L’amministratore delegato della più grande compagnia aerea europea, almeno in termini di traffico passeggeri, ha annunciato un cambio di rotta sulle politiche che l’hanno resa celebre e che la rendono un punto di riferimento per milioni di viaggiatori. Niente più voli low cost, o almeno non con le tariffe più basse a cui siamo stati abituati negli anni. E l’esempio del vettore potrebbe presto essere seguito dalla concorrenza. Ecco cosa è emerso finora e quali sono i motivi di questa decisione epocale.
Ryanair aumenta il costo dei biglietti: quanto costeranno adesso
È stato Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair, a dare la notizia nel corso del programma Today, in onda il giovedì mattina sulla BBC Radio 4. Non ci saranno più voli dai 99 centesimi ai 10 euro, almeno per i prossimi anni. Il prezzo medio dei biglietti del vettore irlandese, che oggi si aggira intorno ai 40 euro, dovrebbe salire intorno ai 50 euro, e rimanere così almeno per cinque anni.
Il clima economico attuale, ha sottolineato il Ceo dell’azienda, ha reso insostenibile la vendita di voli a tariffe low cost. Addio anche alle offerte last minute e alle super promozioni a tempo, che a onor del vero sono diventate sempre più rare nel corso degli anni, soprattutto per i voli domestici.
La buona notizia è che Ryanair continuerà a vendere biglietti da 19,99 euro, 24,99 euro e 29,99 euro, e fare concorrenza dunque alle compagnie di bandiera e ai vettori che applicano invece tariffe standard e che seguono un modello di business diverso, che non prevede guadagni dalla vendita di merci a bordo, dall’aggiunta di bagagli o dalla scelta del posto.
Perché Ryanair non venderà più biglietti aerei a soli 10 euro
Dietro la decisione della compagnia aerea irlandese ci sono le difficoltà economiche dovute alla guerra in Ucraina. Il prezzo del carburante è salito enormemente dopo l’invasione del Paese da parte della Russia, e i rincari hanno iniziato ora ad abbattersi anche sui viaggiatori, in un periodo particolarmente difficile per il settore turistico, con gli aeroporti che stanno vivendo molte difficoltà per più fattori.
Neil Sorahan, direttore finanziario della compagnia, già a fine luglio aveva annunciato, ai microfoni di Squawk Box sulla Cnbc, che Ryanair stava monitorando attentamente le vicende ucraine, l’andamento dei prezzi e le percentuali in continuo aumento relative all’inflazione. Anticipando l’arrivo di nuove misure.
Addio ai voli low cost in futuro? No: le compagnie non falliranno
Ma cosa succederà dunque al mercato dei voli low cost in generale? Gli esperti ipotizzano che le compagnie a basso budget, pur introducendo lievi aumenti sul prezzo dei biglietti, non cambieranno la propria collocazione, e non inizieranno ad applicare le tariffe di quelle più care.
Il loro guadagni principali arrivano infatti dai servizi connessi al viaggio, che, come già detto, riguardano l’acquisto a bordo di biglietti della lotteria e prodotti dei partner, e del posto in stiva per i bagagli più grandi – spesso un’azione obbligata per poter viaggiare in serenità e senza incorrere in penali sul peso e le dimensioni di zaini e trolley da mettere nella cappelliera.
I prossimi mesi saranno cruciali per il settore aereo. Da una parte sono previste migliaia di assunzioni da parte dei principali vettori, dall’altra sono in arrivo nuovi maxi scioperi che interesseranno anche i voli da e per l’Italia.