La Manovra 2025 prevedeva 110 decreti attuativi per rendere pienamente operative le misure contenute nella legge di Bilancio. A oltre un mese dall’approvazione, il governo ne ha firmati soltanto tre, lasciando in sospeso provvedimenti chiave come il Bonus mamme e diverse misure fiscali.
Il ritardo è già evidente su 15 decreti, per i quali la stessa Manovra stabiliva una scadenza tra il 30 e il 31 gennaio. Senza questi atti, molte delle risorse previste per sgravi fiscali, incentivi alle famiglie e misure di welfare restano bloccate, con possibili ripercussioni per milioni di cittadini e imprese.
3 decreti firmati su 110: a rischio oltre 3 miliardi di euro
Tra le misure già operative dal 1° gennaio 2025, ci sono il taglio del cuneo fiscale, la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni e la proroga della deduzione per le assunzioni a tempo indeterminato. Molte altre invece necessitano di un ulteriore passaggio burocratico per diventare effettive.
Dei 110 decreti attuativi previsti, solo 3 sono stati approvati, mentre 15 risultano già in ritardo. Senza questi provvedimenti, restano bloccati oltre 3 miliardi di euro nel 2025 e quasi 6,5 miliardi nel triennio 2025-2027, fondi essenziali per il finanziamento delle misure previste in Manovra.
A oggi, i 3 decreti firmati riguardano:
- spending review: criteri per il contributo aggiuntivo alla finanza pubblica di Sicilia e Sardegna (decreto del 30 gennaio);
- settore giochi: due provvedimenti dell’Agenzia Dogane e Monopoli (3 e 10 gennaio) sulle garanzie economiche richieste ai concessionari.
Molte delle misure più attese, come il Bonus mamme e altre agevolazioni fiscali, restano invece ferme in attesa dell’adozione dei decreti necessari.
Il Bonus mamme resta ancora bloccato
Tra i 15 decreti già in ritardo, uno dei più attesi è il Bonus mamme, misura destinata a sostenere le lavoratrici attraverso un parziale esonero contributivo. La Manovra 2025 prevedeva l’entrata in vigore a partire dal 1° gennaio, ma il via libera è condizionato alla firma di un decreto attuativo che avrebbe dovuto essere approvato entro il 31 gennaio.
Il Bonus consiste in un esonero sui contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, con un limite di spesa di 300 milioni di euro annui. Ne possono beneficiare:
- lavoratrici dipendenti (esclusi i rapporti di lavoro domestico);
- lavoratrici autonome con redditi da lavoro autonomo o d’impresa (ordinaria o semplificata).
Altri bonus in attesa: fondi bloccati senza i decreti attuativi
Oltre al Bonus mamme, diversi altri provvedimenti della Manovra 2025 restano sulla carta, in attesa dei decreti attuativi che ne consentano l’entrata in vigore. La situazione riguarda misure fiscali, incentivi per il lavoro e aiuti a famiglie e imprese, per i quali erano già state previste scadenze precise.
Tra le misure in attesa di decreto ci sono gli incentivi per le assunzioni a tempo indeterminato, che garantiscono una maggiorazione del 20% sulla deduzione del costo del lavoro per le aziende che assumono. Il governo aveva previsto anche una serie di agevolazioni per il sostegno alla natalità e alle famiglie, alcune delle quali necessitano di atti attuativi per diventare operative.