Il bonus per le mamme lavoratrici non verrà erogato nello stipendio di gennaio. Uno dei provvedimenti cardine del piano del Governo per sostenere la natalità in Italia è rimasto bloccato. Manca infatti una circolare INPS che spieghi nel dettaglio alle aziende come rapportarsi alla nuova norma. Il suo importo non sarà perso ma verrà recuperato in seguito: per il momento però è tutto rimandato allo stipendio di febbraio.
Il bonus è (o dovrebbe essere, almeno) pensato per tutte le donne che hanno un contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato e che hanno almeno due figli, per quanto riguarda il 2024. Si dovrebbe poi evolvere restringendo la platea delle donne interessate nei successivi due anni.
Manca una circolare INPS: salta il bonus per le mamme lavoratrici
Nella legge di bilancio del 2024 il Governo ha introdotto un bonus specifico per le mamme lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato con almeno due figli. Le aziende avrebbero dovuto cominciare a erogare lo sgravio fiscale, che può ammontare fino a 1.777 euro all’anno, a partire dal primo stipendio del 2024, quindi da quello di gennaio, pagato nei primi giorni di febbraio. Non sarà però così a causa di un problema di natura burocratica.
Per attivare il bonus infatti l’INPS avrebbe dovuto diramare una circolare che spiegasse alle aziende esattamente come applicare lo sconto fiscale. La ragione del ritardo è un controllo sulla normativa sulla privacy per quanto riguarda la possibilità delle aziende di accedere al codice fiscale dei propri dipendenti.
Senza questa circolare, però, i datori di lavoro non possono procedere all’erogazione del bonus tramite uno sconto sulle tasse applicate allo stipendio della dipendente. I soldi non saranno però persi. Saranno infatti recuperati nei prossimi mesi, non appena l’INPS avrà chiarito la questione.
Il bonus per le mamme lavoratrici è stato definito dal Governo come il provvedimento più importante per il sostegno alla natalità introdotto nella legge di bilancio 2024. L’Italia sta attraversando una delle crisi di fecondità peggiori della sua storia recente. Il tasso di natalità totale è sceso secondo i dati ISTAT a 1,24. Un risultato peggiore si era verificato soltanto a metà degli anni ’90.
Come funziona il bonus per le mamme lavoratrici
Il bonus per le mamme lavoratrici è riservato, nel 2024, alle donne con un contratto a tempo indeterminato da dipendenti e con almeno due figli a carico, di cui uno minore di 10 anni. Prevede l’esonero totale di queste lavoratrici dal versamento dei contributi sociali.
Questo potrebbe portare fino a 1.777 euro direttamente nella busta paga delle donne che rientrano nella platea. Non è necessario fare alcuna richiesta, il bonus arriverà direttamente in busta paga. Le donne interessate saranno circa 571mila nel solo settore privato.
Il provvedimento termina nel 2024, ma prosegue fino al 2026 per le madri con 3 figli o più, di cui almeno uno minore di 18 anni. Si tratta di una platea molto più ristretta rispetto a quella che beneficerà del bonus quest’anno. Sarebbero infatti circa 111mila le donne impiegate nel privato con più di 3 figli di cui uno minorenne.