazione digitale green a livello globale.” Queste le parole del rettore Flavio Deflorian, che evidenziano l’importanza di tale iniziativa.

La filosofia che guida l’Ateneo è sempre orientata al futuro, ponendo i giovani e le nuove generazioni al centro del cambiamento. L’idea fondamentale è che l’innovazione sostenibile rappresenta una delle chiavi principali per costruire un domani migliore.

L’obiettivo di questo progetto è non solo quello di sviluppare tecnologie avanzate, ma anche di creare soluzioni che abbiano un impatto positivo sull’ambiente e sulla società, sia nel presente che nel futuro. L’approccio adottato è il risultato di un partenariato pubblico-privato che punta a realizzare iniziative concrete e pratiche, in grado di affrontare le sfide globali legate alla sostenibilità.

L’impegno collettivo di questo partenariato rappresenta un passo significativo verso un futuro in cui innovazione e sostenibilità vanno di pari passo, assicurando che i progressi tecnologici non compromettano la salute del pianeta e il benessere delle generazioni future.

Una sfida innovativa, l’impegno di Trentino DataMine per un futuro sostenibile

Il progetto Intacture rappresenta una svolta decisiva nel panorama della gestione dei dati. L’iniziativa, accolta con grande entusiasmo dai promotori, si propone di coniugare l’innovazione tecnologica con la sostenibilità ambientale, aprendo nuove prospettive per il futuro della digitalizzazione.

Questa sfida ci ha stimolati a superare i limiti tradizionali, combinando competenze tecniche avanzate con un approccio innovativo alla normativa. È un’opportunità unica per valorizzare le nostre capacità e dimostrare che tecnologia e natura possono coesistere in armonia”, hanno sottolineato i rappresentanti di Trentino DataMine.

I dati, ormai considerati la materia prima del XXI secolo, richiedono soluzioni sempre più efficienti e sicure. Intacture si pone l’obiettivo di fornire un ecosistema completo per la conservazione e la gestione dei dati, garantendo:

Intacture dimostra che è possibile costruire un futuro tecnologico sostenibile, dove i dati non solo vengono conservati, ma rappresentano una risorsa preziosa per lo sviluppo del territorio e della comunità. Questo progetto pionieristico apre la strada a nuove possibilità, dimostrando che l’innovazione può essere al servizio dell’ambiente e della società.

Un data center unico nel suo genere

Grazie a una location dalle specificità uniche, il data center si distingue per una struttura progettata per avere oltre l’80% della superficie interamente in ipogeo, raggiungendo profondità di fino a 100 metri all’interno di una miniera attiva. Questo lo rende un unicum in Europa e lo colloca tra i pochissimi progetti simili realizzati a livello globale.

Il data center si caratterizza per la sua unicità progettuale, tanto da essere definito “The Natural Home of Data”, come evidenziato dalla tagline del nuovo brand. La protezione naturale fornita da ben 90 milioni di metri cubi di roccia dolomia costituisce una barriera straordinaria. Per comprendere l’enormità di questo volume, basti pensare che per il suo trasporto sarebbero necessari 900mila vagoni di un treno merci.

Questa imponente struttura geologica assicura un altissimo livello di sicurezza in diverse dimensioni: elettromagnetica, digitale, idrogeologica e fisica. Tale protezione è in grado di salvaguardare la struttura non solo da minacce comuni, ma anche da eventi naturali e persino da incidenti aerei.

Il patrimonio di dati che sarà ospitato all’interno di questa innovativa infrastruttura rimarrà quindi protetto e “intatto”, garantendo così un elevato standard di sicurezza e affidabilità. Questo approccio all’avanguardia non solo sottolinea l’importanza della sicurezza nei progetti di data center, ma dimostra anche come sia possibile realizzare strutture che si integrano perfettamente con l’ambiente circostante, contribuendo a un modello di sostenibilità che potrebbe ispirare future iniziative nel settore.

Intacture, un polo di innovazione sostenibile per il futuro

Il progetto Intacture non si limita a realizzare un data center di ultima generazione; va ben oltre, ambendo a diventare un polo di innovazione che promuove la ricerca e lo sviluppo in settori chiave come la salute, l’intelligenza artificiale (Ai), la sicurezza digitale e la transizione energetica. Grazie alla collaborazione tra l’Università di Trento e l’ecosistema Trentino della Ricerca, questo progetto si propone di creare sinergie significative tra il mondo accademico e il tessuto imprenditoriale locale.

Un aspetto fondamentale dell’iniziativa è l’intenzione di attivare programmi di Open Innovation e Integration, attraverso i quali Intacture si propone di coinvolgere startup e imprenditori nella creazione di soluzioni innovative e sostenibili. Questa interazione mira a connettere la ricerca e l’innovazione con il mercato e lo sviluppo d’impresa, garantendo che le idee innovative possano essere tradotte in applicazioni pratiche e commercialmente sostenibili.

Inoltre, pur essendo un’infrastruttura altamente specializzata e impenetrabile per la sua collocazione, Intacture intende aprirsi alla comunità. Saranno creati spazi dedicati ad eventi e progetti, coinvolgendo persone e studenti in attività collaborative e formative. Questa apertura non solo promuoverà l’accessibilità alle tecnologie avanzate, ma incoraggerà anche la partecipazione attiva della comunità.

In linea con la mission dell’Università di Trento, Intacture si propone di diventare una agorà moderna, un luogo che favorisce l’interconnessione tra innovazione e persone. Non si tratterà di un freddo ambiente digitale, ma di uno spazio “umano”, progettato per essere un propulsore di reti sociali e strumenti collaborativi a favore di individui e comunità. Attraverso questa visione, il progetto Intacture non solo intende promuovere l’innovazione tecnologica, ma anche contribuire a costruire un futuro dove le tecnologie servono a migliorare la qualità della vita e a rafforzare il tessuto sociale.

Un modello di sostenibilità e circolarità delle risorse

La realizzazione di Intacture all’interno di spazi minerari sotterranei progettati ad hoc rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità. I 80.000 metri quadrati potenziali della miniera dell’azienda Tassullo già ospitano diverse celle ipogee, sfruttate per la conservazione di mele, la fermentazione di spumante e altre applicazioni industriali. Questo utilizzo innovativo degli spazi minerari permette di minimizzare l’occupazione di suolo, un aspetto che sta diventando sempre più rilevante nelle aree industriali e urbane.

Se il progetto fosse stato realizzato interamente in superficie, avrebbe occupato una superficie equivalente a 21 piscine olimpioniche. Grazie alla scelta di una struttura quasi completamente sotterranea, Intacture richiederà invece solo poco più di una piscina olimpionica in termini di occupazione di suolo. Questo è un esempio concreto di come l’innovazione possa contribuire a una gestione sostenibile delle risorse.

Inoltre, questo approccio innovativo applicato a una miniera attiva trasforma i vuoti di cava — ovvero gli spazi derivanti dall’attività estrattiva — in ambienti preziosi. Questi spazi, anziché rimanere inutilizzati, possono diventare sede di attività produttive, promuovendo una cultura di circolarità delle risorse. La capacità di riutilizzare e valorizzare le aree destinate ad attività minerarie non solo ottimizza l’uso del territorio, ma contribuisce anche a una visione più sostenibile dell’industria, dove gli scarti diventano opportunità.

Intacture rappresenta un modello di innovazione che non solo affronta le sfide moderne in termini di sostenibilità, ma offre anche un nuovo paradigma di sviluppo industriale e ambientale. Questo progetto dimostra che è possibile conciliare le necessità industriali con la salvaguardia dell’ambiente, aprendo la strada a future iniziative simili nel panorama europeo e globale.

Efficienza energetica e sostenibilità nel cuore della montagna

Grazie alla posizione strategica della miniera, situata a 600 metri di altitudine, e a un clima naturalmente fresco, il progetto Intacture si distingue per la sua capacità di affrontare uno dei principali problemi associati ai comuni data center: il consumo energetico. In particolare, la temperatura costante di 12 gradi nel sottosuolo consente di ridurre significativamente le necessità di raffreddamento dei server, che devono operare senza soluzione di continuità per garantire prestazioni ottimali.

L’efficienza energetica di Intacture si tradurrà in un Pue (Power Usage Effectiveness) inferiore a 1,25, un risultato notevole se confrontato con la media di 1,6 dei data center europei. Questo parametro è fondamentale, in quanto rappresenta il rapporto tra l’energia totale consumata dal data center e l’energia necessaria per alimentare le apparecchiature It. Un Pue più basso indica una maggiore efficienza, evidenziando l’impegno del progetto verso pratiche energetiche sostenibili.

Per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico, è previsto che l’energia consumata dal centro derivi esclusivamente da fonti rinnovabili. Questa scelta non solo contribuisce a una gestione energetica responsabile, ma si traduce anche in una significativa riduzione delle emissioni di carbonio e in un minore impatto ambientale.

Un nodo strategico nell’ecosistema digitale italiano

l data center di Intacture si configura come un Edge Data Center, decentrato e progettato per facilitare l’elaborazione di prossimità. Questa struttura consente di gestire i dati in modo efficace, riducendo sia la latenza nella trasmissione che i costi di larghezza di banda. Grazie al principio della Data Residency, i dati saranno trattati vicino a dove vengono prodotti e utilizzati, migliorando così la velocità di trasmissione e aumentando l’efficienza complessiva.

L’infrastruttura è progettata per una potenza nominale massima di 5 MW, rendendola adattabile alle esigenze locali. Questa flessibilità contribuirà a creare un volano digitale per vari settori, dalla sanità all’agricoltura, passando per l’industria manifatturiera e la viabilità. Tale progettualità è in linea con gli investimenti sulla fibra ottica realizzati dalla Provincia autonoma di Trento, potenziando ulteriormente la connettività della regione.

Intacture rappresenta un progetto significativo non solo per il territorio trentino, ma anche per l’intero Sistema Paese. La sua posizione strategica facilita collaborazioni su progetti sia nazionali che internazionali, trasformandolo in un’infrastruttura capace di contribuire allo sviluppo di una “data center economy” italiana, sempre più plurale e competitiva. Inoltre, valorizza il know how del nostro Paese nel settore tecnologico.

Secondo l’Osservatorio Data Center del Politecnico di Milano, lo scenario europeo è in forte cambiamento: il centro gravitazionale del mercato dei data center si sta spostando dai mercati tradizionali — come Francoforte, Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino — verso una crescente decentralizzazione e costruzione di infrastrutture locali di prossimità. Questo approccio permette di ridurre la latenza dei dati e di mantenerli all’interno dei confini nazionali, rispondendo così a obiettivi normativi e strategici, come la Cloud Sovereignty. Grazie alla creazione di infrastrutture come Intacture, l’Italia, già oggi sotto l’attenzione degli investitori come mercato emergente, avrà l’opportunità di diventare un player sempre più rilevante a livello europeo.

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