Lavoratori impatriati, come funzionano le agevolazioni

Coloro che rientrano in Italia dopo un periodo di lavoro all’estero possono godere di alcune agevolazioni fiscali. Vediamo quali sono.

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Sicuramente una delle misure più importanti ed apprezzate dai diretti interessati è quella relativa al regime dei lavoratori impatriati. Questa norma è stata introdotta per la prima volta attraverso l’articolo 16 del D.Lgs. n. 147/15 ed è stato modificato attraverso il Decreto Crescita nel 2019. Qualcuno ha già provveduto a battezzare questa iniziativa come bonus cervelli: il suo scopo è id incentivare il rientro in Italia dei cittadini italiani, che nel corso degli ultimi anni hanno trasferito all’estero la propria residenza.

Lo scopo di questa iniziativa, in estrema sintesi, è quella di promuovere lo sviluppo economico, scientifico e culturale dell’Italia. Ma chi è che può beneficiare del rientro dei cervelli nel 2023? Possono accedere a questa particolare agevolazione quanti decidano di trasferire la propria residenza fiscale in Italia e svolgono nel nostro paese la propria attività lavorativa. Ma vediamo tutti i dettagli di questa iniziativa.

Rientro dei cervelli 2023: come funziona

Il bonus cervelli 2023, in estrema sintesi, è un’agevolazione fiscale che prevede una tassazione del 30% o del 10% del reddito da lavoro dipendente od autonomo. Che cosa significa tutto questo? In estrema sintesi la retribuzione che il lavoratore percepisce nell’arco di un anno concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente o autonomo solo e soltanto nella misura del 30% o del 10% del totale. Questo significa che il rimanente – il 70% o il 90% – è completamente ed interamente esentasse.

Ma perché ci sono due tipi diversi di tassazione? A determinare l’ammontare delle imposte è la regione nella quale i lavoratori impatriati vanno ad abitare. Le tasse vengono pagate sul 10% del reddito maturato, quando i diretti interessati vanno ad abitare in una delle seguenti regioni del Sud Italia:

Nel caso in cui i lavoratori impatriati dovessero andare ad abitare in una regione del Nord o del Centro Italia la tassazione sarà sul 30% del reddito prodotto.

I destinatari del bonus cervelli 2023

Sono due le categorie di lavoratori che possono accedere alle agevolazioni previste dal bonus cervelli 2023:

I redditi che rientrano nel perimetro delle agevolazioni sono quelle che derivano direttamente dal lavoro dipendente o da quello autonomo. Nello specifico l’agevolazione è destinata a quanti:

I requisiti per ottenere il bonus cervelli

Per poter accedere alle agevolazioni previste dal bonus cervelli i lavoratori impatriati devono essere in possesso di determinati requisiti. Nel caso in cui siano dei ricercatori e dei docenti:

Per quanto riguarda i lavoratori impatriati, i requisiti sono i seguenti:

Quanto dura l’agevolazione

Le agevolazioni previste per il rientro dei cervelli hanno delle durate nel tempo. Questo significa che le agevolazioni fiscali sono a tempo determinato. Per quanto riguarda i docenti e ricercatori, il beneficio viene confermato solo e soltanto se la residenza in Italia continua ad essere mantenuta nel tempo. Entrando nel dettaglio il beneficio ha:

Nel caso dei lavoratori impatriati, la durata del beneficio è strettamente legata al mantenimento della residenza nel nostro paese. Entrando nel dettaglio:

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