Non si fermano i rincari per le famiglie italiane, che anzi si estendono verso nuovi prodotti. L’Associazione dei librai di Confcommercio ha lanciato l’allarme, attraverso l’Adnkronos, che riguarda i libri di testo per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. I rialzi si faranno sentire in autunno, a settembre, e si aggiungeranno a quelli previsti per le bollette della luce e del gas e le altre spese aumentate a causa della difficile situazione geopolitica internazionale e delle varie crisi che hanno innescato la guerra in Ucraina e la pandemia di Covid.
Rincari per i libri scolastici: prezzi in aumento fino al 3%
Paolo Ambrosini, presidente di Ali, ha spiegato che l’aumento dei prezzi dei libri per la scuola è stato fissato, per le medie, in valori compresi tra il 2% e il 3%. A deciderlo sono stati gli editori a inizio del 2022, programmando i rialzi con largo anticipo rispetto alla ripresa delle attività dei giovani studenti.
La percentuale relativamente ridotta è dovuta al fatto che per legge sono fissati dei tetti di spesa massimi per ogni ciclo di studi. Limiti che non sono stati ricalcolati negli ultimi dieci anni. E sopra i quali diventerebbe difficile riuscire a vendere i libri di testo.
Bisogna segnalare inoltre che alcune scuole, proprio per evitare di pesare sulle famiglie, hanno deciso di rendere opzionali i libri di materie meno necessarie. Privando però gli studenti di strumenti formativi importanti. E per questo è necessario l’intervento del Governo, secondo Paolo Ambrosini, con un nuovo giro di aiuti rivolti ai nuclei in difficoltà oltre al DI Aiuti bis.
Manca la carta e gli editori chiudono: ritardi nelle consegne
Oltre a chiedere agevolazioni mirate agli studenti di ogni ordine e grado, però, Ali segnala che c’è carenza di materia prima. Manca la carta per fare i libri, e a inizio anno scolastico non ci sarà la piena disponibilità di testi. A settembre potrebbero mancare i tomi scolastici. Anche per un’altra ragione.
La rete distributiva degli editori ha infatti bloccato le attività per tre settimane nel periodo estivo. “È inconcepibile”, ha dichiarato Paolo Ambrosini. Il motivo è presto detto. L’editore “si può sedere nella sua comfort zone“, come ha rimarcato il presidente di Ali, per il semplice fatto che la vendita è già fatta sulla carta, dato che sono gli insegnanti e le scuole a decidere quali libri adottare.
All’editore dunque “non interessa se il libro arriva il 1° settembre o il 30 novembre”: gli acquirenti ci sono a prescindere. Ma la chiusura dei magazzini per tre settimane ad agosto si traduce in rinvii per tutta la catena distributiva. I librai inizieranno a ritirare i libri di testo solo dopo il 25 agosto. In solo due settimane dovranno riuscire a completare tutti gli ordini in corso, e saranno a “costretti a girare nei magazzini all’ultimo momento”. Quindi “ci saranno ritardi nelle consegne“.
A proposito di scuola, ricordiamo che essa inizia in quasi tutte le regioni il 15 settembre e che per alcune categorie c’è l’obbligo delle mascherine a settembre. Inoltre, potrebbero non esserci tutti gli insegnanti. Alcune cattedre rischiano di rimanere vuote a causa delle graduatorie. Qui vi abbiamo spiegato cosa sta succedendo con le domande per le supplenze per l’anno scolastico 2022/2023. Nel mentre è già stata avviata una piccola grande rivoluzione nel mondo della scuola, molto criticata ovvero quella del docente esperto.