Via libera del Consiglio dei ministri, all’unanimità, al decreto energia contro il rincaro delle bollette e al provvedimento contro le frodi legate al Superbonus edilizio, che in queste settimane aveva creato tanto caos per via del blocco di numerosi cantieri in tutta Italia. Un provvedimento articolato, con misure che ammontano a quasi 8 miliardi, di cui circa 5,5 saranno destinati a fare fronte al caro energia e il resto invece a sostegno delle filiere produttive che stanno soffrendo maggiormente in questa fase.
Indice
Crescita equa e contrasto alla precarietà
“I provvedimenti approvati oggi sono ponderosi, ricchi, molto ricchi di contenuti e complessi e in fase introduttiva voglio rivolgere un ringraziamento ai ministri qui presenti”, ha affermato il premier Draghi in conferenza stampa, spiegando ancora una volta che l’obiettivo del governo è quello di rilanciare la crescita, “una crescita sostenuta, equa e sostenibile, ma bisogna anche affrontare il problema del mercato del lavoro e della precarietà“.
Sul tema del lavoro e della precarietà, “ci sono buone notizie” annuncia il premier: il numero degli occupati in Italia tra gennaio e dicembre è cresciuto di 650mila unità e il tasso di occupazione è aumentato di 2,2 punti, ritornando al livello di prima della pandemia. “Però ci sono delle criticità a cui ci siamo abituati, ma non dobbiamo abituarci: la maggior parte dei nuovi dipendenti nell’ultimo anno ha firmato un contratto a tempo determinato e solo un quarto ha firmato un contratto permanente”.
Contro il caro-bollette di luce e gas (qui i 20 consigli di Enea su come risparmiare sulla bolletta), il governo Draghi ha messo in campo 8 miliardi, di cui 6 per l’energia, e senza ricorrere a scostamenti di bilancio. Questo – ha spiegato Draghi – è stato possibile grazie all’utilizzo dei margini di crescita e finanza pubblica “ottenuti lo scorso anno e descritti anche dal governatore di Bankitalia nel suo intervento più recente”.
“Estendiamo al secondo trimestre le misure e ampliamo le misure per la riduzione delle bollette per imprese e famiglie messe in campo per il primo trimestre” (qui le istruzioni fornite da Arera su come pagare le bollette di luce e gas in 10 rate).
E’ stato inoltre previsto un fondo di 1 miliardo l’anno a sostegno dell’auto e della filiera automobilistica. Ma l’Esecutivo va oltre, intervenendo in maniera strutturale per aumentare la produzione di gas italiano e velocizzare e semplificare l’installazione di impianti di energia rinnovabile.
Ma vediamo nel dettaglio cos’è stato stabilito nel decreto bollette, approvato dal Consiglio dei Ministri su proposta dello stesso Draghi e dei ministri della Giustizia Marta Cartabia, dell’Economia Daniele Franco, dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, della Transizione ecologica Roberto Cingolani e delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Enrico Giovannini.
Per non perderti le ultime notizie e ricevere i nostri migliori contenuti, iscriviti gratuitamente al canale Telegram di QuiFinanza: basta cliccare qui
Energia
Sull’energia l’intervento del governo si divide in due parti: una parte emergenziale, con misure per calmierare nel breve tempo i costi delle bollette energetiche. E una in prospettiva, con invece misure che consentano nel futuro di evitare altre crisi come quella in corso, per esempio con l’aumento della produzione nazionale di energia.
Misure per l’emergenza
Il governo è già intervenuto per ridurre la pressione per il caro bollette con 1,2 miliardi nel III trimestre 2021, 3,5 miliardi nel IV trimestre 2021 e 5,5 miliardi nel I trimestre 2022. Con questo nuovo decreto vengono prorogate le misure già in essere come queste, tranne l’ultima che è invece una novità:
- azzeramento delle aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, nonché alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, anche connesse in media e alta/altissima tensione o per usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico
- riduzione dell’Iva al 5% e degli oneri generali per il settore gas
- rafforzamento del bonus sociale per le famiglie con ISEE di circa 8mila euro o di 20mila nel caso di famiglie numerose
- credito d’imposta per le imprese energivore
- nuovo contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, in favore delle imprese gasivore.
Misure in prospettiva
Il decreto include un grande programma per evitare che crisi dell’energia come quella attuale possano destabilizzare il Belpaese. Si prevede, tra le altre cose:
- forte accelerazione sul fronte delle fonti rinnovabili, in particolare per il fotovoltaico, con un intervento di semplificazione per l’installazione sui tetti di edifici pubblici e privati e in aree agricole e industriali
- incremento della produzione nazionale di gas, per arrivare a diminuire il rapporto importazione/produzione da utilizzarsi a costo equo per imprese e PMI
- pacchetto di norme per aumento e ottimizzazione dello stoccaggio di gas
- aumento della produzione di carburante sintetico e supporto al suo utilizzo in settori strategici, come ad esempio trasporti e aerei.
Politica industriale
Lato imprese e filiere produttive, il decreto interviene su due settori in particolare che sono interessati da grandi trasformazioni in corso: automotive e microprocessori.
Automotive
Il nuovo decreto energia di Draghi stanzia risorse pluriennali, fino al 2030, con l’obbiettivo di introdurre azioni che favoriscano:
- transizione verde
- ricerca
- riconversione e riqualificazione dell’industria del settore automotive
- incentivi all’acquisto di veicoli non inquinanti.
Microprocessori
Sono previsti inoltre fondi pluriennali, sempre fino al 2030, per la produzione nazionale di microchip.
Altre misure
Inoltre, viene ampliato l’ambito di interventi di riqualificazione e adeguamento strutturale delle competenze dei lavoratori finanziabili con il Fondo nuovo competenze e si incrementa il fondo per l’adeguamento dei prezzi, inserendo specifiche norme in materia di revisione dei prezzi dei materiali nei contratti pubblici in essere.
Infine, il decreto prevede stanziamenti a favore delle Regioni, in particolare per far fronte alle maggiori spese relative alla crisi pandemica, e ai Comuni che stanno affrontando l’aumento dei costi per l’illuminazione.
Superbonus, cessione del credito e frodi su fonti rinnovabili
Con un altro decreto legge il governo ha introdotto anche misure per il contrasto alle frodi in materia edilizia e sull’elettricità prodotta da impianti da fonti rinnovabili.
Il provvedimento interviene per sbloccare il processo di cessione del credito dei bonus edilizi che ha subìto un rallentamento a seguito delle indagini in corso. Ovunque in Italia i cantieri si sono bloccati, causando un vulnus enorme per tutti i cittadini che avevano intrapreso lavori.
La disposizione prevede che sarà possibile cedere il credito per 3 volte e solo in favore di banche, imprese di assicurazione e intermediari finanziari e che il credito stesso non può formare oggetto di cessioni parziali successivamente alla prima comunicazione dell’opzione all’Agenzia delle entrate.
A questo scopo viene introdotto un codice identificativo univoco del credito ceduto per consentire la tracciabilità delle cessioni. Viene anche introdotto il carcere (più info qui).