Imu dimezzata, per pagare la metà basta l’autocertificazione

Per gli immobili inagibili o inabitabili, i proprietari possono presentare una autocertificazione sostitutiva per pagare al Comune il 50% dell’imposta

Emanuela Galbusera

Giornalista di attualità economica

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Coloro che sono proprietari di una seconda casa inagibile e inabitabile, possono pagare metà delle tasse dovute di Imu e Tari con una semplice autocertificazione del proprietario, secondo una recente sentenza della Cassazione.

Imu, basta l’autocertificazione: la sentenza

La sentenza della Cassazione numero 1263 dello scorso 23 gennaio 2021 ha sancito che in tema di case inagibili o non utilizzate dai contribuenti proprietari è possibile dimezzare il pagamento di Imu e Tari. Per ottenere tale agevolazione è sufficiente la presentazione di una semplice dichiarazione sostitutiva ai sensi del testo unico di cui al DPR 28 dicembre 2000, n. 445 (ossia una autocertificazione), nella quale si attesti l’impossibilità di utilizzare l’immobile “per tutto il periodo per il quale sussistono le condizioni suddette”.

Per ottenere lo sgravio, secondo le attuali disposizione normative vigenti in materia di Imu (articolo 1, comma 747, legge n. 160/2019), praticamente le stesse della vecchia Ici, le condizioni di inagibilità o inabitabilità del fabbricato devono essere accertate dall’ufficio tecnico comunale con perizia a carico del proprietario.

Ora non è più quindi necessario che venga effettuata la perizia. Si può ottenere la riduzione dell’imposta, anche presentando solo una autocertificazione sostitutiva, ai sensi del testo unico di cui al dpr 28 dicembre 2000, n. 445, nella quale si attesti proprio l’impossibilità di utilizzare l’immobile. I motivi che stabiliscono l’inabitabilità possono essere diversi, vediamoli insieme.

Imu, quando si paga la metà o si è esenti

Secondo quanto previsto dai regolamenti dei diversi comuni, rientrano nella possibilità di pagamento dimezzato dell’Imu relativo alla seconda casa:

È prevista l’esenzione in questo caso:

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