L’appello dei concessionari Stellantis all’Ue: “Rimandate la transizione Green”

I concessionari di Stellantis si appellano all'Ue per chiedere di rimandare la transizione Green, l'azienda promette "lavoreremo con loro"

Pubblicato: 7 Ottobre 2024 13:56

Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

I concessionari di Stallantis hanno chiesto alla Commissione europea di spostare i termini della transizione Green per evitare che il mercato automobilistico rischi di diventare insostenibile. Nel 2025 infatti dovrebbero entrare in vigore i primi limiti sulle emissioni che accompagnerebbero progressivamente il settore al 2035, quando le nuove auto vendute dovranno essere a emissioni zero.

Stellantis ha promesso ai propri concessionari che lavorerà insieme a loro per la transizione energetica. Si punta soprattutto sui modelli elettrici a basso prezzo di Citroen e su quelli ad alta autonomia di Peugeot.

L’appello dei concessionari: “Fermate la transizione Green”

Entro il 2025 nessuna delle nuove auto vendute sul mercato europeo potrà emettere più di 95 grammi di anidride carbonica per chilometro percorso. Un limite che spaventa i rivenditori, soprattutto i concessionari di Stellantis, gruppo gravemente in crisi proprio per le difficoltà di adattarsi alla transizione Green.

Per questa ragione proprio i concessionari hanno lanciato un appello alla Commissione europea per spostare questo limite più avanti e permettere alle aziende di elaborare un piano industriale più sostenibile per la transizione. Una richiesta che fa eco a quella dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei, avanzata negli scorsi giorni.

L’idea proposta dalle associazioni è quella di rinviare l’entrata in vigore del limite di due anni. La Commissione europea guidata dalla presidente Ursula von der Leyen e appena entrata in carica non sembra essere però al momento aperta a cambiamenti di questo tipo.

Le rassicurazioni di Stellantis: lavoreremo insieme

Stellantis prova intanto a rassicurare i propri concessionari: “Insieme ai nostri concessionari e all’offerta Bev (battery electric vehicle, veicoli a batteria, quelli interamente elettrici o ibridi ricaricabili) esistente di 40 modelli, abbiamo già raggiunto la terza posizione sul mercato Bev dell’Ue, molto vicino a Tesla, e siamo molto orgogliosi di contribuire come squadra alla lotta contro il riscaldamento globale” ha dichiarato un portavoce del gruppo.

“I nostri concessionari beneficeranno in Europa nel 2025 di altri 6 Bev e 3 Mhev (Mild hybrid electric vehicle, veicoli ibridi senza la possibilità di ricarica della batteria tramite presa) pur avendo già in showroom alcune offerte ineguagliabili come le convenientissime Citroën ë-C3 e ë-C3 Aircross, e la Peugeot E-3008 che stabilisce il punto di riferimento di 700 km di autonomia, per citarne alcune” ha continuato.

“Lavoreremo con i nostri concessionari per definire il mix perfetto di vendite entro i limiti della conformità alle norme sulle emissioni di CO2, sfruttando la nostra piattaforma multi-energia come asset unico nel mercato europeo” ha poi concluso la nota del gruppo. Stellantis, come altre case automobilistiche europee tra cui Volkswagen, è in grande difficoltà ad adeguarsi alla transizione ecologica imposta dall’Unione europea e alla concorrenza delle auto elettriche cinesi. Il gruppo ha recentemente tagliato sensibilmente le proprie stime di crescita e potrebbe avviarsi verso un cambiamento al vertice.

L’amministratore delegato Carlos Tavares, fautore della fusione tra Fca e Psa che ha portato alla creazione del gruppo, è in scadenza di contratto e il consiglio di amministrazione non sembra intenzionato a proporgli un rinnovo. Il cambio di leadership, sperano gli azionisti, dovrebbe portare a un’inversione di rotta e al miglioramento della situazione del gruppo.

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