Superbonus, da proroga villette ai crediti incagliati: le novità

Su 309 emendamenti 21 sono stati dichiarati inammissibili. Pressing bipartisan per compensazioni in F24

Pubblicato: 10 Marzo 2023 14:59

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Redazione

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La Commissione finanze alla Camera è al lavoro sugli emendamenti alla legge di conversione del decreto cessioni (Dl 11/2023)  che ha vietato lo sconto in fattura e la cessione del credito per i nuovi interventi in ambito edilizio. Ma diversi sono ancora i nodi da sciogliere.

Sul tavolo c’è la proroga al 30 giugno 2023 per poter usufruire del superbonus al 110% per i lavori edilizi che riguardano le villette e le case unifamiliari ma anche lo sblocco dei crediti incagliati. La prossima settimana sarà dedicata all’illustrazione delle proposte di modifica e alle interlocuzioni tra governo e maggioranza per verificare termini e coperture sulle ipotesi che al momento sono sul tavolo. Le votazioni sugli emendamenti si terranno a partire dal 20-21 marzo per consentire al provvedimento di approdare in Aula il 27 marzo.

Proroga Superbonus villette

La conversione in legge del decreto potrebbe essere l’occasione per allargare le maglie della fruibilità del superbonus per le villette nel caso di lavori ad uno stato avanzato di attuazione e diversi emendamenti di maggioranza e di opposizione vanno in questa direzione. Allo studio vi è l’ipotesi di spostare in avanti il termine per le unifamiliari e le unità autonome. La proroga al 30 giugno per i bonifici relativi al 110% per le villette – che potrebbe slittare anche al 30 settembre 2023 – riguarda la stessa platea che è già stata interessata dalla proroga al 31 marzo 2023 dal 31 dicembre 2022, ossia i proprietari di immobili sui quali al 30 settembre 2022 era già stato effettuato il 30% dei lavori. Gli uffici del Ministero dell’economia sono al lavoro per verificare le coperture ma i costi rimangono un problema. Secondo la maggioranza poiché la proroga riguardarebbe i lavori che si sarebbero dovuti concludere entro il 31 marzo e per i quali la copertura era stata già prevista, le risorse ulteriori da mettere in campo sarebbero limitate.

Sblocco dei crediti

Risulta più complesso il tema dello sblocco dei crediti attualmente incagliati che già da mesi ha portato ad uno stallo degli interventi. Le banche non acquistano più i crediti e se lo fanno applicano commissioni molto elevate. La soluzione su cui maggioranza e opposizione concordano è quella di ricorrere alle compensazioni con l’F24: lo chiedono FdI, Fi, Lega, Pd, M5s, Noi Moderati, Azione/Iv, Verdi e Minoranze linguistiche, con una serie di proposte molto simili. Ma l’utilizzo degli F24 affidati agli istituti di credito risulta difficile e la Ragioneria generale dello Stato ha espresso dubbi. Anche il coinvolgimento di aziende e enti pubblici per l’acquisto dei crediti, che pure era stato ipotizzato, non sembra aver ricevuto accoglimento favorevole. Attualmente i crediti bloccati ammontano a 10-11 miliardi di euro, riferiti a lavori di ristrutturazione già effettuati, che le imprese esecutrici hanno nei loro cassetti fiscali ma non riscono a cedere alle banche che hanno esaurito gli spazi fiscali.

Stop sequestro preventivo credito se c’è buona fede

Tra le proposte di modifica figura il tentativo di risolvere l’impasse venutasi a creare dopo le sentenze della Corte di Cassazione dello scorso 28 ottobre che hanno confermato la possibilità di disporre il sequestro preventivo dei crediti anche se i cessionari sono estranei al reato e hanno agito in buona fede. Due emendamenti di FdI e di Fi puntano allo stop al profilo penale e al sequestro preventivo del credito nel caso in cui chi lo riceve sia in buona fede, lasciando invece immutate le norme in caso di dolo.

Edilizia libera

Sul tavolo anche il nodo degli interventi per caldaie e infissi. La Lega chiede di non applicare lo stop a cessione e credito per gli interventi di edilizia libera per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo.

Per avere dettagli circa i bonus edilizi ancora attivi leggi questo articolo.

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