Dichiarazione Imu 2024, chi la deve presentare e come deve essere compilata correttamente

Anche nel 2024 è necessario presentare la dichiarazione Imu nel caso in cui siano state effettuate alcune operazioni

Pubblicato: 18 Maggio 2024 06:00

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Attraverso la dichiarazione Imu il contribuente provvede a comunicare al Comune il possesso di immobili, fabbricati o terreni. La pratica serve per il pagamento dell’imposta e deve essere effettuata entro il 30 giugno dell’anno successivo rispetto a quello in cui è stata registrata la variazione.

Il contribuente è tenuto ad effettuare la dichiarazione Imu:

Dichiarazione Imu: chi è obbligato a presentarla

A determinare l’obbligo ad effettuare la dichiarazione Imu è il sopraggiungere di variazioni di dati ed elementi che vanno ad impattare direttamente sul calcolo dell’imposta che deve essere versata. Questo significa che non deve essere presentata ogni anno. Nel caso in cui non siano avvenute delle variazioni rispetto al passato non è necessario presentarla di nuovo.

Eventuali mutamenti di soggettività passiva devono essere dichiarati sia da chi ha cessato che da chi ha iniziato ad esserlo. Sono tenuti ad espletare questo obbligo i seguenti soggetti:

Altri eventi che impongono la comunicazione

I contribuenti sono tenuti ad effettuare la dichiarazione Imu per tutti quegli immobili che risultano essere soggetti a delle riduzioni d’imposta. Oltre che per quelli che risultino essere ad alto valore artistico o storico e per gli edifici che per una serie di ragioni siano stati dichiarati inutilizzabili perché diventati inagibili e inabitabili.

L’obbligo ad effettuare la comunicazione sorge anche per i fabbricati di nuova costruzione che sono destinati alla vendite. E per quelli per cui il Comune ha decretato un taglio dell’aliquota e per alcune tipologie di terreni agricoli e non coltivabili.

Deve essere inviata la dichiarazione Imu anche quando il Comune non sia in possesso dei dati utili per effettuare il controllo sull’obbligo di pagamento dell’imposta. Un esempio è costituito dagli immobili che siano stati oggetto di concessione amministrativa su aree demaniali o su locazione finanziaria.

È necessario procedere con la dichiarazione Imu nel caso in cui un terreno agricolo sia stato trasformato in un’area fabbricabile. O se la stessa lo sia diventata a seguito della demolizione di un fabbricato. O quando l’immobile venga dato al socio di una cooperativa edilizia, se la proprietà della stessa è divisa.

Si deve procedere a presentare la dichiarazione Imu per i fabbricati di categoria D che siano in possesso di imprese con contabilizzazione distinta, nel momento in cui la destinazione d’uso cambi da abitazione primaria ad alloggio. O, se nel corso dell’anno, sia stata acquisita o persa l’esenzione Imu.

Quando ricorrere al ravvedimento operoso

Cosa succede se un contribuente tenuto alla presentazione della dichiarazione Imu non la effettua? In questo caso può assolvere all’adempimento attraverso l’istituto del ravvedimento operoso Imu.

Il soggetto in questione ha la possibilità di presentare la dichiarazione omessa entro 90 giorni dal termine ordinario previsto. Comunque vada resta ferma l’impossibilità a ravvedersi nel caso in cui dovesse essere scattato un controllo fiscale. È bene sottolineare che si viene a configurare l’ipotesi di omessa dichiarazione Imu anche quando manca l’indicazione di un singolo immobile nella documentazione presentata. Trascorsi 90 giorni dal termine di presentazione non è più possibile avvalersi del ravvedimento, sempre che non ci siano delle previsioni specifiche nel regolamento comunale.

Entro il termine che abbiamo appena indicato, per perfezionare il ravvedimento operoso è necessario presentare la dichiarazione Imu non trasmessa e versare la sanzione minima prevista per l’omessa dichiarazione. L’importo viene ridotto ad un decimo del minimo a cui si deve aggiungere l’eventuale imposta dovuta e i relativi interessi.

A quanto ammonta la sanzione

A determinare l’ammontare della sanzione per l’omessa presentazione della dichiarazione Imu è l’articolo 1, comma 775, della Legge n. 160/19, che prevede l’irrogazione di un obolo che varia tra il 100% ed il 200% dell’imposta che non è stata versata. L’importo minimo, ad ogni modo, deve risultare essere pari a 50 euro. Anche in questo caso si applica l’articolo 7 comma 4-bis del D.Lgs. n. 472/97: nel caso in cui la dichiarazione sia presentata entro 30 giorni dal termine, la sanzione viene ridotta della metà: va, quindi, dal 50% al 100% dell’imposta non versata, con un minimo di 25 euro.

Dichiarazione Imu: ravvedimento oltre i 90 giorni

I contribuenti hanno la possibilità di procedere con il ravvedimento operoso anche oltre il termine dei novanta giorni dalla scadenza di presentazione. Non esiste, infatti, alcuna disposizione con la quale siano equiparate le dichiarazioni tardive a quelle omesse.
Questo significa, in altre parole, che l’omissione della dichiarazione Imu può avvenire rispettando le regole che sono previste per la generalità delle violazioni. Ad effettuare questo chiarimento è stato il Dipartimento delle politiche fiscali del Mef nel corso di un incontro con la stampa che si è tenuto il 1° febbraio 2024.

In sintesi

La dichiarazione Imu deve essere effettuata solo e soltanto quando ci sono dei cambiamenti nelle proprietà immobiliari. Sia quando si tratta di un acquisto che di una vendita. Devono assolvere a questo adempimenti sia i soggetti che cedono che quelli che entrano in possesso delle proprietà.

Nel caso in cui non dovesse esserci alcun cambiamento, non è necessario presentare la dichiarazione Imu.

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