Il frazionamento azionario, in inglese stock split, è una particolare operazione in cui una società divide le azioni esistenti, al fine di implementare la liquidità delle stesse. Nonostante aumenti il numero delle azioni in circolazione, il valore rimane lo stesso, e dunque non viene aggiunto nessun valore reale.
Si tratta di una pratica impiegata spesso per promuovere una maggiore liquidità dei titoli, rendendoli così più appetibili nei confronti degli investitori. Infatti questa procedura viene utilizzata dopo dei forti rialzi di una determinata azione, oppure quando il valore del singolo titolo aumenta in modo esponenziale. In questo articolo vogliamo approfondire la tematica, analizzando al meglio lo stock split e le sue caratteristiche.
Indice
Come funziona il frazionamento azionario
Lo split azionario è un’operazione in cui una società divide le sue azioni esistenti in più azioni, con l’obiettivo di incrementare la liquidità. Generalmente i rapporti di ripartizione più comuni sono 2×1 oppure 3×1, questo significa che ogni azionista avrà due o tre azioni rispettivamente per ogni singola azione posseduta in precedenza.
Le società per azioni che decidono di frazionare le proprie azioni, lo fanno in modo da poter diminuire il prezzo di negoziazione del titolo, all’interno di un intervallo congruo per gli investitori e dunque aumentare la liquidità delle azioni.
Di conseguenza, nel momento in cui il prezzo delle azioni di una società aumenta in modo vertiginoso, gran parte delle società quotate effettua lo stock split, al fine di abbassare il prezzo a un livello più accessibile.
Si precisa che nonostante il numero delle azioni in circolazione aumenti nel corso di questa operazione, il valore rimane il medesimo, in quanto il frazionamento in sé non aggiunge alcun valore reale.
Una volta che si esegue lo split azionario, il prezzo delle azioni si adatta in modo autonomo alle dinamiche del mercato.
Stock split: ecco perché è utile per una società
Dopo aver visto che cos’è lo split azionario, occorre evidenziare anche l’utilità di questa procedura. In primo luogo si può affermare che questo meccanismo avviene quando il prezzo delle azioni è decisamente elevato, e dunque anche l’acquisto di un lotto di 100 azioni risulta molto oneroso per gli investitori.
In secondo luogo, incrementare il numero delle azioni in circolazione favorisce una maggiore liquidità del titolo, causando una semplificazione della negoziazione sia per i venditori che per gli acquirenti. Ma non solo, infatti la liquidità permette di potenziare il livello di flessibilità mediante cui gli investitori possono eseguire le transazioni sulle azioni della società, senza influire troppo sul prezzo delle azioni stesse.
Nonostante lo stock split non incida sul prezzo di un titolo, riesce a incrementare l’interesse degli investitori, che dunque porta a un effetto positivo sulla quotazione.
Perché si effettua il frazionamento azionario
Sono diversi i motivi per cui un’azienda decide di effettuare il frazionamento azionario. Tra i principali possiamo menzionare:
- riuscire ad attrarre degli investitori retail: molti infatti non investirebbero se il prezzo di ciascuna azione fosse troppo elevato. Dunque in questo modo si riesce a rendere decisamente più appetibile l’investimento mediante l’acquisto di azioni frazionate;
- un incremento della liquidità: maggiore è il numero delle azioni in circolazione, maggiore è il potenziale per liquidità;
- il prezzo psicologico: spesso con lo stock split si cerca di creare un effetto psicologico, riuscendo a considerare il prezzo dell’azione più realistico e dunque più interessante per il suo acquisto.
Queste sono solo alcune delle motivazioni per cui una società quotata può decidere di eseguire lo split azionario, ma talvolta vi sono delle situazioni che implicano l’attuazione del reverse stock split, che spiegheremo nel paragrafo successivo.
Il frazionamento azionario inverso: che cos’è e differenze con il principale
Il frazionamento azionario inverso, in inglese reverse stock split, è l’opposto della versione spiegata in precedenza. Una determinata società che attua questo procedimento riduce il numero delle sue azioni in circolazioni, incrementando il prezzo del titolo. Come nella versione tradizionale, il valore di mercato rimane, sulla carta, il medesimo.
Il reverse stock split viene effettuato quando il prezzo delle azioni di una società scende in modo esponenziale, perciò si rischia l’esclusione dal mercato, per l’incapacità di raggiungere il prezzo minimo richiesto.
Talvolta, un’azienda decide di attuare questa strategia per migliorare la propria visibilità nei confronti degli investitori.