L’Ue investe 2,9 miliardi di euro in progetti green a zero emissioni di Co2

L’Unione Europea investe altri 2,9 miliardi di euro in progetti per energia pulita, riciclo e idrogeno verde con l’obiettivo di ridurre la CO₂

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

L’Unione Europea ha annunciato un finanziamento di 2,9 miliardi di euro per progetti tecnologici a zero emissioni nette. Le risorse arrivano dal Fondo per l’Innovazione, alimentato dalle entrate provenienti dal sistema di scambio di quote di emissione. I progetti finanziati sono stati scelti in seguito all’invito a presentare proposte lanciato lo scorso dicembre 2024.

Molti dei progetti riguardano le industrie ad alta intensità energetica, le energie rinnovabili e lo stoccaggio di energia, ma sono stati valutati positivamente anche i progetti di mobilità e di edilizia a zero emissioni. Secondo la Commissione europea, questi hanno il potenziale di ridurre le emissioni di gas serra di circa 221 milioni di tonnellate nel corso del loro primo decennio di attività.

Via a 61 progetti a emissioni zero

La Commissione europea ha annunciato lunedì 3 novembre 2025 un maxi investimento di 2,9 miliardi di euro in favore di 61 progetti ambiziosi. Si tratta di progetti all’avanguardia che puntano alle zero emissioni. Il contesto è quello della transizione ecologica e i finanziamenti arrivano dal Fondo per l’Innovazione, che utilizza le entrate provenienti dal sistema di scambio di quote di emissione dell’Unione Europea per sostenere tecnologie capaci di ridurre i gas a effetto serra.

Lanciato lo scorso dicembre 2024, il programma ha selezionato 61 progetti con il potenziale di ridurre le emissioni di CO₂. Secondo le stime, si tratta di circa 221 milioni di tonnellate di CO₂ in meno nel corso del primo decennio di attività. Nella nota ufficiale della Commissione si legge che la cifra è paragonabile alle emissioni annue di 9,9 milioni di automobili europee.

Ora la palla passa agli sviluppatori dei progetti, chiamati ad avviare la fase di preparazione. Successivamente saranno firmati i contratti di finanziamento, confermati bilanci, calendari, risultati tecnici e responsabilità giuridiche. Il tutto è atteso entro la prima metà del 2026.

I progetti selezionati: cosa faranno

Tra i progetti più innovativi c’è quello della Finlandia, che punta su energia solare e agricoltura con la realizzazione del primo grande impianto agrivoltaico del Paese. La Norvegia, invece, guarda al settore metallurgico: il suo progetto prevede di convertire i residui della lavorazione del legno in bio-carbonio e bio-olio da utilizzare nelle acciaierie al posto del carbone fossile. Secondo le stime, ridurrà le emissioni e stimolerà l’economia forestale locale.

Il Belgio punta a introdurre il combustibile di ferro come alternativa ai combustibili fossili per il calore industriale: il ferro viene bruciato e poi rigenerato in un ciclo chiuso, fornendo calore senza emissioni di CO₂.

La Spagna si concentra invece sull’idrogeno rinnovabile, il metanolo e l’ammoniaca verde, con un sistema integrato e un innovativo “anello dell’idrogeno” che ottimizza la distribuzione tra diversi utenti industriali in tempo reale.

Anche Francia, Grecia e Danimarca partecipano con progetti dedicati alla riduzione della CO₂ e alla transizione verde. Tutti condividono l’obiettivo di trainare l’Europa verso la neutralità climatica.

I progetti italiani

Tra i 61 progetti selezionati ci sono anche alcuni italiani. Uno di questi riguarda il settore del cemento: è previsto un impianto in grado di catturare e stoccare la CO₂, recuperando calore e riducendo le emissioni nella produzione di cemento grigio e bianco.

Un altro progetto italiano si inserisce nel settore del riciclo e della chimica. A Cerano sarà costruita la prima fabbrica europea di riciclo chimico del poliestere a emissioni zero, che trasformerà rifiuti tessili e imballaggi in Pet in monomeri puri, riducendo la dipendenza da materie prime vergini.

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