Quante volte abbiamo gettato via lo scontrino fiscale appena usciti dal negozio, sentendoci al sicuro da controlli fiscali e dopo aver verificato l’esatto importo della ricevuta? Ebbene, quel gesto automatico e apparentemente innocuo può in realtà nascondere molti rischi.
Privacy a rischio
In uno scontrino abbandonato o lasciato distrattamente in giro possono esserci informazioni personali di vario tipo. Non è da escludere infatti che, se lo scontrino gettato a terra capitasse nella mani sbagliate, sia possibile, attraverso i codici in esso contenuti, risalire a chi ha effettuato il pagamento e alla carta o al conto utilizzati per farlo. Per questa ragione la pulizia di borse e portafogli richiede l’accortezza di un’attenta distruzione di scontrini e ricevute che, se abbandonati integri al loro destino, potrebbe permettere a chiunque di scoprire molto più di quanto probabilmente vorremmo fare sapere a un estraneo.
Rischio maggiore con gli scontrini parlanti
Il rischio diventa elevato con gli scontrini parlanti, come quelli rilasciati in farmacia, perché c’è il codice fiscale (spesso utilizzato nelle procedure di recupero password e utenze di siti di ecommerce). Dal codice fiscale è possibile con alcuni software risalire a nome, cognome, data e luogo di nascita.
La ricarica del telefono
Un’altra ricevuta che si tende a buttare via senza problemi è quella della ricarica telefonica sulla quale ovviamente comparirà il vostro numero di cellulare. Ma c’è anche quella del supermercato che, se avete pagato con carta di credito, aggiungerà altri dati finanziari, oltre a quelli del bancomat e, nel caso possediate una carta fedeltà, renderà noti anche quelli.
Cos’è il vishing
In questo modo avete fornito un piccolo tesoro ai truffatori che così hanno abbastanza strumenti per mettere in atto la versione moderna delle truffe telefoniche che oggi sono chiamate vishing (contrazione dell’espressione voice phishing).