Germania, l’impatto delle elezioni sulla riforma del debito e la difesa

L'analisi di Scope Ratings sulle elezioni tedesche, che segnano un punto di svolta e di rottura con il passato soprattutto sul fronte della spesa

Pubblicato: 24 Febbraio 2025 15:22

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Redazione

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La Germania all’indomani del voto è in fermento, in vista della formazione di una grande coalizione e di un cambio di leadership politica. Cambio che, in un mondo che cambia, avrà riflessi importanti anche sulle scelte politiche. “Un nuovo governo guidato dalla CDU/CSU dovrebbe concordare rapidamente come affrontare le debolezze strutturali dell’economia mentre affronta una politica commerciale e di difesa statunitense sempre più protezionistica e contraddittoria”, spiega Eiko Sievert, analista del Settore sovrano e pubblico di Scope Ratings.

Al momento sembra probabile che l’SPD possa essere l’unico partner di coalizione della CDU/CSU il che dovrebbe accelerare la formazione di un governo con meno compromessi necessari rispetto all’alternativa di una coalizione tripartitica con i Verdi.

Il nodo del debito

“Un ampio accordo in base al quale l’SPD acconsente alle riforme sul lato dell’offerta richieste dalla CDU e questa a sua volta accetta di sfruttare ulteriore spazio fiscale, principalmente su difesa e investimenti, potrebbe contribuire a migliorare la competitività della Germania e le prospettive di crescita a medio termine”, ha sottolineato Sievert che però fa notare che la riforma del freno al debito prevista dalla Costituzione tedesca rimarrà impegnativa, poiché i tre principali partiti centristi detengono appena sotto la maggioranza parlamentare dei due terzi necessaria per modificare la costituzione. Infatti qualsiasi modifica costituzionale richiederebbe il sostegno dei partiti di estrema destra AfD o di estrema sinistra Linke, entrambi riluttanti ad aumentare le spese per la difesa.

Il peso della difesa

“La Germania (AAA/stabile) deve aumentare il proprio margine di manovra di bilancio non solo a causa degli investimenti necessari per affrontare le debolezze strutturali dell’economia, ma anche a causa della pressione per aumentare la spesa per la difesa, che si è intensificata con la riluttanza dell’amministrazione Trump a continuare a finanziare la sicurezza europea”, ha sottolineato l’analista, ricordando che gli stati membri dell’Ue nella NATO stiano valutando la possibilità di aumentare il loro impegno nella spesa per la difesa dal 2% al 3% del PIL. Ciò lascerebbe molti paesi con un ampio deficit di bilancio, indebolendo i loro profili di credito.

“Una volta esaurito il fondo speciale per le spese per la difesa della Germania, pari a 100 miliardi di euro, entro la fine del 2026, il suo gap di bilancio sarebbe il più grande tra gli Stati membri dell’Ue, pari a circa il 13,8% delle entrate del governo centrale. Ciò si confronta con l’impatto sul bilancio di Italia e Francia pari a circa il 5%. L’obiettivo del 3% non è stato raggiunto dai tempi della Guerra Fredda e richiederebbe che più di un quarto dell’attuale bilancio tedesco fosse destinato alla difesa, spiega Sievert.” Ridurre sufficientemente la spesa altrove o aumentare le tasse appare altamente improbabile nel breve termine.

Il nuovo governo potrebbe quindi dover fare affidamento su fondi speciali rinnovati, la cui approvazione richiederebbe una maggioranza assoluta di due terzi dei parlamentari”. L’alternativa sarebbe rappresentata dal sostegno ad un finanziamento congiunto europeo della difesa attraverso istituzioni sovranazionali, come l’Ue, o uno strumento di finanziamento di nuova creazione.

Altre misure: le priorità

Tralasciando l’aumento della spesa per la difesa, la nuova amministrazione deve affrontare un impegnativo elenco di priorità di riforma: stabilire una chiara strategia industriale, modernizzare le infrastrutture energetiche della Germania e attuare riforme attese da tempo nella tassazione, nel sistema pensionistico e nel mercato del lavoro. Insieme, queste misure potrebbero migliorare la competitività economica della Germania, migliorare le prospettive di crescita del paese e affrontare le crescenti pressioni sulla difesa e sul welfare.

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