Il 2023 è stato un altro anno da record per il turismo in Italia. Durante i 12 mesi le presenze registrate dalle strutture ricettive di tutto il Paese hanno toccato quota 447 milioni, mentre gli arrivi sono stati 133,6 milioni. Una conferma della ripresa dell’intero settore dopo gli anni della pandemia che lo hanno messo a dura prova.
La crescita si consolida anche rispetto al 2022, anno considerato straordinario perché arrivato dopo due anni di viaggi rimandati a causa delle regolamentazioni per limitare i contagi da Covid-19. I flussi turistici sono infatti cresciuti del 12,8%, con 15,1 milioni di arrivi in più nel 2023.
I nuovi record del turismo italiano
Il turismo italiano si conferma in grande espansione dopo gli anni della pandemia. Stando a quanto riportato nell’ultimo rapporto Istat a riguardo, le presenze, quindi le notti passate da tutti i turisti in una struttura ricettiva italiana, sono state nel 2023 447,2 milioni, in aumento dell’8,5% rispetto al 2022, che era già stato un anno eccezionale.
Stessa traiettoria hanno seguito gli arrivi, quindi il numero di persone che ha effettivamente fatto un viaggio turistico in Italia nel 2023. I dati hanno fatto registrare 133,6 milioni di visitatori, 15,1 milioni in più rispetto al 2022, con una crescita del 12,8%. Per entrambi i dati si tratta di record storici assoluti, che sono però spiegabili con una specifica circostanza temporanea.
Per due anni, il 2020 e il 2021, i flussi turistici in Italia sono stati molto bassi. La causa era la pandemia, che complicava sia i viaggi che il lavoro delle strutture ricettive. Moltissimi turisti hanno quindi rimandato i loro viaggi in Italia, soprattutto quelli provenienti dall’estero. Non è un caso che siano stati proprio gli stranieri a trascinare il successo economico del settore in questi ultimi due anni.
La crescita si ripeterà anche nel 2024?
I dati del 2024 confermano infatti che il successo del settore turistico italiano è da imputare a una situazione contingente e non a un miglioramento strutturale dell’offerta. Istat ha infatti pubblicato, insieme ai dati completi del 2023, quelli provvisori del terzo trimestre del 2024. Luglio, agosto e settembre, i mesi che compongono questo periodo, sono i più importanti per il turismo italiano, che si concentra soprattutto in estate.
I dati mostrano però un calo delle presenze (-1,4%) e dei visitatori (-3,6%) che hanno trascorso una vacanza nel nostro Paese in questo periodo rispetto al terzo trimestre dello scorso anno. Si tratta principalmente di una riduzione dovuta al turismo locale, quindi agli italiani che vanno in vacanza in Italia. Gli stranieri al contrario hanno continuato ad aumentare.
L’effetto Covid-19 quindi potrebbe non essere ancora finito, almeno per gli stranieri, o potrebbe addirittura aver avviato un circolo virtuoso di crescita. Ma preoccupano le difficoltà degli italiani, che non sembrano più in grado di permettersi un viaggio nel loro stesso Paese. Una situazione spiegata con l’inflazione, che ha colpito il turismo in maniera molto rilevante in questi anni.
Insieme al tasso di aumento dei prezzi generale, il settore ha risentito anche dell’aumento dei turisti stranieri, che con maggiore disponibilità di spesa hanno fatto aumentare i prezzi. I salari italiani, che non crescono da quasi 30 anni, sono quindi sempre meno adeguati a far fronte alle spese necessarie per una vacanza.