Ecco il decreto Energia per “salvare” gli italiani. Ma c’è già un’altra stangata

Il quadro economico per il nostro Paese si mostra in grave peggioramento, con un'altra pesantissima stangata in arrivo. Ecco cosa c'è nel decreto Energia

Pubblicato: 21 Marzo 2022 08:39

Miriam Carraretto

Giornalista politico-economica

Esperienza ventennale come caporedattrice e giornalista, sia carta che web. Specializzata in politica, economia, società, green e scenari internazionali.

A causa della guerra in Ucraina, ma anche del pesante clima di incertezza e dell’inflazione in crescita, il quadro economico per il nostro Paese si mostra in grave peggioramento, soprattutto nelle ultime settimane. Nel momento in cui si intravedeva una possibile normalizzazione dell’economia, legata ad una fase meno emergenziale della pandemia, l’avvio della guerra in Ucraina ha riacutizzato le incertezze.

Il problema, ora, è che il conseguente peggioramento delle prospettive inflazionistiche ha una natura non transitoria. A dirlo è Confcommercio nel suo ultimo report.

Per capire bene cosa sta accadendo, è fondamentale distinguere gli effetti depressivi che esistevano già prima del conflitto, da quelli derivanti dalla crisi Russo-Ucraina, che sclerotizzano tensioni sulle materie prime energetiche e non, impattando tanto sul prezzo che sulla disponibilità degli approvvigionamenti.

I dati di Confcommercio: cosa aspettarci

Nel confronto con febbraio 2021, l’ICC (Indicatore Consumi di Confcommercio) registra, comunque, una variazione positiva del 5,1%, frutto di una crescita del 27,7% per i servizi e di un calo dello 0,8% per i beni. Rispetto allo stesso mese del 2020 la domanda, nel complesso, è ancora inferiore del 10,2% e per molti servizi la distanza percentuale è ancora molto elevata, con tempi di recupero spostati al 2023.

A marzo il PIL ha rallentato ancora, fino a toccare un -1,7%. Nel confronto annuo la crescita si dovrebbe attestare all’1,3%, segnando un netto ridimensionamento rispetto ai periodi precedenti. Nella media del primo trimestre il PIL è stimato in calo del 2,4% congiunturale, dato che porterebbe ad una crescita su base annua del 3,3%.

Continua a crescere l’inflazione. A marzo la variazione dei prezzi al consumo dello 0,6% su febbraio dovrebbe portare ad un incremento, su base annua, del 6,1%.

Guardando ai consumi, la stima per il mese di marzo è di una variazione dello 0,6% in termini congiunturali e del 6,1% su base annua. Il persistere di forti tensioni sui mercati delle materie prime, energetiche e non, continua a spingere al rialzo la dinamica dei prezzi, tendenza che, anche se la guerra dovesse finire, permarrebbe almeno fino all’estate.

Ad aumentare per le tasche degli italiani sono in particolare i prodotti energetici, come luce e gas, ma ad essere fortemente colpiti sono anche molti altri segmenti dei consumi, primo tra tutti quello alimentare. Per gli italiani è in arrivo un’altra pesantissima stangata, pari a 1.826 euro a famiglia, avverte Confcommercio.

Decreto Energia per aiutare gli italiani

A fronte di questo difficilissimo contesto, caratterizzato da una crescente instabilità, il Consiglio dei Ministri ha varato un nuovo decreto Energia che interviene per aiutare cittadini e imprese a sostenere i rincari dell’energia, con particolare attenzione alle famiglie più bisognose e alle filiere produttive più esposte.

In totale, le misure ammontano a 4,4 miliardi di euro, che si aggiungono ai circa 16 miliardi già messi in campo dal governo dalla scorsa estate contro il caro energia. La grande novità è da dove si prendono i soldi adesso. A differenza dei precedenti provvedimenti, gran parte dei nuovi interventi non sono finanziati dal bilancio pubblico, ma dalle aziende del comparto energetico.

Il governo ha deciso di tassare una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo grazie all’aumento dei costi delle materie prime, e di redistribuire questi soldi alle imprese e alle famiglie in difficoltà.

A spiegare la ratio del provvedimento è lo stesso premier Mario Draghi in conferenza stampa: “L’inflazione che osserviamo in Europa, a differenza degli Stati Uniti, è essenzialmente dovuta all’andamento dei beni energetici. Risolvere questo problema è complesso: richiede la fine della crisi in Ucraina e una migliore diversificazione delle fonti di approvvigionamento, che è esattamente quello che abbiamo iniziato a fare da 10-15 giorni soprattutto con il ministro Di Maio”.

L’Italia, e l’Europa, per l’Ucraina

Naturalmente il focus è anche sull’Ucraina: “Miglioriamo alcuni presidi a tutela del nostro sistema imprenditoriale, e rafforziamo il sistema nazionale di accoglienza, per gestire gli afflussi di rifugiati dall’Ucraina che stanno aumentando giornalmente e ci aspettiamo aumentino ancora nelle prossime settimane” spiega Draghi.

Nel vertice con i primi ministri di Spagna, Portogallo e Grecia il governo – continua Draghi – ha concordato circa l’importanza di prendere una posizione comune al prossimo Consiglio europeo. “Intendiamo portare questa posizione e difenderla insieme”.

La crisi in Ucraina è una crisi europea, e richiede una risposta europea su tanti fronti, sul mercato del gas, sul mercato delle materie prime, sui bisogni finanziari che i Paesi avranno a seguito di questa crisi, sia di natura energetica “ma anche per altri motivi, come ho detto altre volte, per la Difesa”. In Italia intano Eni porta avanti la sua strategia per affrancarsi dal gas russo.

Cosa prevede il decreto Energia

Il nuovo provvedimento del governo Draghi affronta questi ambiti:

Fino a fine aprile, il prezzo alla pompa di benzina e gasolio sarà ridotto di 25 centesimi a litro, annuncia il premier.

Viene aumentato da 4 a 5,2 milioni il numero di famiglie protette dagli aumenti delle bollette e che pagheranno l’energia come l’estate scorsa. Il Bonus bollette viene portato il tetto Isee da 8 mila a 12 mila euro, quindi includendo 1,2 milioni famiglie in più rispetto al provvedimento precedente. Tra le misure approvate per le famiglie, approvata anche la rateizzazione delle bollette fino a 2 anni.

La maggioranza ha anche stabilito di aumentare i crediti d’imposta sul costo dell’energia e del gas a favore delle aziende energivore e gasivore e ne vengono creati di nuovi per tutte le aziende che utilizzano elettricità e gas. Vengono creati dei fondi per aiutare i comparti dell’autotrasporto, dell’agricoltura, della pesca.

Draghi spiega anche che viene rifinanziata la cassa integrazione per le aziende in difficoltà. “Miglioriamo lo strumento del Golden Power, rafforziamo i poteri di ARERA e del Garante per la Sorveglianza dei prezzi, perché possano conoscere i dettagli dei contratti di fornitura dei produttori, che è veramente stato difficile poter vedere ed esaminare, e poter sanzionare fenomeni di speculazione”.

Estesa anche la garanzia di SACE all’ILVA, per consentire all’azienda di aumentare la produzione e sopperire alle carenze di acciaio nel Paese”. Nelle prossime settimane il governo intende prendere nuovi provvedimenti per migliorare la capacità di ILVA di produrre acciaio.

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