Bollo auto 2023, ecco quanto costa: 5 trucchi per pagare meno

Quali accorgimenti si possono adottare per risparmiare con il bollo auto? Ecco alcuni preziosi suggerimenti

Pubblicato: 31 Marzo 2023 12:00

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il bollo auto è, in estrema sintesi, una tassa di possesso sul veicolo, che deve essere pagata ogni anno dal suo proprietario. Il bollo auto deve essere sempre versato, indipendentemente dal fatto che il veicolo venga utilizzato o meno: anche quando la macchina rimane in garage, è necessario saldare questo obolo periodico.

Ufficialmente a gestire il possesso dei vari veicoli è il PRA, acronimo di Pubblico Registro Automobilistico. Il bollo auto, comunque, non deve essere pagato perché il veicolo è stato iscritto al PRA, ma è una conseguenza diretta al fatto che il mezzo ha iniziato a circolare sulle strade e nelle aree pubbliche (ecco perché viene anche definito come “tassa di circolazione”). Ma cerchiamo di capire meglio come muoversi con questa annosa tassa.

Bollo auto: come funziona

Il bollo auto – anche se il termine più corretto sarebbe tassa automobilistica – è un’imposta, che deve essere versata periodica dal proprietario del mezzo. Il pagamento deve essere effettuato per il semplice fatto che il contribuente è proprietario di un determinato mezzo. Il possesso è certificato dall’iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico.

La tassa automobilistica deve essere versata ogni anno per poter continuare a circolare sulle strade pubbliche. L’importo da pagare è determinato da una serie di fattori, tra i quali rientrano l’anno di immatricolazione, la regione di residenza, la potenza fiscale del veicolo ed il tipo di alimentazione.

Sono diversi i veicoli per i quali è necessario effettuare il versamento della tassa. Nell’elenco dei mezzi, per i quali è necessario passare alla cassa per pagare ricordiamo:

Nel caso in cui si dovesse perdere la proprietà del veicolo – perché è stato venduto o in caso di furto – non si è più tenuti a versare la tassa automobilistica.

Importi da versare

Il bollo auto da versare non è uguale per tutti i veicoli. Il pagamento, che i diretti interessati devono effettuare, è commisurato al valore dei kilowatt del mezzo. Per ogni singolo mezzo, l’ammontare dei kilowatt è indicato all’interno del libretto di circolazione sotto la voce P.2. Il calcolo della tassa che deve essere versata prende in considerazione la classe energetica del mezzo.

Un caso particolare, a cui è necessario prestare attenzione, riguarda i veicoli per i quali c’è un contratto di leasing, usufrutto od acquisto con eventuale patto di riservato dominio. Ad effettuare il pagamento, quando si verificano queste situazioni, sono i contribuenti che alla scadenza utile per versare il bollo auto, risultano essere gli utilizzatori, gli usufruttuari o gli acquirenti con patto riservato dominio dello stesso veicolo. Stesso discorso vale per i mezzi che sono stati presi a noleggio a lungo termine senza conducente.

Tassa automobilistica, le competenze regionali

La tassa automobilistica è normata direttamente dal DPR n. 39/53, il quale è, in estrema sintesi, il Decreto di approvazione del Testo Unico delle Leggi sulle Tasse Automobilistiche. La disciplina prevede – a seguito delle modifiche introdotte con il D. Lgs n. 504/92 – che le Regioni a statuto ordinario siano le beneficiarie dell’intero gettito proveniente dal bollo auto. L’articolo 17, comma 10, della Legge n. 449/97 ha stabilito che la riscossione di questa tassa sia affidata direttamente alle regioni a statuto ordinario e alle province autonome di Trento e Bolzano. Questi enti provvedono:

Nel momento in cui si dovessero aprire dei contenziosi sul bollo auto, i contribuenti hanno un referente all’interno dell’ufficio preposto dalla Regione o dalla Provincia. Nelle Regioni a Statuto speciale, la gestione della tassa automobilistica è stata delegata direttamente all’Agenzia delle Entrate, che gestisce le pratiche attraverso gli uffici territoriali. La Sicilia costituisce un caso a parte – tra le regioni a statuto speciale – perché gestisce in proprio la tassa automobilistica.

Bollo auto: come si calcola

Come abbiamo anticipato in precedenza, l’importo del bollo auto è determinato da una serie di fattori, tra i quali rientrano la tipologia del veicolo, la regione nella quale si risiede e la potenza del mezzo. In linea di principio, per calcolare la tassa automobilistica è necessario utilizzare la seguente formula:

Importo del bollo auto = Tariffa regionale x Potenza fiscale x Coefficiente ambientale

Sicuramente il dato più importante è costituito dalla tariffa regionale, sulla quale è necessario far partire tutti i calcoli. E che, soprattutto, varia da regione a regione. La potenza fiscale del veicolo, invece, è un particolare parametro attraverso il quale viene indicata la cilindrata del motore e la sua potenza effettiva, che viene espressa in cavalli fiscali. L’ultimo parametro, ma non per questo meno importante è il cosiddetto coefficiente ambientale: è il parametro che tiene conto della classe ambientale del mezzo e che, in alcuni casi, permette di ottenere degli sconti, nel caso in cui la macchina sia a basso impatto ambientale.

Proviamo a fare un esempio concreto. Il nostro veicolo ha una potenza fiscale pari a 12 cavalli, è stato immatricolato in Lombardia, mentre la classe ambientale è Euro 6. Attualmente la tariffa regionale per la tassa automobilistica in Lombardia è 3,30 euro per cavalli fiscali.

Il contribuente, in questo caso, deve pagare 118,80 euro ogni anno.

Bollo auto, come risparmiare

Quali strategie è possibile adottare, per riuscire a risparmiare, quando si è obbligati a pagare la tassa automobilistica? Ecco alcuni preziosi consigli:

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