Allevamenti e vendita di cani e gatti: nuove regole da Bruxelles per fermare il traffico

Nuove norme e restrizioni per allevamento e vendita di cani e gatti: l'Unione europea scende in campo per la tutela del benessere e lo stop al traffico illegale

Pubblicato: 8 Dicembre 2023 17:00

Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

In che condizioni arrivano cani e gatti nelle nostre case? Non sempre le loro condizioni di salute vengono garantite da chi li alleva e vende. Per questo motivo la Commissione europea ha deciso di intervenire. Ciò vuol dire che scatterà l’introduzione di una serie di nuove norme da seguire. Ci saranno degli standard minimi che tutti saranno chiamati a seguire, pena gravose sanzioni.

Nuove regole

La proposta di regolamento Ue affonda le radici in un principio cardine: cani e gatti dovranno essere tenuti in maniera tale da veder rispettate le loro esigenze basiche. Importante sottolineatura, inoltre, in merito alla garanzia dell’espressione dei loro comportamenti naturali. Un chiaro riferimento, quest’ultimo, agli spazi a disposizione per poter operare la vendita e l’allevamento.

Scendendo nel dettaglio, tanto canili quanto gattili dovranno poter fare affidamento su uno spazio minimo disponibile per ogni animale custodito. Si fa inoltre divieto assoluto di gabbie. Il benessere degli animali sotto la propria gestione dovrà essere sempre al primo posto. In parole povere, ci si concentrerà sull’impedire di trattare delle creature viventi come oggetti da vendere.

In quest’ottica si inserisce, ad esempio, l’obbligo a garantire l’accesso alla luce naturale, così come al movimento all’aperto. Si tratta di regolamentazioni che non spaventano numerosi professionisti del settore, ovviamente. Tutto ciò mira però a far tremare i tanti che operano nella totale noncuranza per questi esseri.

Altri dettami riguardano poi i limiti di temperatura per gli alloggi, così come i requisiti basici per l’alimentazione garantita. Sguardo rivolto poi alla riproduzione di cani e gatti, con divieti che saranno attuati soprattutto sul fronte della consanguineità. Un elenco ben dettagliato di obblighi e divieti, per evitare ogni forma di crudeltà e ingiustizia. Un esempio in tal senso è ben rappresentato dalle comuni mutilazioni, operate principalmente sui cani. Si va dal taglio delle orecchie a quello della coda. Ciò sarà consentito soltanto per motivi strettamente veterinari e, obbligatoriamente, con anestesia.

Controlli e sanzioni

Ciò che si promette, oltre alle regole, sono controlli più severi. Basti pensare che allevamenti e strutture di ospitalità saranno attivi soltanto dopo l’autorizzazione ricevuta in seguito all’ispezione condotta dalle autorità competenti.

Si pretenderà che tutti gli esemplari presenti in struttura presentino un microchip di riconoscimento. In assenza di ciò, non sarà possibile procedere alla vendita nell’Unione europea. Tutto ciò dovrebbe consentire un netto contrasto al commercio illegale, garantendo la tracciabilità degli animali.

Stando a quanto evidenziato dall’esecutivo comunitario, si stima che il 60% dei proprietari di cani e gatti nell’Ue effettui acquisti di esemplari via internet. Ciò rende molto difficile per le autorità nazionale la verifica della reale origine, così come il quadro di benessere garantito durante l’allevamento e il trasporto.

Una forte denuncia da Bruxelles, che sottolinea come tale processo faciliti, spesso, l’introduzione da Paesi terzi, esterni all’Ue, con regolamentazioni meno rigorose in termini di salute degli animali. Un business tremendamente redditizio, considerando come i cittadini dell’Unione europea posseggano più di 72 milioni di cani e più di 83 milioni di gatti. Il valore stimato per il commercio è di 1.3 miliardi di euro all’anno. Un giro che richiama molti operatori illegali. A incoraggiarli sono soprattutto sanzioni poco severe, ma ora tutto questo starebbe per cambiare. Un regolamento unico all’orizzonte, con serie pene che possano agire da deterrente.

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