Tra le tante preoccupazioni che assillano famiglie e imprese a causa della difficile situazione economica che affligge il nostro Paese, ce ne sono diverse che riguardano le scadenze fiscali programmate per il 2023. Infatti, aldilà delle questioni di interesse comune come il rincaro del prezzo dei carburanti (con un primo sciopero ufficializzato dagli addetti ai lavori per le intere giornate del 25 e del 26 gennaio prossimi) e l’aumento senza precedenti dell’inflazione, ogni contribuente attivo sul territorio nazionale è chiamato a rispettare una serie di deadline previste dagli uffici della contabilità e dai commercialisti.
In particolare, nelle ultime settimane è cresciuto in maniera sempre più importante il dibattito che riguarda la presentazione delle spese sanitarie sostenute nel secondo semestre del 2022: si tratta di un passaggio necessario che determinati lavoratori devono assolvere per poter usufruire della detrazione dei costi sostenuti per l’acquisto di prodotti farmaceutici, para farmaceutici e veterinari.
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Chi può inserire nella dichiarazione dei redditi le spese sanitarie
La comunicazione delle proprie spese sanitarie al commercialista è un’azione che occorre svolgere per poter eseguire nella maniera più corretta e completa la predisposizione della Dichiarazione Precompilata da parte dell’Agenzia delle entrate. Per chi fosse meno pratico con le norme che regolano questo meccanismo, ricordiamo che stiamo parlando di una trasmissione di documenti fiscali che riguarda solamente i contribuenti autonomi titolari d’impresa o che lavorano tramite la partita iva.
Per essere precisi, occorre anche specificare che non tutti i soggetti descritti possono usufruire della detrazione delle spese sanitarie. Ad oggi infatti, secondo quanto previsto dalla normativa in materia, solo coloro che non rientrano nel regime forfettario (ossia tutti i lavoratori autonomi che dichiarano un reddito annuo superiore a 85mila euro complessivi) hanno diritto a vedersi riaccreditare una parte dell’investimento sostenuto per l’acquisto di medicinali e per il sostenimento di prestazioni sanitarie.
Tutte le scadenze del 2023 per inoltrare la comunicazione al commercialista
Per quanto riguarda il 2023, la prima novità arriva direttamente dalla Ragioneria dello Stato, che con il decreto firmato lo scorso 27 dicembre 2022 (e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il successivo 3 gennaio 2023) stabilisce in primo luogo la scadenza imminente per la comunicazione dei dati relativi alle spese sanitarie, para sanitarie e veterinarie sostenute nel secondo semestre del 2022.
Nello specifico, i tecnici incaricati hanno individuato la data del 31 gennaio 2023 come termine ultimo per la presentazione dei documenti citati. Inoltre, è stato redatto il calendario completo delle scadenze per i prossimi 12 mesi, periodo in cui l’obbligo di comunicazione passerà gradualmente da una cadenza semestrale ad una mensile. Di seguito illustriamo nel dettaglio il nuovo meccanismo:
- entro il 31 gennaio 2023 dovranno essere comunicati i dati relativi alle spese sostenute nel secondo semestre dell’anno 2022;
- entro il 30 settembre 2023 sarà la volta delle spese sostenute nel primo semestre dell’anno 2023;
- entro il 31 gennaio 2024 dovranno essere inoltrate le spese sostenute nel secondo semestre dell’anno 2023;
- infine, a partire dal 1° gennaio 2024, gli uffici della contabilità dovranno essere informati in merito alle spese sostenute entro la fine del mese successivo alla data del documento fiscale (la cadenza dunque passa da semestrale a mensile).