Emissioni, dimezzarle entro il 2040? Meno scie chimiche e nuove rotte per il 3% dei voli

Secondo un nuovo report di Transport & Environment, una piccola modifica degli itinerari aerei potrebbe ridurre significativamente il loro effetto climalterante

Pubblicato: 14 Novembre 2024 14:27

Matteo Paolini

Giornalista green

Nel 2012 ottiene l’iscrizione all’Albo dei giornalisti pubblicisti. Dal 2015 lavora come giornalista freelance occupandosi di tematiche ambientali.

Il cambiamento climatico è un problema ormai riconosciuto a livello globale, e la Cop29 di Baku ha ulteriormente messo in evidenza la gravità della situazione, presentando dati e argomentazioni inequivocabili. Tuttavia, se da una parte è evidente che il riscaldamento globale è una sfida urgente, dall’altra le soluzioni per affrontarlo non sono sempre chiare. Esistono, tuttavia, strategie concrete che potrebbero apportare cambiamenti significativi nel contrasto al riscaldamento globale.

Secondo un recente report di Transport & Environment, un’importante organizzazione indipendente europea impegnata nella decarbonizzazione dei trasporti, modificare l’itinerario di una piccola percentuale di voli – solo il 3% – potrebbe ridurre in maniera esponenziale gli effetti delle scie di condensazione, o contrail, prodotte dagli aerei. Questi fenomeni, causati dal passaggio degli aerei ad alta quota, sono responsabili di un riscaldamento atmosferico significativo, contribuendo a un aumento delle temperature globali. Se si intervenisse su questa piccola percentuale di voli, si stima che l’effetto climalterante delle contrail potrebbe essere ridotto di oltre il 50% entro il 2040.

Le scie di condensazione, che si formano quando il vapore acqueo emesso dai motori degli aerei si condensa nell’atmosfera, possono, in alcune condizioni, persistere per periodi più lunghi. Sebbene inizialmente si dissolvano in pochi minuti, sotto determinate condizioni atmosferiche, esse si espandono e si trasformano in cirri artificiali, che rimangono sospesi nell’atmosfera, creando una sorta di “copertura nuvolosa” che trattiene il calore. Questo fenomeno contribuisce in modo significativo al riscaldamento globale, peggiorando ulteriormente la situazione climatica.

Un cambiamento relativamente semplice, come il reindirizzamento di una parte dei voli, potrebbe quindi generare un impatto positivo straordinario. Inoltre, intervenire su questo aspetto dei trasporti aerei potrebbe ridurre in modo sostanziale le emissioni di gas serra, senza dover attendere interventi più complessi e costosi, come la transizione verso combustibili alternativi o la progettazione di aerei a zero emissioni. In questo contesto, la modifica di rotta per il 3% dei voli risulta una soluzione praticabile, che potrebbe contribuire a decelerare il riscaldamento globale e ad attenuare l’effetto devastante delle contrail.

Costi economici e benefici ambientali, un’analisi della modifica degli itinerari aerei

La proposta di modificare gli itinerari aerei per ridurre la formazione di scie di condensazione potrebbe sollevare preoccupazioni legate ai costi economici, ma in realtà questi si rivelano minimi rispetto ai benefici ambientali che ne deriverebbero. La modifica degli itinerari implica un piccolo allungamento dei voli, il che comporta un incremento del consumo di carburante. Tuttavia, tale aumento risulterebbe molto contenuto: si stima che l’utilizzo aggiuntivo di carburante necessario per evitare la formazione delle scie, aumentando la distanza percorsa, comporterebbe solo un incremento del 0,5% dei consumi annui a livello globale per l’intera aviazione civile.

In altre parole, l’effetto economico di questa modifica sarebbe relativamente contenuto, soprattutto se considerato nell’ambito dei consumi complessivi dell’aviazione globale. A fronte di un piccolo aumento dei consumi, si otterrebbe una riduzione significativa degli effetti negativi delle contrail. Infatti, un incremento di carburante del 5% circa su base annua potrebbe ridurre l’effetto climalterante delle scie di ben l’80%. Questo significa che, pur con un modesto aumento dei consumi energetici, si riuscirebbe a ottenere un impatto ambientale nettamente positivo, con una diminuzione significativa dei danni legati al riscaldamento globale.

Pertanto, i costi economici derivanti dalla modifica degli itinerari aerei, sebbene esistano, risultano decisamente contenuti rispetto ai benefici ambientali che potrebbero derivarne. La riduzione delle contrail, infatti, rappresenta una delle misure più efficaci e facilmente implementabili per contrastare il cambiamento climatico, senza dover affrontare investimenti ingenti o interventi complessi. In questo scenario, il rapporto costo-beneficio sarebbe altamente favorevole, rendendo questa modifica una delle soluzioni più praticabili e sostenibili per l’industria aerea e per il pianeta.

I benefici ambientali della modifica delle traiettorie di volo

Non c’è dubbio, come sottolineato da T&E, che i benefici derivanti dalla mancata formazione di scie di condensazione siano significativamente superiori agli impatti delle emissioni addizionali di CO2 generate dal cambiamento delle traiettorie di volo. In effetti, si stima che questi benefici possano essere tra le 15 e le 40 volte maggiori rispetto agli effetti negativi delle emissioni stesse. Questo dato evidenzia l’importanza di considerare non solo i costi immediati delle modifiche, ma anche i vantaggi a lungo termine per l’ambiente.

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Inoltre, il miglioramento delle tecnologie di osservazione, come i satelliti e le telecamere da terra, insieme ai progressi nella previsione meteorologica e nei sensori di umidità, favorirebbe l’adozione di strategie più virtuose nel settore aereo. Queste tecnologie avanzate permetterebbero di monitorare in tempo reale le condizioni atmosferiche e di ottimizzare gli itinerari di volo, riducendo così la formazione di scie di condensazione.

L’adozione di tali strategie non solo renderebbe più semplice la gestione delle rotte aeree, ma contribuirebbe anche a una significativa riduzione dell’impatto ambientale del settore dell’aviazione. Con l’aumento della consapevolezza riguardo ai cambiamenti climatici, è fondamentale che le compagnie aeree e le autorità di regolamentazione considerino queste innovazioni come parte integrante delle loro politiche operative.

La geografia degli itinerari aerei e il loro impatto ambientale

La modifica degli itinerari aerei rappresenta una soluzione efficace per ridurre le conseguenze ambientali dei voli. Secondo gli esperti e i ricercatori, la geografia e la latitudine del volo giocano un ruolo fondamentale nell’impattare il clima. Le scie di condensazione non hanno lo stesso effetto riscaldante in tutte le aree geografiche.

Un esempio emblematico riguarda i voli che attraversano il Nord America, l’Europa e la regione dell’Atlantico settentrionale. Nel 2019, questi voli hanno generato oltre la metà del riscaldamento globale causato dalle contrail. Questo dimostra come modificare le rotte aeree in queste aree specifiche potrebbe portare a una significativa riduzione delle emissioni e delle conseguenze climatiche.

In sostanza, la posizione geografica e il tracciato del volo influenzano in modo decisivo la quantità di riscaldamento prodotto dalle scie, rendendo la modifica degli itinerari una strategia chiave nella lotta contro il cambiamento climatico.

L’importanza degli orari e della stagionalità dei voli per ridurre l’impatto ambientale

Il tema degli orari e della stagionalità dei voli è cruciale per comprendere l’impatto ambientale degli stessi. Viaggiare di sera e di notte, così come d’inverno, ha un maggiore effetto sul riscaldamento globale rispetto ad altri orari o stagioni. La scelta dell’ora del volo e del periodo dell’anno influisce notevolmente sulla formazione delle scie di condensazione, che a loro volta contribuiscono al riscaldamento atmosferico.

Quindi, la domanda che sorge è: perché non studiare con maggiore precisione gli itinerari di volo? La modifica delle traiettorie potrebbe avere un impatto significativo senza costi elevati. Ad esempio, deviare la traiettoria di un volo intercontinentale da Roma a Montreal per ridurre la formazione di contrail costerebbe, secondo un recente report, solo 2,09 € per biglietto (meno di 1 € per voli intraeuropei come Milano-Stoccolma). Questi costi comprendono sia l’incremento di carburante necessario per modificare il percorso, sia le tecnologie (come sensori di umidità e satelliti) necessarie per monitorare le condizioni atmosferiche e evitare la creazione delle scie.

In termini di efficienza economica, questa strategia risulta particolarmente vantaggiosa: per ogni tonnellata di CO2 equivalente abbattuta, la modifica degli itinerari è oltre 15 volte più economica rispetto ad altre soluzioni climatiche, come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (Ccs). Questo dimostra che, oltre a essere una soluzione praticabile e economica, modificare gli itinerari di volo rappresenta una delle opzioni più efficienti per ridurre l’impatto ambientale dell’aviazione civile.

Iniziative per ridurre la formazione di contrail: il ruolo dell’Unione europea

Non mancano le compagnie aeree, le startup e altri soggetti che stanno già implementando progetti innovativi per ridurre la formazione delle contrail e l’impatto ambientale dell’aviazione. Tuttavia, Transport & Environment sottolinea la necessità di maggiore supporto per il settore. L’Unione europea dovrebbe finanziare la ricerca e offrire incentivi a produttori e compagnie aeree che per primi si impegneranno su questo fronte, almeno fino a quando le tecnologie necessarie non diventeranno lo standard per l’industria aerea.

L’urgenza di questi interventi è evidente, considerato l’impatto delle contrail. Secondo uno degli studi di riferimento, infatti, il forzante radiativo effettivo delle scie di condensazione relative all’anno 2018 è stato addirittura superiore a quello della CO2 storica emessa dal settore aereo dal 1940 al 2018. Questo dimostra quanto sia cruciale intervenire tempestivamente per ridurre gli effetti climalteranti delle contrail e limitare il riscaldamento globale.

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