Maggio da bollino nero per i contribuenti: in un solo giorno, infatti, si concentreranno diverse scadenze. Gli impegni e gli obblighi fiscali a cui adempiere si susseguiranno in maniera così fitta che si potrebbe paralizzare un intero sistema, mettendo in difficoltà gli studi professionali e i consulenti.
Le scadenze di aprile, rinviate a maggio
Quest’anno il 30 aprile cade di domenica, il che vuol dire che molti degli adempimenti in scadenza a fine mese sono rinviati al lunedì successivo. Tuttavia, lunedì 1 maggio è festivo, di conseguenza i principali appuntamenti saranno concentrati tutti in un giorno.
Entro martedì 2 maggio, quindi, studi professionali, consulenti e contribuenti dovranno adempiere a:
- la presentazione della dichiarazione iva (che si sposta da fine a inizio mese);
- la trasmissione dell’istanza di rottamazione (anche questa rinviata da fine mese a inizio maggio).
Vale lo stesso per:
- le convocazioni delle assemblee societarie per l’eventuale approvazione di bilanci relativi all’esercizio 2022;
- l’istanza di adesione al quarto atto della definizione agevolata delle cartelle esattoriali (cd. rottamazione quater: qui tutte le istruzioni per presentare domanda);
Inoltre, va formalizzato il ripescaggio dei soggetti con:
- avvisi di accertamento, rettifica e liquidazione;
- atti di recupero divenuti definitivi per mancata impugnazione nel periodo compreso tra il 2 gennaio ed il 15 febbraio 2023, per cui è possibile procedere con il pagamento delle sanzioni ridotte come disposto dalla legge di bilancio 2023.
Gli adempimenti di maggio
Alle scadenze di aprile, rinviate al mese maggio, si aggiungono una serie di adempimenti fiscali da effettuare per continuare a essere in regola con il Fisco italiano.
Nello specifico, a seguire ci saranno:
- le liquidazioni iva – mensili e trimestrali – da elaborare;
- l’avvio della campagna 730/2023 con la messa a disposizione del precompilato (online dal 2 maggio e con la possibilità di procedere a modifica dall’11 maggio).
A proposito, qui trovate le novità sul 730 precompilato 2023.
Pioggia di avvisi di accertamento e comunicazioni di irregolarità
A ingorgare le attività degli studi di consulenza e dei commercialisti in generale, ci sono anche le comunicazioni di irregolarità inviate a pioggia in queste settimane.
Si tratta di avvisi di accertamento che si riferiscono al 2020 e di lettere di compliance relative al 2019, fatte arrivare massivamente ai contribuenti dall’Agenzia delle Entrate, molte delle quali proprio a partire dalla fine di marzo.
Ora, come molti sapranno, la regolarizzazione delle comunicazioni relative ai controlli automatici deve avvenire entro 30 giorni dal ricevimento della prima comunicazione o di quella definitiva emessa a seguito della eventuale rideterminazione delle somme a debito. Per cui, chiunque abbia ricevuto un avviso in queste settimane, per regolarizzare la propria posizione deve agire entro maggio, pagando l’imposta dovuta, gli interessi e la sanzione ridotta a 1/3 di quella ordinariamente prevista nei casi di omesso e tardivo versamento di imposte.
Lo stesso vale per la regolarizzazione delle comunicazioni relative ai controlli formali, anche questa deve essere effettuata entro 30 giorni dal ricevimento della prima comunicazione, con il pagamento dell’imposta dovuta, dei relativi interessi e della sanzione ridotta a 2/3 di quella ordinaria.
Solo in caso di avviso telematico all’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione, il termine per effettuare il pagamento e fruire della sanzione ridotta è di 90 giorni dalla trasmissione dell’avviso.