Matteo Salvini rilancia la proposta di una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. Il piano, così presentatom consentirebbe ai contribuenti di sanare i debiti con il Fisco in 120 rate uguali, spalmate su 10 anni, senza sanzioni né interessi. L’obiettivo, secondo il leader della Lega, è “dare respiro a milioni di italiani in difficoltà”, permettendo loro di regolarizzare la propria posizione fiscale senza eccessivi oneri.
Questa sarebbe la quinta definizione agevolata delle cartelle e includerebbe anche quelle fino al 31 dicembre 2023, superando il limite attuale del 30 giugno 2022. La proposta, già presentata dalla Lega nella legge di Bilancio e nel Milleproroghe senza successo, ora torna a essere discussa. Il nodo principale resta la copertura economica: il ministero dell’Economia non esclude la possibilità di discuterne, ma invita alla prudenza, visto l’impatto che potrebbe avere sui conti pubblici.
Salvini rilancia: 120 rate e niente sanzioni
La proposta di legge della Lega, rilanciata da Matteo Salvini al ritorno della riunione dei Patrioti, prevede un meccanismo di rottamazione delle cartelle che passa per un pagamento in dieci anni con 120 rate mensili tutte uguali. Secondo il piano, chi aderisce non dovrà pagare sanzioni o interessi, ma solo il debito originario. Per Salvini, la misura rappresenterebbe una “vittoria per tutti”, perché garantirebbe allo Stato di recuperare crediti fiscali e ai cittadini di uscire dalle difficoltà economiche senza subire un carico insostenibile.
Secondo le stime del Carroccio, la nuova rottamazione potrebbe interessare circa 10 milioni di italiani tra i 22 milioni di contribuenti con debiti fiscali aperti. L’idea della Lega è quindi semplice: offre più tempo e condizioni meno pesanti per permettere a chi è in difficoltà di pagare e, allo stesso tempo, evitare che lo Stato accumuli crediti difficili da riscuotere.
Il vicepremier ha chiesto alla maggioranza di “fare quadrato” attorno alla proposta, convinto che il provvedimento possa rappresentare un segnale di coesione politica. Mentre Forza Italia ha mostrato interesse per l’iniziativa, Fratelli d’Italia mantiene un approccio più prudente. Il problema sono le risorse e il peso sui conti pubblici.
Il problema delle coperture economiche
La questione principale resta quella delle risorse necessarie per sostenere la nuova rottamazione. Il ministero dell’Economia e delle Finanze (Med) Giancarlo Giorgetti ha confermato di star analizzando la fattibilità della misura. Più prudente è il viceministro, Maurizio Leo, che ha posto un limite alla discussione: trovare prima i fondi.
Secondo quanto si apprende da voci della maggioranza, il magazzino dei crediti fiscali ha raggiunto quota 1.207 miliardi di euro, con un aumento del 28% negli ultimi sette anni. L’idea della Lega è che la pace fiscale possa generare gettito, aiutando le casse dello Stato nel medio-lungo termine. Il rischio, però, è che una dilazione così lunga possa avere un impatto incerto sui conti pubblici, senza garantire un recupero effettivo delle somme dovute.
Alcuni esponenti della maggioranza si sono detti favorevoli alla misura, ma chiedono maggiore chiarezza. Forza Italia ha espresso supporto, sottolineando come tanti italiani si trovano in difficoltà a causa proprio di una pressione fiscale considerata eccessiva. Fratelli d’Italia, invece, punta l’attenzione sulle coperture: senza risorse certe, il provvedimento rischia di rimanere solo un annuncio.
Nel frattempo, la Lega spinge per accelerare l’iter della proposta e aprire il confronto all’interno della maggioranza. Il ministero dell’Economia resta cauto e al Tesoro spetta il compito di fare i conti sulla fattibilità della proposta.