L’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte avanza la proposta di un “contributo di solidarietà” da parte di alcuni settori dell’economia italiana per fronteggiare i rincari provocati dal conflitto in Ucraina, ma tiene a sottolineare: “Nessuna patrimoniale di guerra”.
In arrivo una “patrimoniale di guerra”? Il “contributo di solidarietà”
Nel suo intervento al convegno “Transizione energetica: proposte e strumenti per rilanciare il comparto produttivo”, organizzato dai Cinque Stelle in Senato con i rappresentanti di Confindustria, Conte è tornato a difendere il Superbonus 110% e ha affrontato il tema dell’impennata del costo dell’energia.
“Leggo su qualche giornale che Conte vuole la patrimoniale di guerra – ha precisato – Sono sciocchezze: non c’è nessuna patrimoniale di guerra, noi proponiamo un meccanismo di solidarietà sugli extra profitti generati in un periodo particolare di rincari. Colpiamo le speculazioni, non i profitti. I profitti sono sacrosanti”.
Il leader del M5s aveva parlato precedentemente in diretta TV di “contributo di solidarietà”: “Nell’immediato la riduzione del gas russo non è a portata di mano ma dobbiamo lavorare a forniture alternative. Abbiamo la possibilità di intervenire sugli extra profitti delle società per l’energia e ridefinire le accise che incidono.”
“Ci sono poi dei comparti che in questi due anni di pandemia hanno accumulato profitti, penso ad esempio al comparto assicurativo, ecco si potrebbe pensare a dei contributi di solidarietà sostenibili che non compromettano le logiche di mercato” aveva detto in collegamento con Agorà parlando delle misure per contrastare il caro bollette con il nuovo decreto.
In arrivo una “patrimoniale di guerra”? La proposta di Conte
Parole che ha ribadito in modo più specifico durante l’incontro organizzato con le associazioni di categoria dal suo gruppo in Senato: “È necessario trasferire risorse da settori che in questa fase di emergenza hanno conseguito guadagni extra, fuori dalla logica ordinaria di mercato. Non parliamo di patrimoniali, non diciamo sciocchezze. Quelle risorse vanno date a famiglie e imprese che altrimenti non vanno avanti”. Non si tratterebbe, quindi, di una tassa patrimoniale.
Nonostante il governo abbia più volte espresso la volontà di trovare delle soluzioni tra le risorse già stanziate, Giuseppe Conte ritiene invece che “lo scostamento di bilancio non è opinabile, è necessario“.
“Abbiamo proposto un energy recovery fund: di fronte a una emergenza così forte nel mercato comune europeo, dobbiamo mettere a fattor comune quello strumento del recovery fund, lo dobbiamo adattare rispetto a questa emergenza” ha aggiunto ancora l’ex premier.
“Bisogna ricorrere a finanziare questo strumento, ricorrere al debito pubblico europeo, per stoccaggi comuni, programmare acquisti di energia comune. Serve un fondo di compensazione per contenere l’impatto delle sanzioni sul nostro tessuto produttivo” ha detto ancora.
In arrivo una “patrimoniale di guerra”? Le ipotesi di intervento del governo
Negli ultimi giorni il governo ha già annunciato tramite le parole del presidente del Consiglio, Mario Draghi, che provvederà, con ulteriori interventi, a dare un taglio al prezzo di benzina e diesel e alle bollette. Il premier ha anche chiarito che “non siamo all’interno di un’economia di guerra” ma “dobbiamo prepararci”.