Il decreto anti rincari voluto dal Governo per fermare il caro biglietti aerei non è piaciuto a Ryanair e alle compagnie low cost. Non è un segreto che il vettore irlandese sia stizzito dalla decisione dell’esecutivo Meloni, col decreto che non è stato digerito dai piani alti della compagnia tanto da minacciare la grande fuga dall’Italia.
Un passo indietro che è già avvenuto, con Ryanair che ha deciso di tagliare alcune tratte e diminuire i voli, ma una minaccia che risuona forte e che la compagnia non tira indietro, proseguendo nel suo cammino contro l’Italia e il decreto definito “spazzatura”.
Ryanair contro il decreto spazzatura
“Questo decreto illegale, danneggerà il traffico nazionale italiano poiché incoraggerà le compagnie aeree, come Ryanair, a ridurre i voli/capacità sulle rotte nazionali (che sono soggette al decreto) e a trasferire voli/capacità su rotte internazionali da/per Milano e Roma dove è ancora possibile fissare i prezzi liberamente” questo il pensiero di Michael O’Leary, amministratore delegato di Ryanair che è andato all’attacco dell’Italia.
Secondo l’ad della compagnia low cost, infatti, il decreto emanato dall’Italia non solo è “spazzatura”, ma contiene alcune inesattezze come il famoso algoritmo che, spiega O’Leary, non esisterebbe. Il decreto, inoltre, avrà l’effetto contrario, non la riduzione dei prezzi, bensì dei voli.
L’amministratore delegato, che non ha fatto sconti all’esecutivo, ha quindi sottolineato ad Adnkronos e Corriere della Sera: “L’Italia, le sue Isole e le sue Regioni sono state tra i maggiori beneficiari della crescita e delle tariffe basse di Ryanair e purtroppo questo decreto, stupido e illegale, basato su consigli falsi e inaccurati di Enac, avrà l’effetto opposto, riducendo la capacità e aumentando le tariffe per la Sardegna e la Sicilia, fino a quando non verrà annullato dai tribunali”.
E sul famoso algoritmo ha aggiunto: “Non è vero che abbiamo un algoritmo di riconoscimento dell’apparecchio con cui viene fatta una prenotazione e non è vero che siamo in grado di geolocalizzare il cliente. Il decreto tariffe – ha proseguito – è contro i principi dell’Ue, che per questo lo annullerà”.
Le nuove tratte e gli addii
Non solo brutte notizie però. Infatti, come sottolineato dall’ad, Ryanair ha deciso di implementare delle rotte da Milano, dove la compagnia sta continuando a investire. Le tratte, però, non saranno interne a causa del solito “decreto idiota fatto dal governo”.
L’operativo invernale della compagnia aerea si amplia con dieci nuovi collegamenti per Belfast, Bruxelles, Cluj, lasi, Kaunas, Lanzarote, Lublino, Rovaniemi, Tenerife e Tirana, oltre a un aumento delle frequenze su altre 30 rotte, tra cui Alicante, Barcellona, Malaga, Marrakech, Valencia e Vienna.
Ryanair a Milano potenzierà poi anche la flotta, con due nuovi B737, uno a Bergamo e uno a Malpensa, portando così a 30 il totale degli aeromobili della compagnia sul capoluogo lombardo. Saliranno di 60 unità i posti di lavoro offerti a piloti, personale di cabina e ingegneri dalla compagnia aerea, che in Lombardia impiega oltre 1.000 persone. A Milano Ryanair serve 120 rotte, trasportando oltre 17 milioni di passeggeri all’anno da/per i due aeroporti in cui opera (Bergamo e Malpensa).
“Mentre incrementiamo le rotte internazionali da/per Milano quest’inverno, la crescita interna italiana è messa a repentaglio dal decreto illegale del governo che limita la libertà delle compagnie aeree di fissare tariffe aeree basse. La legge europea garantisce alle compagnie aeree la libertà di fissare i prezzi più bassi o più alti, e nessun decreto italiano può limitare questa normativa”, ha detto O’Leary, che all’Adnkronos ha confermato l’obiettivo già annunciato nei mesi scorsi di raggiungere entro il 2035 il traguardo dei cento milioni di passeggeri all’anno in Italia.
Ma per far ciò verranno tirate fuori la Sardegna, con alcune tratte già cancellate, e la Sicilia, con la compagnia low cost che ha annunciato il taglio del “10% di voli domestici dalla Sicilia questo inverno e sposteremo questi voli su rotte internazionali”.