L’Inps ha confermato le date e gli importi aggiornati dell’Assegno unico e universale per i figli a carico relativi al mese di ottobre 2025. Dopo la rivalutazione annuale, gli importi oscillano tra 57,50 e 201 euro per figlio, a seconda dell’Isee familiare e delle eventuali maggiorazioni.
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Le date di pagamento
Gli accrediti raggiungeranno, come di consueto, oltre 6 milioni di famiglie italiane confermando come l’Assegno unico sia oggi il principale strumento di sostegno alla genitorialità.
Il calendario dei pagamenti, già definito con il messaggio Inps n. 2229 del 14 luglio 2025, prevede due distinte finestre di accredito:
- 20 e 21 ottobre 2025 per le domande già in corso, senza variazioni rispetto ai mesi precedenti;
- ultima settimana di ottobre per le nuove richieste presentate a settembre o per i conguagli legati a variazioni Isee o anagrafiche.
Questo sistema consente all’Inps di garantire la regolarità dei flussi di pagamento, evitando ritardi e consentendo la gestione puntuale delle nuove istanze.
Gli importi aggiornati a ottobre
Gli importi dell’Assegno unico per il 2025 sono stati rivalutati dell’0,8% per adeguarsi all’inflazione, come previsto dalla circolare Inps n. 33 del 4 febbraio 2025.
La somma spettante a ciascun nucleo familiare varia in funzione dell’Isee:
- 201 euro per figlio per le famiglie con Isee fino a 17.227,33 euro;
- 57,50 euro per figlio per chi non presenta l’Isee o supera i 45.939,56 euro.
A questi importi possono sommarsi diverse maggiorazioni, riconosciute per:
- figli di età inferiore a un anno (+50%);
- nuclei con almeno tre figli;
- madri con meno di 21 anni;
- figli con disabilità, per i quali le maggiorazioni sono permanenti.
Nel mese di luglio 2025 l’importo medio erogato è stato di 172 euro per figlio, con punte fino a 224 euro per i nuclei a basso reddito.
Perché è importante aggiornare l’Isee
Il 30 giugno 2025 è stato il termine chiave per aggiornare l’attestazione Isee ai fini del calcolo dell’Assegno unico. Chi ha provveduto entro quella data riceverà anche gli arretrati da marzo, mentre le famiglie che hanno mancato la scadenza continueranno a ricevere soltanto l’importo minimo (57,50 euro per figlio), senza diritto a recuperare le somme arretrate.
L’Isee, dunque, resta lo strumento principale per determinare il reale beneficio economico. Il suggerimento è quello di aggiornarlo ogni volta che serve, senza ritardi.
I numeri dell’Assegno unico nel 2025
Secondo i dati dell’Osservatorio Inps, nei primi sette mesi del 2025 l’Assegno unico ha raggiunto oltre 6 milioni di famiglie e 9,8 milioni di figli beneficiari, per una spesa complessiva che ha già toccato 11,5 miliardi di euro.
L’assegno, introdotto per unificare le precedenti misure di sostegno alla natalità e sostituire in parte il Reddito di cittadinanza, insieme all’Assegno di Inclusione, rappresenta oggi una delle voci più consistenti del welfare familiare italiano.
Prospettive per il 2026 e nuovi aumenti in vista
Gli importi dell’Assegno unico 2026 già da gennaio dovrebbero subire un nuovo ritocco al rialzo, in virtù del meccanismo automatico di rivalutazione annuale.
Le famiglie con Isee più basso continueranno a beneficiare di importi più elevati e di maggiorazioni specifiche, mentre resta aperto il dibattito politico su ulteriori incentivi alla natalità e sulla possibile introduzione di bonus integrativi regionali.