Fido bancario non pagato, quali sono le conseguenze a cui si va incontro

Non pagare un fido bancario può determinare delle conseguenze molto pesanti, che possono portare fino al pignoramento dei beni

Pubblicato: 17 Luglio 2024 09:29

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Il fido bancario è uno strumento di credito che viene concesso dagli istituti di credito nel momento in cui si apre un conto corrente. Permette ai clienti di disporre di una somma aggiuntiva rispetto a quella che regolarmente viene depositata in banca: in altre parole attraverso questo strumento è possibile usufruire di uno scoperto. Senza correre dei rischi particolari.

Il fido bancario è, senza dubbio, un’opzione particolarmente conveniente sia per le aziende che per le famiglie, le quali hanno la possibilità di effettuare i pagamenti anche quando il proprio conto corrente è andato in rosso. Quando il saldo è negativo è possibile effettuare dei prelievi entro determinati limiti che vengono imposti dalla banca. Il cliente, dal canto suo, si impegna a rimborsare la somma utilizzata nel più breve tempo possibile.
I problemi sorgono, però, quando non si riesce a coprire le spese effettuate: il debitore, a questo punto, può andare incontro a delle spiacevoli sorprese. Ma cerchiamo di capire cosa può accadere quando si verificano queste situazioni.

Fido bancario, di cosa si tratta

Il fido bancario è uno strumento messo a disposizione di un intermediario – nella maggior parte delle occasioni è una banca – attraverso il quale i clienti hanno la possibilità di accedere ad una somma di denaro per un determinato periodo. Volendo definire questo strumento in maniera diversa, è possibile affermare che è una sorta di prestito offerto al cliente. Quest’ultimo può utilizzare la somma di denaro ricevuta fino ad un tempo prestabilito.

Attraverso il fido bancario viene offerta al cliente una riserva di denaro, alla quale può attingere in determinati momenti di bisogno. È possibile utilizzarlo in maniera flessibile, nel momento in cui dovessero sorgere delle esigenze finanziarie impreviste. O può essere utilizzato per gestire una momentanea mancanza di liquidità. Nel caso in cui una persona dovesse avere un fido bancario di 10.000 euro, ha diritto ad utilizzare questa somma nel momento in cui lo ritenesse opportuno. Non è obbligatorio, però, utilizzare l’intero importo messo a disposizione dalla banca. È possibile prelevare unicamente la somma necessaria e gli interessi verranno calcolati solo sulla cifra che viene utilizzata effettivamente.

Alcune caratteristiche del fido bancario

Inutile negarlo: il fido bancario è molto comodo. Permette di accedere ad un’opzione di finanziamento immediata, senza la necessità di chiedere un nuovo prestito ogni volta che si dovesse avere la necessità di avere del denaro. Ma soprattutto è una forma di credito rinnovabile: una volta che viene rimborsato il capitale torna ad essere nuovamente disponibile per essere utilizzato di nuovo. Purché il cliente rispetti le condizioni e i limiti che sono stati stabiliti dalla banca.

Il fido bancario non è un finanziamento gratuito: questo è importante sottolinearlo. Lo strumento ha alcuni costi, come, per esempio, gli interessi che il cliente deve pagare nel momento in cui utilizza il capitale. Ma non solo: il fido bancario deve essere utilizzato in maniera responsabile. Deve essere utilizzato nel momento in cui è strettamente necessario e, soprattutto, cercando di rimborsare il debito contratto nel minor tempo possibile: questo permette di evitare di accumulare degli interessi elevati.

Gli interessi vengono addebitati direttamente sul conto corrente: le scadenze possono variare a seconda del contratto sottoscritto. Generalmente l’addebito avviene annualmente, semestralmente o trimestralmente. Non avviene mai a cadenza mensile.

Fido bancario, cosa succede quando non viene pagato

Cosa succede nel caso in cui non dovesse essere pagato il fido bancario? Questa mancanza costituisce a tutti gli effetti un inadempimento di un debito nei confronti della banca. Il rischio a cui si va incontro è pesante ed è costituito dall’esproprio dei beni e dal pignoramento nella misura necessaria per soddisfare il credito.

Prima di arrivare a questo punto, però ci sono altri gradi di giudizio che la banca deve attuare nei confronti del proprio cliente/debitore. Tra questi ricordiamo:

Non pagare un fido bancario, le conseguenze

Le conseguenze del mancato pagamento del fido bancario non finisco qua. Il debitore viene iscritto come cattivo pagatore al Crif, situazione che comporta una serie di penalizzazioni, tra le quali ci sono:

A seguito dell’iscrizione al Crif, in altre parole, ha inizio un periodo di sofferenza bancaria, che certifica a tutti gli effetti che un debitore è stato insolvente con una banca. La sofferenza bancaria si viene a generare nel momento in cui la banca che ha concesso il credito ritiene che il suo debitore non sia in grado di estinguere il debito nemmeno in futuro.

Il regolamento Eba prevede che da gennaio 2021 entrino in gioco alcune regole più stringenti e si corre il rischio di essere segnalati con più facilità come cattivi pagatori.

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