Dopo le dimissioni dell’amministratore delegato Carlos Tavares, sembra che il Governo italiano e Stellantis si stiano riavvicinando. Durante la giornata di martedì 17 dicembre si è tenuto un incontro presso il ministero per le Imprese e il Made in Italy, alla presenza di alcuni dirigenti del gruppo automobilistico e dei ministri Adolfo Urso, Giancarlo Giorgetti e Marina Calderone. L’argomento centrale era il futuro degli stabilimenti della società in Italia. Sono in tutto cinque e per ognuno di loro Stellantis ha assicurato alcuni nuovi modelli nei prossimi anni.
Mirafiori e la 500
Il più importante stabilimento Stellantis in Italia è la ex Fiat di Mirafiori, a Torino. Lo storico impianto oggi è in grande difficoltà a causa della riconversione della produzione alla 500 elettrica, che ha sofferto il crollo del mercato dei Bev (Battery electric vehicles, le auto esclusivamente elettriche).
Per il futuro, Stellantis ha previsto il ritorno dei motori a combustione tramite la produzione della 500 ibrida. A Torino avrà anche sede il nuovo quartier generale della regione Europa, mentre prosegue l’attività del polo SustainEra, per il ricondizionamento e il riciclo di motori, cambi e intere auto del gruppo, avviato un anno fa.
Pomigliano d’Arco e la Pandina
Le principali novità sono arrivate per l’impianto campano di Pomigliano d’Arco. Dal 2028 sarà installata nello stabilimento la nuova piattaforma Stla-Small, su cui si baseranno le nuove compatte di Stellantis. Questo dovrebbe garantire la continuità della produzione per gli anni successivi. Sono previsti ben due modelli compatti, a partire dal 2028, in produzione a Pomigliano.
Nel frattempo è stata prolungata la produzione dell’attuale modello della Fiat Panda. L’utilitaria avrebbe dovuto terminare in pochi anni la sua vita, diventando la Grande Panda, auto elettrica prodotta in Serbia e di diversa categoria. Il successo, soprattutto in Italia, della terza generazione di Panda ha però convinto Stellantis a prolungarne la produzione a Pomigliano fino al 2028, con il nome di Pandina.
Cassino, le nuove Alfa Romeo
A Cassino invece sarà installata la produzione della nuova piattaforma Stla Large, su cui si baseranno tre nuovi modelli. I primi due saranno delle Alfa Romeo, la Stelvio e la Giulia, rispettivamente a partire dal 2025 e dal 2026.
I modelli avranno una versione elettrica e una versione ibrida, per sfruttare il successo di questo tipo di motorizzazione.
Melfi e le berline Stellantis
A Melfi, in Basilicata, si produrranno alcune delle auto di più alta gamma del gruppo Stellantis. La prima a esordire sarà la DS N°8, berlina elettrica della casa francese, che inizierà la sua produzione nel 2025. Al suo fianco arriverà anche la nuova Jeep Compass, in versione elettrica e ibrida.
Entrambi i modelli saranno prodotti sulla piattaforma Stla-Medium, così come l’ultimo modello che sarà introdotto a Melfi: la Lancia Gamma. Anche in questo caso si tratterà di un’auto sia ibrida che elettrica. L’obiettivo è quello di triplicare i volumi dell’impianto lucano.
Modena e Atessa
Tra le situazioni più delicate c’è quella del polo Maserati di Modena. La casa emiliana è in crisi, dopo una riconversione verso l’alta gamma che non ha portato i risultati sperati. Non esiste ancora un piano industriale preciso per questo impianto, anche se Imparato, il manager più importante di Stellantis in Europa, ha assicurato che il marchio modenese avrà un suo futuro.
Infine proseguiranno gli investimenti sull’impianto abruzzese di Atessa, specializzato nella produzione di veicoli commerciali per i marchi italiani e francesi del gruppo. Dal 2027 sarà avviata la produzione dei Large Van, rafforzando il ruolo dello stabilimento nell’ecosistema Stellantis.