Secondo alcune fonti parlamentari citate dall’agenzia di stampa Ansa, la Lega starebbe lavorando a una flat tax del 5% per gli under 30 assunti a tempo indeterminato nelle aziende. Il bonus durerebbe tre anni e potrebbe essere esteso agli under 36 in caso questi rientrino dall’estero.
La norma dovrebbe però essere approvata come un emendamento alla Manovra, e quindi trovare le coperture per uno sconto fiscale molto significativo. I costi non sono stati resi noti, ma già nei giorni scorsi il Governo ha avvisato i partiti di maggioranza, in particolare la Lega, che norme che prevedono una spesa necessitano di coperture finanziarie.
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La flat tax per gli under 30 proposta dalla Lega
La proposta della Lega per una flat tax dedicata agli under 30 sarebbe emersa dalle discussioni sugli emendamenti di maggioranza da presentare in Manovra. Questi sono gli emendamenti che hanno più possibilità di passare, e spesso vengono proposti dai partiti che, in Consiglio dei ministri, non hanno avuto la forza di imporre una norma all’interno del testo e cercano sostegno in Parlamento.
Per accedere alla flat tax, bisognerebbe:
- avere meno di 30 anni;
- essere stati assunti a tempo indeterminato.
Rispettando questi requisiti si otterrebbe:
- una tassa sostitutiva dell’Irpef al 5% su tutto l’imponibile fino al compimento dei 30 anni;
- una decontribuzione di 3 anni per il datore di lavoro.
Questo abbasserebbe moltissimo il costo del lavoro dei giovani, che sono una delle categorie con maggiori problemi di occupazione in Italia. Il tasso di disoccupazione giovanile a settembre era del 20,6% in aumento dello 0,9%.
L’opzione per il rientro dei cervelli
La misura includerebbe anche un’opzione per favorire il cosiddetto “rientro dei cervelli“, vale a dire il ritorno in Italia dei giovani dall’estero. Nel caso in cui il contratto a tempo indeterminato venga sottoscritto da una persona che fino a quel momento lavorava fuori dall’Italia, i vantaggi che normalmente sarebbero validi fino al compimento dei 30 anni potrebbero prolungarsi fino ai 36 anni d’età.
Esistono però già alcuni vantaggi per i lavoratori che ritornano dall’estero. A patto di aver avuto la residenza fiscale fuori dall’Italia per 3 anni, è possibile ottenere una detassazione del 50% sul reddito che si andrebbe a percepire nel nostro Paese. Uno sconto fiscale che si alza al 60% se nel proprio nucleo familiare ci sono figli minori.
Non è chiaro se questa norma andrebbe a sommarsi alla nuova flat tax, riducendo quindi ancora di più le tasse pagate dai giovani che rientrano dall’estero, oppure se per gli under 36 la vecchia norma sul rientro dei cervelli verrebbe sostituita dalla nuova.
Le coperture in Manovra
La flat tax per gli under 30, al momento, non è però ancora nemmeno un emendamento alla Manovra. In questi giorni si sono susseguite diverse voci sulle possibili proposte di modifica alla legge di bilancio da parte dei partiti di maggioranza. In molti casi, però, è stato lo stesso Governo a bloccarle sul nascere.
Il problema è che questa Manovra è estremamente conservativa. Sposterà poco più di 18 miliardi, tentando di fare meno deficit possibile. Ogni spesa deve avere delle “coperture” vale a dire un risparmio in un’altra voce di bilancio che permetta allo Stato di non fare ulteriore debito. Non è chiaro né quale sarebbe il costo della flat tax per gli under 30, né quali sarebbero le coperture.