È atteso per oggi, 17 dicembre 2024, l’incontro tra il governo e Stellantis al Mimit per cercare di risolvere la difficile situazione in cui verte il gruppo in Italia, tra cassa integrazione dei dipendenti, vendite in calo e il difficile passaggio alla produzione di auto elettriche. Governo, aziende e sindacati potrebbero firmare un accordo che porterebbe alla condivisione totale delle attività e delle linee di intervento, con l’esecutivo che sarebbe pronto a stanziare più fondi per tutelare l’occupazione e il gruppo a mettere, nero su bianco, i propri impegni previsti per ogni sito produttivo italiano.
I piani di Stellantis in Italia
A rappresentare Stellantis sarà Jean Philippe Imparato, Responsabile Europa del gruppo, che dovrà declinare le azioni e gli impegni concreti che l’azienda intende assumere nei prossimi mesi in Italia. I temi complessi in attesa di risoluzione sono molti. Secondo Anfia, Associazione delle imprese della filiera, già nel 2025 saranno 40mila i lavoratori coinvolti dalla crisi del comparto automotive, con i sindacati che sostengono che saranno migliaia i lavoratori che, già dalla fine del prossimo trimestre, saranno senza più cassa integrazione.
Imparato, nel corso dei giorni scorsi, ha già in parte anticipato una serie di impegni che verranno assunti da Stellantis per i propri stabilimenti in Italia.
Più nello specifico è prevista l’assegnazione a Mirafiori dello sviluppo e della produzione della nuova famiglia di Fiat 500 a partire dal 2029-2030. E ancora, è trapelata anche l’intenzione del ritorno delle auto ibride più apprezzate dal mercato a Pomigliano, Cassino e Melfi, così come la volontà di ridare centralità allo stabilimento di Atessa per la produzione dei veicoli commerciali del gruppo.
Restano poi alcuni aspetti che andranno chiariti quanto prima. Anzitutto andranno prese delle decisioni su Termoli e sul progetto – ora fermo – della Gigafactory italiana, così come sulla futura gamma di city car del gruppo. Un ruolo centrale per la produzione di modelli mass market in Italia sarà ricoperto dalla piattaforma Stla Small, con l’assegnazione che vede Pomigliano d’Arco tra le principali candidate a livello europeo.
Il governo mette sul tavolo più fondi
Al tavolo di confronto al Mimit, convocato dal ministro incaricato Adolfo Urso, prenderanno parte anche i titolari del dicastero dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e del Lavoro, Marina Calderone. L’intento dell’esecutivo è stanziare risorse che possano andare a compensare i taglio al fondo per il comparto attuato nei mesi scorsi. Secondo il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il governo “per sostenere l’industria dell’auto” arriverà “a trovare circa 1 miliardo di euro”.
Tra i temi su cui l’esecutivo di Giorgia Meloni intende fare chiarezza c’è, sicuramente, la cassa integrazione. La prossima fine degli ammortizzatori sociali nel 2025 espone a un rischio concreto molte fabbriche del gruppo in Italia dove, secondo le stime, sarebbero a rischio circa 25mila posti di lavoro.
C’è poi il già citato argomento della Gigafactory di Termoli, progetto che mira a creare un polo per la produzione di batterie per le auto elettriche. Stellantis, come noto, ha deciso di recente di investire in Spagna in questo campo, dando vita a una joint venture con e Mercedes-Benz e Total Energies (Acc). In tale scenario il governo italiano potrebbe intervenire per ridare centralità al Paese sfruttando le risorse messe a disposizione dal Pnrr, ma siamo ovviamente ancora nel campo delle ipotesi.