Imu tra pignoramenti veloci e sconti per i virtuosi, c’è chi taglia e riduce l’imposta

Con la riforma fiscale locale, nel 2025 l’Imu cambia: tempi ridotti per i pignoramenti e nuove agevolazioni per chi paga in regola. Alcuni comuni scelgono invece di abbassare o azzerare l’imposta

Pubblicato: 2 Febbraio 2025 17:46

Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

L’Imu cambia volto con la nuova riforma del Fisco locale, che introduce pignoramenti più rapidi per i morosi e agevolazioni per chi paga regolarmente. Il nuovo decreto in arrivo, attualmente in fase di discussione, mira a snellire i tempi delle azioni esecutive, riducendo il periodo per avviare un pignoramento in caso di mancato pagamento della tassa sugli immobili.

Allo stesso tempo, alcuni comuni hanno scelto una strada diversa, puntando su incentivi e riduzioni dell’imposta per premiare i contribuenti virtuosi. Per esempio Vieste ha azzerato l’Imu per le abitazioni date in locazione a lungo termine, mentre Piacenza ha approvato un taglio delle aliquote.

Riforma del fisco locale: tra riscossione e agevolazioni

La bozza del decreto fiscale, composta da 33 articoli, propone un sistema di gestione dei tributi locali che bilancia stretta e incentivi. Sul fronte della riscossione coattiva, il provvedimento riduce da 180 a 60 giorni i tempi per avviare il pignoramento di beni e conti correnti, allineando le procedure per chi non paga a quelle già previste per chi presenta ricorso. Questo significa che chi non versa l’Imu entro i termini previsti rischierà un’azione esecutiva molto più rapida rispetto al passato.

Parallelamente, la riforma dovrebbe introdurre premi per i contribuenti virtuosi, già previsti dal Dl 34/2020, ma ora potenziati. Gli enti locali potranno offrire sconti personalizzati, stabilendo importi fissi di riduzione dell’imposta o abbattimenti fino al 20% per chi sceglie il pagamento automatico tramite addebito diretto sul conto corrente.

Inoltre, per aiutare chi si trova in difficoltà economica, la bozza della normativa prevede l’estensione della transazione fiscale ai tributi locali, permettendo ai contribuenti di negoziare il pagamento dei debiti con gli enti territoriali.

Dove non si paga l’Imu: i casi di Vieste e Piacenza

Mentre in molti comuni l’Imu resta un’imposta ineludibile, ci sono amministrazioni che hanno deciso di ridurla o addirittura azzerarla per alcune categorie di immobili. È il caso di Vieste e Piacenza, due città che hanno adottato strategie diverse per alleggerire il carico fiscale sui cittadini e incentivare il mercato immobiliare.

A Vieste, la giunta comunale ha approvato l’azzeramento dell’Imu per le abitazioni concesse in locazione con contratti a lungo termine. La decisione, contenuta nella delibera n. 62 del 20 dicembre 2024, nasce dall’esigenza di contrastare la carenza di alloggi per residenti, dovuta all’aumento delle locazioni turistiche brevi.

La misura riguarda gli immobili affittati con contratti di durata minima di quattro anni. Oltre all’azzeramento per queste abitazioni, sono state stabilite altre aliquote per il 2025:

Secondo il sindaco Giuseppe Nobiletti, questa scelta ha un duplice obiettivo: favorire le locazioni residenziali e garantire un equilibrio tra turismo e necessità dei cittadini. L’amministrazione ha inoltre annunciato controlli serrati per evitare abusi e verificare il rispetto delle condizioni richieste.

A Piacenza, invece, l’amministrazione ha approvato una significativa riduzione dell’Imu, che, se confermata dal Consiglio comunale, renderà la città una delle più virtuose in Italia per aliquote applicate. La manovra prevede un taglio delle imposte per i proprietari di abitazioni, enti del Terzo settore e Onlus, con l’obiettivo di ridurre gli affitti, incentivare l’utilizzo degli immobili già esistenti e limitare il consumo di suolo.

L’aliquota per gli immobili a canone concordato sarà pari a 0,49%, ben al di sotto di città vicine come Parma (0,80%), Ferrara (1,06%), Cremona (1,06%), Pavia (0,96%) e Alessandria (0,86%). La riduzione comporterà una perdita di circa 439mila euro annui per le casse comunali, che verrà compensata dall’incremento dell’addizionale Irpef, dovuto alla crescita dei redditi medi dei piacentini.

L’abbassamento dell’Imu permetterà ad alcune categorie di proprietari di risparmiare una bella cifra. Due esempi:

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