Il Question Time che si è tenuto alla Camera nel pomeriggio di mercoledì 15 marzo verrà ricordato come la prima occasione di confronto tra la premier Giorgia Meloni e la neosegretaria del PD Elly Schlein. Un faccia a faccia senza esclusione di colpi, con l’ex vicepresidente dell’Emilia Romagna che ha puntato tutto sui temi del lavoro (ossia l’introduzione del salario minimo legale e l’estensione del congedo parentale) e la presidente del Consiglio che ha avuto gioco facile nel risponderle, ricordandole come proprio i dem abbiamo partecipato a quasi tutti i governi degli ultimi dieci anni.
Nonostante l’attenzione mediatica durante il confronto in Aula si sia concentrata quasi esclusivamente su questo passaggio, le richieste di chiarimenti provenienti da tutte le parti politiche sono state ben 9. Una di quelle che è passata maggiormente sottotraccia è stata presentata dall’onorevole Angelo Bonelli (volto di spicco del gruppo di Europa Verde), che ha posto la questione delle scelte energetiche che l’esecutivo è chiamato a prendere nel corso delle prossime settimane, a partire dal problema del caro bollette.
Nave rigassificatore a Piombino: qual è la strategia energetica del governo Meloni?
Per comprendere a pieno la portata del tema basta tornare allo scorso dicembre. Erano le ultime settimane dell’anno quando la maggioranza di centrodestra è stata messa a dura prova per la scrittura della loro prima legge di Bilancio. Tra le dure proteste delle opposizioni e i rilievi dei più importanti istituti economici e finanziari, la Manovra 2023 ha visto lo stanziamento di ben 21 dei 35 miliardi di euro complessivi per calmierare il costo di luce e gas, giunto a dei livelli mai visti prima nella storia recente del nostro Paese.
La decisione del governo – come specificato a più riprese dal ministro Giancarlo Giorgetti, titolare dell’Economia – ha avuto l’effetto di mettere al sicuro milioni di famiglie e migliaia di imprese che altrimenti non avrebbero potuto sostenere valori così elevati delle fatture, ritrovandosi nel nuovo anno con una mole insostenibile di pagamenti a proprio carico. Eppure, tutti sapevano che il contenimento dei prezzi – dovuto all’azzeramento degli oneri di sistema – sarebbe durato poco, 3 mesi per l’esattezza. E così, con l’avvicinarsi di aprile, urgono nuove misure in questo senso.
Golar Tundra attracca in Toscana: il governo accoglierà la nave a Piombino?
Non che Giorgia Meloni nel frattempo sia rimasta con le mani in mano. I suoi innumerevoli viaggi nei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente – sempre accompagnata dal presidente di Eni Claudio Descalzi – hanno rappresentato una vera e propria missione alla ricerca di nuove forniture di gas naturale. E anche sul fronte interno, il piano energetico della leader di Fratelli d’Italia prevede l’ampliamento della capacità di produzione autonoma del nostro Paese, con il ricorso sempre più importante alle navi rigassificatore.
Per questo c’è grande attesa per l’approdo dell’imbarcazione Golar Tundra nel porto di Piombino, previsto per i prossimi giorni, forse già per la mattinata di domenica 19 marzo. La data di attracco non è ancora stata resa ufficiale, soprattutto a causa delle profonde tensioni che dividono la politica e la comunità locale sin dai tempi in cui a Palazzo Chigi c’era Mario Draghi. Di certo – vista l’importanza dell’operazione, che consentirà all’Italia di fare un passo decisivo verso l’autonomia energetica – sarà presente il ministro competente Gilberto Pichetto Fratin, ma non è da escludere che la stessa presidente del Consiglio decida di partecipare in prima persona recandosi nella cittadina toscana.